Gli scritti della grande poetessa triestina Lina Galli qui raccolti, per cura dello storico Roberto Spazzali, si fondano principalmente sulle note autografe dell’autrice raccolte minuziosamente tra il 1945 e il 1957 attraverso lo spoglio della stampa, interviste, memorie, testimonianze, annotazioni. Tutto questo materiale è stato donato all’Istituto Regionale per la Cultura Istriana, Fiumana e Dalmata da Luigi Galli e Maria Pia Galli il 22 febbraio 2006, suoi eredi, ed è stato riordinato dallo storico Roberto Spazzali pochi mesi dopo per interessi di studio e ricerca. Questi testi colmano un vuoto testimoniale per i fatti accaduti in Istria nell’autunno del 1943, nel senso che mancava del tutto il percepito dall’interno della società istriana e in particolare tra gli italiani delle località più funestate. Probabilmente molti episodi erano noti, ma molti altri non lo sono, così da costituire un documento prezioso per gli storici che curano in modo preciso e minuzioso le memorie e le storie delle comunità istriane in esilio. Più ancora sono testi scritti con l’intensità propria di una testimone d’eccezione come Lina Galli, tanto da rappresentare anche un testo di grande valore letterario.
Lina Galli, nata nel 1899 a Parenzo, allora appartenente all’Impero austro-ungarico, dopo l’annessione dell’Istria all’Italia visse nella sua città natale fino al 1931; conseguito il diploma magistrale a Capodistria, si trasferì a Trieste dove insegnò alle scuole elementari. Nel 1936 partecipò alle competizioni d’arte dell’Olimpiade di Berlino. A Trieste frequentò il Circolo della Cultura e delle Arti oltre ai caffè culturali della città, e allacciò nel tempo amicizie con Marcello Fraulini, Virgilio Giotti, Umberto Saba, Italo Svevo, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Marcello Mascherini, Dyalma Stultus e Pedra Zandegiacomo, per citare i più importanti. Nel 1950 si occupò della stesura della biografia di Italo Svevo assieme alla vedova Livia Veneziani, che è stata in seguito tradotta in tedesco e inglese. Poco prima della morte ricevette il Premio Tagliacozzo. Scrisse per Difesa Adriatica, Pagine Istriane, La Voce Giuliana, La Porta Orientale e Il Piccolo. Nella sua poetica intimista adottò uno stile ermetico e affrontò tematiche quali l’angoscia di vivere, la seconda guerra mondiale e l’esodo istriano.
Roberto Spazzali (Trieste, 1956) insegnante e pubblicista, studioso d’istituzioni, si occupa dei fenomeni politici e sociali del Novecento nella Venezia Giulia. Collaboratore della cattedra di Storia contemporanea della facoltà di Scienze della formazione. Membro di commissioni scientifico-culturali del comune di Trieste. Ha pubblicato, tra l’altro, Lega Nazionale 1946: la ricostituzione (1987), Foibe: un dibattito ancora aperto (1990). La Divisione Volontari “Gorizia” (1991), Sotto la Todt (1995) e contribuito a diverse opere di carattere editoriale. Socio della Deputazione di Storia Patria della Venezia Giulia ha pubblicato con le riviste “Quaderni Giuliani di Storia”, “Studi Mariniani”, “Rivista dalmatica”, “Qualestoria”, “Studi Goriziani”, “Tempi e cultura” e collabora con le redazioni culturali de “Il Piccolo” e della sede regionale della Rai.
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