Siamo nel 1996 e da pochi mesi è stato firmato a Dayton, negli Stati Uniti, l’accordo di pace che sancisce, dopo quattro lunghi anni di guerra, la divisione della Bosnia-Erzegovina nelle due realtà della Bosnia – Erzegovina, formata dai croati e dai bosniaci, e della “Repubblica Srpska”, formata dai serbi. E Nonostante gli accordi, l’odio innescato dalla guerra è ancora vivo.
Se ne accorgerà Bruno Lednaz, che deve accompagnare la salma del padre, il quale aveva chiesto di essere sepolto a Fiume, sua città natale, allora italiana, poi jugoslava e dopo la guerra nei Balcani, croata. Bruno, in attesa di un posto al cimitero per il padre, decide di accompagnare un parente in Lika, una regione della Croazia ai confini della Bosnia-Erzegovina. Da quel momento inizia per lui una tragica odissea, che lo porterà a scoprire, attraverso una serie di avventure, passioni, dolori e tradimenti, gli sporchi interessi che si nascondono dietro una guerra.
Uscito originariamente nel 2002, I confini dell’odio è un romanzo provocatorio e avvincente sulla guerra interetnica nella ex Jugoslavia, che ha portato alla dissoluzione della stessa, conflitto del quale ricorre quest’anno il trentennale del suo inizio. Diego Zandel con questo romanzo ci conduce sui luoghi della guerra per ricordarci, con questa riedizione del romanzo, mentre è in corso un’altra guerra in Europa, il valore della pace.
Nato nel 1948 nel campo profughi di Servigliano da genitori fiumani , Diego Zandel è autore dei romanzi Massacro per un presidente (Mondadori, 1981), Una storia istriana (Rusconi, 1987, Finalista Premio Napoli 1987), Crociera di sangue (Mondadori,1993), Operazione Venere (Mondadori, 1996), I confini dell’odio (Aragno, 2002), L’uomo di Kos (Hobby&Work, 2004), Il fratello greco (Hacca, 2010), I testimoni muti (Mursia, 2011), Essere Bob Lang (Hacca, 2012), Il Console romeno (2013, Oltre edizioni). Con Giacomo Scotti ha scritto Invito alla lettura di Andric (Mursia, 1981). Suoi racconti compaiono in diverse antologie. È tradotto in Grecia e Croazia.
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