Le corti marziali di Salò

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17/01/2017, ore 15:17

IL LIBRO – Chi erano i giudici militari della Repubblica Sociale Italiana? Convinti fascisti, oppositori al regime o piuttosto rigidi burocrati indifferenti ai cambiamenti politici? Quale fu il loro destino dopo la Liberazione? Basandosi sulle sentenze e i fascicoli processuali rinvenuti presso i fondi dei Tribunali militari della RSI, il libro ricostruisce l'opera delle corti marziali, evidenziando il funzionamento della giustizia militare dopo l'8 settembre del 1943, quando tali tribunali giudicarono, spesso in modo sommario, soldati, civili accusati di reati comuni e militari, oppositori politici e partigiani.
Il volume analizza, inoltre, il dilagante fenomeno delle diserzioni nella RSI, argomento poco approfondito dalla storiografia e che in questa sede viene indagato soprattutto attraverso lo spoglio dei documenti prodotti dai tribunali militari ordinari e straordinari.
Si interroga, infine, sul destino dei giudici militari, nel momento in cui il loro operato e le loro responsabilità, soprattutto nei confronti dei condannati alla pena capitale, furono passati al vaglio delle Corti d'Assise Straordinarie, nate dopo la guerra per giudicare i collaborazionisti col fascismo.

DAL TESTO – "Corti straordinarie furono messe in atto con il principale scopo di reprimere il movimento resistenziale attraverso processi sommari e spesso istruiti senza rispetto della legalità. La storia di questi processi denota notevoli incongruenze rispetto alla normale prassi prevista dalla legge, nelle modalità di formazione e convocazione dei collegi giudicanti. È ravvisabile, infatti, la volontà politica di indirizzare il giudizio finale verso sentenze particolarmente pesanti ed esemplari. Per evitare sentenze troppo miti, il numero dei giudici che prese parte ai processi contro i partigiani fu circoscritto a un gruppo ristretto di persone di provata fede fascista che avrebbe garantito la linea "dura", ampiamente sostenuta dai vertici non solo militari della RSI, a partire dal segretario del Partito Fascista Repubblicano, Alessandro Pavolini. Furono questi i rari casi in cui i giudici militari applicarono la legge con particolare severità, comminando le sentenze capitali."


L'AUTORE – Samuele Tieghi nasce a Pesaro il 28 aprile 1970. Consegue la Laurea in Lettere moderne nel 1996 con una tesi in Storia della pedagogia. Collabora da anni con l'Università degli Studi di Milano in veste di cultore di materia presso la cattedra di Storia contemporanea. Nel 2014 consegue il Dottorato di ricerca (ph.d.) in Studi storici e documentari con una tesi sulle Corti marziali della Repubblica Sociale Italiana. Attualmente ricopre incarichi organizzativi e sindacali nella segreteria della FLC – CGIL di Monza e Brianza; svolge, inoltre, attività di formatore per Proteo Fare Sapere, agenzia di formazione accreditata presso il MIUR.

INDICE DELL'OPERA – Introduzione - 1. La giustizia militare di Salò (1.1. Giustizia militare: pregiudizi e questioni storiografiche - 1.2. La giustizia militare italiana tra il 1940 e la caduta del fascismo - 1.2.1. Le competenze dei tribunali militari sui civili. La mobilitazione e la precettazione dei civili in Italia durante il conflitto (1940-1943) - 1.3. L'8 settembre della giustizia militare - 1.3.1. La situazione della magistratura militare nella primavera-estate del 1943 - 1.3.2. La giustizia militare nei "45 giorni". Il caso del Tribunale militare di guerra di Milano – 1.4. La giustizia militare tra l'8 settembre e la nascita della Repubblica sociale italiana - 1.5. Le ingerenze tedesche nella giustizia militare italiana - 1.6. I tribunali militari regionali di guerra - 1.7. Rinaldo Vassia e il senso della giustizia militare - 1.8. Le preoccupazioni di Buffarini Guidi) - 2. Giudici e imputati (2.1. L'organizzazione della giustizia militare nella RSI - 2.1.1. La giustizia militare repubblicana e la situazione bellica - 2.1.2. Ulteriori modifiche delle competenze territoriali e giuridiche dei tribunali militari (marzo 1944-aprile 1945) - 2.2. Il Tribunale militare regionale di guerra di Milano - 2.2.1. I difficili inizi dell'attività del Tribunale militare di Milano - 2.3. L'attività istruttoria e l'organizzazione della Procura militare di Milano - 2.3.1. L'attività investigativa e istruttoria nelle procure militari - 2.3.2. L'attività investigativa e istruttoria nei fascicoli processuali del Tribunale militare regionale di guerra di Milano - 2.3.3. L'Ufficio mobilitati civili della Procura militare di Milano e le questioni di ordine pubblico - 2.3.4. I rapporti con San Vittore - 2.3.5. Stress da corte marziale. Nevrosi e malattie da causa di servizio dei magistrati militari) - 3. Giudici e imputati - 3.1. Lo svolgimento del processo penale militare - 3.2. I collegi giudicanti milanesi - 3.2.1. La composizione dei collegi giudicanti milanesi - 3.2.2. Le prime sentenze del Tribunale militare di Milano - 3.3. Le sentenze - 3.3.1. L'attività giudicante del Tribunale militare di Milano da gennaio 1944 a aprile 1945 - 3.3.2. I giudizi per decreto - 3.3.3. Le sentenze da gennaio a maggio 1944 - 3.3.4. Le sentenze da maggio a settembre 1944 - 3.3.5. Le sentenze da settembre a dicembre 1944 - 3.3.6. Le sentenze da gennaio a aprile 1945 - 3.3.7. Sofo Borghese: l'equilibrismo di un ufficiale togato) - 4. Giudici e disertori - 4.1. Il fenomeno delle diserzioni nella RSI - 4.1.1. Un esercito inaffidabile - 4.1.2. Lo scontro tra Stato maggiore e Procura militare. Le dimissioni di Ovidio Ciancarini - 4.1.3. La giustizia militare repubblicana tra repressione e tolleranza. Il "pungolo di Togliatti" - 4.1.4. I provvedimenti legislativi sulle diserzioni dopo il 18 febbraio - 4.1.5. Casistica della diserzione nella RSI attraverso i documenti dell'Ufficio diserzioni del Tribunale militare di Milano - 4.2. Le indagini sui disertori - 4.2.1. L'Ufficio diserzioni del Tribunale militare di guerra di Milano - 4.2.2. Renitenti e disertori in Lombardia) - 5. Giudici e partigiani (5.1. I processi contro i partigiani - 5.1.1. La giustizia militare straordinaria nella repressione dei primi fenomeni resistenziali. Alcuni casi lombardi - 5.1.2. I processi dell'11 gennaio 1945 - 5.1.3. I processi del 12 gennaio 1945 – 5.1.4. Il processo del 13 gennaio 1945 – 5.1.5. Il processo del 26 gennaio 1945 - 5.1.6. Gappisti alla sbarra – 5.1.7. Il processo per l'attacco al campo di aviazione di Arcore - 5.2. L'ultima sentenza - 5.3. Storia di un'epurazione mancata – 5.4. Le sentenze della Corte di assise straordinaria. Il caso "Spoleti, Libois e Centonze" – Conclusioni) – Bibliografia – Monografie – Estratti - Fonti archivistiche - Ringraziamenti


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