ARCHIVIOSTORICO.INFO di venerdģ 16 settembre 2016
IL LIBRO – Scusi, non ci credo, non può essere, i manoscritti non bruciano, disse Woland, il diabolico protagonista di Il Maestro e Margherita, quando il Maestro gli confessò di aver bruciato il suo romanzo. Nel suo capolavoro Bulgakov descrive l'incenerimento del romanzo del Maestro con le stesse identiche parole che aveva usate per raccontare la distruzione dei suoi Diari, quando gli furono restituiti dai Servizi segreti. Per fortuna, gli Organi ne avevano fatto una copia che giaceva soffocata dalla polvere in attesa che le tetre sbarre della prigione si aprissero per ridare la Parola agli intimi pensieri dello scrittore.
DAL TESTO – "Quasi tutta l'opera di Michail Bulgakov è in un certo senso autobiografica, ma non c'è nei suoi racconti, nei suoi romanzi, nelle sue pièce teatrali una descrizione vera e propria della sua vita. C'è solo l'enorme sua fantasia, l'amata, meravigliosa iperbole con chiari spunti relativi alla sua vita, ai suoi affetti, ai luoghi dove aveva vissuto. "Bulgakov fu una vittima, un perseguitato che aveva compreso molto presto che in Russia ci sarebbero stati grandi sconvolgimenti. Nonostante gli si fosse presentata qualche occasione dopo la guerra di abbandonare il Paese, rimase nella sua tragica Patria dissanguata, senza aver più avuto in seguito la possibilità di uscirne. Cristiano ortodosso, era convinto che il popolo russo, soprattutto la sua intellighenzia nella quale includeva se stesso, stesse subendo le conseguenze di grandi peccati, volontari e involontari: l'uccisione della famiglia dello zar, la soppressione di molti milioni di rappresentanti di molte nazionalità della Russia, il vilipendio dei sacrari della fede ortodossa."
L'AUTRICE – Luciana Vagge Saccorotti è studiosa dei popoli aborigeni artici e subartici, ricercatrice e consulente scientifica del progetto "Carta dei Popoli Artici", inserito nel programma dell'International Polar Year 2007-2009. È ideatrice e coordinatrice del progetto "Un Nenec per amico" per uno scambio di disegni tra alunni delle scuole dell'obbligo italiane e scuole del Distretto Autonomo dei Nency di Jamal, Siberia occidentale, Federazione Russa. Nel maggio 2011, anno della cultura italiana in Russia, ha collaborato con il Museion, la sezione Giovani del prestigioso Museo statale di Arti Figurative Puškin di Mosca, per organizzare una mostra di quei disegni. Ha accolto in Italia i bambini siberiani che hanno collaborato al progetto. Ha partecipato a una spedizione scientifica tra gli allevatori di renne della Penisola di Jamal. Ha condotto ricerche sul campo: nell'Arcipelago delle Solovki/Mar Bianco; tra gli antichi sciamani di Tuva/Siberia meridionale; tra gli Inuit della Groenlandia. È collaboratrice delle riviste "Slavia" (Roma) e "Il Polo" (Fermo) con relazioni di viaggio, articoli e traduzioni dal russo. Ha tradotto dal russo e curato "Leggende della Lapponia", Arcana; "Miti e leggende degli sciamani siberiani", Arcana; "Miti e leggende dei popoli siberiani", Xenia. È autrice del libro "Popoli artici e subartici. Dalla Penisola di Kola alla Čukotka", Arctos; "La gemella ritrovata", Gammarò, 2015.
INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Il maestro svelato - Gli acronimi dei servizi segreti sovietici - Nota sulla pronuncia dei termini russi traslitterati
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DAL TESTO – "Quasi tutta l'opera di Michail Bulgakov è in un certo senso autobiografica, ma non c'è nei suoi racconti, nei suoi romanzi, nelle sue pièce teatrali una descrizione vera e propria della sua vita. C'è solo l'enorme sua fantasia, l'amata, meravigliosa iperbole con chiari spunti relativi alla sua vita, ai suoi affetti, ai luoghi dove aveva vissuto. "Bulgakov fu una vittima, un perseguitato che aveva compreso molto presto che in Russia ci sarebbero stati grandi sconvolgimenti. Nonostante gli si fosse presentata qualche occasione dopo la guerra di abbandonare il Paese, rimase nella sua tragica Patria dissanguata, senza aver più avuto in seguito la possibilità di uscirne. Cristiano ortodosso, era convinto che il popolo russo, soprattutto la sua intellighenzia nella quale includeva se stesso, stesse subendo le conseguenze di grandi peccati, volontari e involontari: l'uccisione della famiglia dello zar, la soppressione di molti milioni di rappresentanti di molte nazionalità della Russia, il vilipendio dei sacrari della fede ortodossa."
L'AUTRICE – Luciana Vagge Saccorotti è studiosa dei popoli aborigeni artici e subartici, ricercatrice e consulente scientifica del progetto "Carta dei Popoli Artici", inserito nel programma dell'International Polar Year 2007-2009. È ideatrice e coordinatrice del progetto "Un Nenec per amico" per uno scambio di disegni tra alunni delle scuole dell'obbligo italiane e scuole del Distretto Autonomo dei Nency di Jamal, Siberia occidentale, Federazione Russa. Nel maggio 2011, anno della cultura italiana in Russia, ha collaborato con il Museion, la sezione Giovani del prestigioso Museo statale di Arti Figurative Puškin di Mosca, per organizzare una mostra di quei disegni. Ha accolto in Italia i bambini siberiani che hanno collaborato al progetto. Ha partecipato a una spedizione scientifica tra gli allevatori di renne della Penisola di Jamal. Ha condotto ricerche sul campo: nell'Arcipelago delle Solovki/Mar Bianco; tra gli antichi sciamani di Tuva/Siberia meridionale; tra gli Inuit della Groenlandia. È collaboratrice delle riviste "Slavia" (Roma) e "Il Polo" (Fermo) con relazioni di viaggio, articoli e traduzioni dal russo. Ha tradotto dal russo e curato "Leggende della Lapponia", Arcana; "Miti e leggende degli sciamani siberiani", Arcana; "Miti e leggende dei popoli siberiani", Xenia. È autrice del libro "Popoli artici e subartici. Dalla Penisola di Kola alla Čukotka", Arctos; "La gemella ritrovata", Gammarò, 2015.
INDICE DELL'OPERA – Prefazione - Il maestro svelato - Gli acronimi dei servizi segreti sovietici - Nota sulla pronuncia dei termini russi traslitterati
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