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Il prossimo novilunio – Enrico Luceri e Antonio Tentori
Thriller Cafe di sabato 21 novembre 2020


di Nicola Agrelli
Recensiamo oggi, per gli amici del Thriller Café, Il prossimo novilunio: un nuovo romanzo scritto a quattro mani da Enrico Luceri e Antonio Tentori, due autori differenti per storia e stili, che hanno saputo creare un connubio straordinario tra giallo e nero, tra investigazione e terrore, in questa nuova opera edita da Oltre Edizioni.
La vicenda si snoda attorno ad una serie di duplici omicidi, tutte giovani coppie uccise durante un momento di intimità condiviso nelle oscure campagne umbre. E tutte uccise in notti buie, notti di novilunio.
A dare la caccia al killer seriale, il commissario Ilaria Del Poggio, donna caparbia, tenace, una tosta insomma, risoluta nel dare la caccia all’assassino prima del successivo novilunio. Ma il vero protagonista della storia è Lorenzo Ghelfi, investigatore privato squattrinato assunto da un vecchio amico, finito in custodia perché accusato di avere elementi utili alle indagini sul killer delle coppiette, il cosiddetto Mostro di Roveto, chiara assonanza ai terribili fatti di cronaca che investirono la provincia di Firenze a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Il clima è quello, e anche quella potrebbe essere l’ambientazione storica, tale è la sospensione temporale che si avverte nella lettura del romanzo. Merito, certamente, dell’ambientazione bucolica, nella descrizione dei borghi e della vita al loro interno che sembra essersi cristallizzata e sospesa in un tempo e in un modo molto peculiare. È l’ambientazione tipica dei piccoli borghi della provincia italiana, in cui tutti si conoscono e sanno ogni dettaglio della vita di ogni vicino. In questo scenario, le notti silenziose e buie delle campagne sono rotte dai passi di un mostro, di un killer che si accanisce contro giovani ragazzi e ragazze, con una furia omicida spaventosa, per poi scomparire nella notte come nebbia.
Solo la cocciutaggine dell’investigatore Ghelfi, tra piste sbagliate, sospetti errati e ricerche infruttuose, potrà permettere al lettore di scovare la pista giusta sulle orme del killer.
Il romanzo è ben scritto, fila via come olio caldo e il lettore divora le pagine grazie al ritmo incalzante, i colpi di scena e momenti di pura ansia che queste pagine offrono. E oltre alla classica investigazione, ai colpi di scena nelle ricerche, ciò che poi spicca più del resto sono proprio i momenti di suspense, di buio, che tengono il lettore col fiato sospeso, fino all’ultimo, riuscito, colpo di scena finale.
Il lettore segue il filo del pensiero e delle azioni di Lorenzo Ghelfi, lo accompagna nel suo peregrinare nella provincia umbra, alla ricerca di tracce sempre più legate al passato, ad indizi troppo spesso sepolti sul fondo di un pozzo e che purtroppo, è arrivato il momento ti ritirare a galla.
La storia è ben strutturata, pur mancando un po’ la caratterizzazione dei personaggi, abbastanza riusciti, ma finalizzati alla storia e che difficilmente rimarranno nella memoria dei lettori, non riuscendo ad imprimere un ricordo per peculiarità o per particolare simpatia. E per personaggi ci si riferisce all’investigatore Ghelfi e al commissario Del Poggio, poiché gli altri, tutti, sono contorno ai protagonisti.
Nel complesso, però, i due autori riescono ad offrirci spunti di indagine, sospetti, dietrofront e sorprese da vero vecchio giallo con, lo si ripete, quell’aura nera dell’horror reale, senza soprannaturale, ma solo vero terrore dell’ignoto che si nasconde nella notte. Un terrore nero nascosto nel passato e nel presente, che si fonderanno nel corso delle indagini in un vortice ben riuscito di suspense e giallo.


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Thriller Cafe - sabato 21 novembre 2020


di Nicola Agrelli
Recensiamo oggi, per gli amici del Thriller Café, Il prossimo novilunio: un nuovo romanzo scritto a quattro mani da Enrico Luceri e Antonio Tentori, due autori differenti per storia e stili, che hanno saputo creare un connubio straordinario tra giallo e nero, tra investigazione e terrore, in questa nuova opera edita da Oltre Edizioni.
La vicenda si snoda attorno ad una serie di duplici omicidi, tutte giovani coppie uccise durante un momento di intimità condiviso nelle oscure campagne umbre. E tutte uccise in notti buie, notti di novilunio.
A dare la caccia al killer seriale, il commissario Ilaria Del Poggio, donna caparbia, tenace, una tosta insomma, risoluta nel dare la caccia all’assassino prima del successivo novilunio. Ma il vero protagonista della storia è Lorenzo Ghelfi, investigatore privato squattrinato assunto da un vecchio amico, finito in custodia perché accusato di avere elementi utili alle indagini sul killer delle coppiette, il cosiddetto Mostro di Roveto, chiara assonanza ai terribili fatti di cronaca che investirono la provincia di Firenze a cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta. Il clima è quello, e anche quella potrebbe essere l’ambientazione storica, tale è la sospensione temporale che si avverte nella lettura del romanzo. Merito, certamente, dell’ambientazione bucolica, nella descrizione dei borghi e della vita al loro interno che sembra essersi cristallizzata e sospesa in un tempo e in un modo molto peculiare. È l’ambientazione tipica dei piccoli borghi della provincia italiana, in cui tutti si conoscono e sanno ogni dettaglio della vita di ogni vicino. In questo scenario, le notti silenziose e buie delle campagne sono rotte dai passi di un mostro, di un killer che si accanisce contro giovani ragazzi e ragazze, con una furia omicida spaventosa, per poi scomparire nella notte come nebbia.
Solo la cocciutaggine dell’investigatore Ghelfi, tra piste sbagliate, sospetti errati e ricerche infruttuose, potrà permettere al lettore di scovare la pista giusta sulle orme del killer.
Il romanzo è ben scritto, fila via come olio caldo e il lettore divora le pagine grazie al ritmo incalzante, i colpi di scena e momenti di pura ansia che queste pagine offrono. E oltre alla classica investigazione, ai colpi di scena nelle ricerche, ciò che poi spicca più del resto sono proprio i momenti di suspense, di buio, che tengono il lettore col fiato sospeso, fino all’ultimo, riuscito, colpo di scena finale.
Il lettore segue il filo del pensiero e delle azioni di Lorenzo Ghelfi, lo accompagna nel suo peregrinare nella provincia umbra, alla ricerca di tracce sempre più legate al passato, ad indizi troppo spesso sepolti sul fondo di un pozzo e che purtroppo, è arrivato il momento ti ritirare a galla.
La storia è ben strutturata, pur mancando un po’ la caratterizzazione dei personaggi, abbastanza riusciti, ma finalizzati alla storia e che difficilmente rimarranno nella memoria dei lettori, non riuscendo ad imprimere un ricordo per peculiarità o per particolare simpatia. E per personaggi ci si riferisce all’investigatore Ghelfi e al commissario Del Poggio, poiché gli altri, tutti, sono contorno ai protagonisti.
Nel complesso, però, i due autori riescono ad offrirci spunti di indagine, sospetti, dietrofront e sorprese da vero vecchio giallo con, lo si ripete, quell’aura nera dell’horror reale, senza soprannaturale, ma solo vero terrore dell’ignoto che si nasconde nella notte. Un terrore nero nascosto nel passato e nel presente, che si fonderanno nel corso delle indagini in un vortice ben riuscito di suspense e giallo.


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