Mariarita Fortis è una donna di notevole spessore culturale, innamorata della poesia e della letteratura con particolare interesse per la scapigliatura milanese, quell’epoca ottocentesca fatta di trasgressione, droghe, eccessi, creatività esasperata, grandi idee e grandi progetti spesso irraggiungibili. Mentre frequentava l’università, rigorosamente impegnata in materie umanistiche, si era resa conto che la carriera accademica non era un facile sbocco. Dopo aver provato con poco successo a inserirsi nell’insegnamento alle superiori aveva desistito, conscia di un triste destino di possibile supplente a vita. Però lei, metodica, sempre brillante negli studi ben oltre la media, aveva provato a fare di tutto: collaboratrice freelance per giornali e riviste, traduttrice, quindi aveva invano tentato la strada di manager teatrale, di conduttrice radiofonica e di dirigente del settore editoriale. Per sua fortuna infine, dopo aver ereditato impiego e appartamento da un ex fidanzato – che, mollando i possibili orizzonti di una laurea in scienze politiche, era partito per andare ad aprire un albergo in Thailandia – aveva trovato il modo di sbarcare il lunario come addetta alla catena di montaggio cultural-formativa di un politico capital-comunista quarantacinquenne “invalvolato” e di belle speranze.
Il suo ruolo lavorativo: sintetizzatrice di testi di economia, finanza, società, sociologia, amori e pettegolezzi, psicologia, inciuci e tresche, ecc. ecc. Il tutto per offrire al grand’uomo un’infarinatura su qualunque cosa degna di nota accada nel nostro universo.
Marianita vive in compagnia di due gatte, salvate da un tombino, in un bilocale di due stanze uso tre in un immobile anni 70, nel nulla di una squallida porzione di periferia poco lontano dalla fermata della metropolitana di Porto di Mare. La sua vita subirà un’imprevedibile svolta quando riceverà una convocazione ufficiale dalla Questura. L’ispettore Angelo Nebbia ha urgente bisogno di parlarle. Con la coscienza tranquilla, ignara di ciò che la polizia possa pretendere da lei, Mariarita che ha del lavoro da finire e vuol perdere poco tempo, sceglierà di approfittare addirittura di un passaggio sull’auto degli inquirenti.
In Questura l’ispettore Angelo Nebbia, un giovane e cortese funzionario, le rivelerà il motivo della convocazione urgente. Quello che lui ha trovato con il motore di ricerca sulla pagina web di lei: “SUBLIME ANIMA DI DONNA. La drammatica vicenda di un pittore e di una donna da lui amata, uno scienziato che insegue il mito della bellezza assoluta, una serie di crimini efferati e sanguinosi nella Milano fantastica e visionaria della scapigliatura”.
Mariarita dovrà spiegare che ha trovato per caso e acquistato mesi prima, presso un piccola libreria antiquaria, un manoscritto ingiallito con il lungo racconto inedito di un anonimo autore degli anni della Scapigliatura e ne ha voluto mettere in rete un corposo assaggio per farsi pubblicità e magari addirittura scrivere un libro sull’argomento. E naturalmente ha inserito la sua mail per dar modo all’eventuale sponsor, acquirente o altro di contattarla. Spiegherà all’ispettore che quel manoscritto parrebbe concepito da uno sconosciuto assassino seriale che uccide donne giovani e belle con lo scopo di asportarne parti del corpo per poi ricomporle in una ideale forma femminile, in una Sublime anima di donna…
Con suo grande sconcerto e orrore, apprenderà dalla bocca dell’ispettore che la storia contenuta in quel vecchio manoscritto è collegata ad alcuni efferati assassinii di donne, eseguiti di recente a Milano da uno sconosciuto Assassino dei Navigli, che fanno brancolare gli inquirenti nel nulla.
La polizia è impegnata in una frenetica caccia per individuare l’emulatore che, seguendo la falsariga di quella storia tornata dal passato, ha deciso di imitare gli omicidi ideati dal protagonista del racconto. Oltre alla polizia, anche Stella del Fante, strano personaggio sopportato a fatica in questura, quasi una leggenda metropolitana, titolare di un’importante Agenzia privata di investigazioni ereditata dal padre, ha deciso di impelagarsi nella caccia all’assassino e coinvolgerla nelle sue indagini. Mariarita Fortis non potrà far altro che affiancarla nei suoi intenti. Le due protagoniste, Mariarita e Stella, ricostruendo i ricordi collegati alla stesura del manoscritto e al suo sconosciuto creatore che scaturiscono dalla narrazione, accompagneranno il lettore a scavare i segreti di un mondo misterioso, immaginario, pericoloso, popolato da un ventaglio di strani e folcloristici personaggi a cavallo tra Ottocento e oggi. Un mondo misterioso che la follia potrebbe far diventare reale.
Sublime anima di Donna è un noir di grande spessore che nel 2001, alla sua uscita, si aggiudicò il prestigioso Premio Scerbanenco e che Delos Digital ripropone al pubblico.
Claudia Salvatori (Genova, 27 luglio 1954) ha scritto romanzi che spaziano dal thriller al giallo al noir, dei quali alcuni sono stati pubblicati da collane specializzate come Il Giallo Mondadori o Segretissimo della Arnoldo Mondadori Editore; come sceneggiatrice di fumetti è stata collaboratrice di Lanciostory, Skorpio, Intrepido e delle testate Disney Italia e di Nick Raider e Julia della Sergio Bonelli Editore.
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