Che cosa lega un anonimo autore della Scapigliatura di fine Ottocento a uno spietato serial killer che agisce nella Milano di fine millennio? Sono le stesse macabre gesta, narrate in un manoscritto e replicate in modo assolutamente parallelo, folle e criminale da un pericoloso assassino.
Questa è la trama di “Sublime anima di donna” , il bel romanzo noir di Claudia Salvatori – scrittrice di thriller e romanzi storici, sceneggiatrice di fumetti e storyliner cinematografici – scritto nel 2001 e vincitore del Premio Scerbanenco, che Oltre Edizioni, con scelta felice, ripropone tra i suoi titoli.
Tutto è declinato al femminile: donne le vittime e donne le due protagoniste chiamate ad indagare su questa intricata e apparentemente inspiegabile vicenda.
Una è la ghost writer di un politico, Mariarita Fortis, che in una libreria antiquaria scopre un’opera inedita e anonima “Sublime anima di donna” e la pubblica sulla propria pagina web, presentandolo come un caso letterario per amanti del genere e con l’intento di richiamare magari l’attenzione di un editore e poterne curare un saggio. Peccato però che il manoscritto narri di un uomo che, per inseguire un alienato ideale di bellezza, uccide ragazze avvenenti, asportando loro una parte del corpo, per poi riunire tutte le membra e raggiungere così la perfezione di carne e anima, appunto la sublime anima di donna. Cioè proprio quello che un emulatore sta compiendo – sempre a Milano e nelle stesse cruente modalità – disperdendo i poveri resti delle vittime nei canali dei Navigli.
L’altra è una coraggiosa detective privata, Stella del Fante, “figlia d’arte”, titolare dell’agenzia investigativa paterna, che collabora con la polizia, molto spesso in modo determinante e risolutivo. Moglie separata di un fotografo di gossip di basso profilo e “madre della domenica” di un figlio comunque molto amato, Stella si tuffa nelle situazioni più spericolate e pericolose in prima persona e senza paura, per assaporare quella sensazione unica che provano le vittime prima di essere elininate.
Maria Rita e Stella non potrebbero essere più diverse, eppure durante l’indagine nasce una forte amicizia tra loro, che le porterà a condividere esperienze personali e reciproche conoscenze familiari, dove il compenetrarsi l’una nell’altra compenserà le fragilità e le imperfezioni reciproche.
Definite “Indagatrici dell’immaginario”, le due donne viaggiando diacronicamente nel tempo riusciranno a identificare l’anonimo autore del manoscritto ottocentesco. Così il lettore, in modo fluido e niente affatto forzato, verrà catapultato negli anni Sessanta del diciannovesimo secolo e si imbatterà nei personaggi più famosi della Scapigliatura lombarda, da Emilio Praga a Camillo Boito, da Giuseppe Rovani a Igino Tarchetti, ma anche in modelle di pittori, in maitresse, in tenutarie di pensioni, tutti descritti in modo vivido e realistico, attraverso gli occhi del giovane romanziere. Sarà un tuffo nella Milano di fine Ottocento, immaginata nei suoi palazzi d’epoca e nelle modeste pensioni, in colorite osterie, nei romantici fiacre e negli inquietanti laboratori di anatomia, che agli albori della rivoluzione industriale, faceva i conti con la crisi della cultura positivista e la disillusione e il disinganno dopo i moti risorgimentali,
I salti temporali di “Sublime anima di donna” non confondono, anzi esaltano il piani narrativo, in un rimando parallelo di ambientazioni, dove l’osteria degli Scapigliati fa da contraltare al bistrot contemporaneo dei cosiddetti “pirati della costa” e il laboratorio di anatomia “fine de siecle” si contrappone allo studio abbacinante, asettico e spettrale di un famoso chirurgo plastico.
Anche il finale del libro, che certo non anticiperemo, è coerente alla trama e funzionale.
Un’opera davvero riuscita per Claudia Salvatori che, grazie a questa riedizione, merita di incontrare di nuovo, e se possibile ancor di più, il giusto riconoscimento e apprezzamento del pubblico.
Claudia Salvatori, Sublime anima di donna, Oltre Edizioni – Collana I Gialli Oltre, Pagg. 506 – €. 18,00
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