L'inventore del fumetto? Forse. Di sicuro Rodolphe Töpffer č il primo fumettista della storia, colui che definė il linguaggio per immagini, la sua struttura, la pubblicazione a puntate. Un acuto osservatore della realtā del periodo, sapientemente descritta e ironizzata nei suoi personaggi
L'inventore del fumetto? Forse. Di sicuro Rodolphe Töpffer č il primo fumettista della storia, colui che definė il linguaggio per immagini, la sua struttura, la pubblicazione a puntate. Un acuto osservatore della realtā del periodo, sapientemente descritta e ironizzata nei suoi personaggi
di Nedeljko Bajalica
“Fare la letteratura per immagini non vuol dire servirsi di un mezzo per esprimere un’idea grottesca, ma non vuol dire neanche rappresentare una storiella o un motto. Significa invece l’invenzione totale di un fatto per cui singole parti disegnate, messe una accanto all’altra, rappresentano un tutto. Non occorre un gran bagaglio di intelligenza e di cultura per fare della letteratura per immagini, la prova è che io stesso l’ho inventata. Senza gran sapere artistico e senza altro scopo oltre quello di realizzare la mia fantasia e le mie folli idee, ho creato in modo piuttosto primitivo dei libretti che un pubblico benevolo ha accettato così come sono. “
Rodolphe Töpffer
Ritratto di Rodolphe Töpffer
Credo sia inutile un dibattito su chi sia stato l’inventore del fumetto. Potremmo stare a parlare per ore, per giorni, e non si arriverebbe a una soluzione. Se per molti Yellow Kid è il primo personaggio del fumetto, per molti fu Wilhelm Busch con i suoi Max e Moritz. Potremo metterci anche Gustave Doré, in fondo perché no? Insomma, di artisti che hanno contribuito quanto meno all’evolversi del mezzo fumetto ce ne sono tanti. Ma senza dubbio, se dobbiamo partire da un anno zero, sicuramente possiamo identificarlo nel 1833, anno in cui Töpffer realizzò Histoire di Docteur Festus e successivamente Historire de Monsieur Crépin. Ecco, forse non possiamo decidere chi ha inventato, letteralmente, il fumetto, ma sicuramente possiamo stabilire chi fu colui che ne definì la narrazione, il montaggio, la tecnica e quant’altro: lo svizzero Rodolphe Töpffer.
Il signor Jabot ela sua convinzione di essere un gentiluomo.
Nato nel 1799 fu affetto da un’unfezione oculare che gli impedì di diventare un artista come il padre. Ma un artista lo diventò comunque, intraprendendo un suo percorso che lo porterà, per sua stessa definizione, a inventare il racconto per immagini. E su questo non vi sono dubbi. Già con la sua prima opera “clandestina”, Storia del Signoir Vieux Bois, Töpffer aveva già definito i canoni che sarebbero poi stati la base per tutti i fumetti a venire. Le sue opere fecero da modello al tedesco Wilhelm Busch per i suoi Max e Moritz, citato precedentemente, e per questo molti studiosi riconoscono in Rodolphe Töpffer il primo fumettista della storia.
Töpffer esercitò la professione di insegnante, che gli diede la possibilità di educare vari rampolli della piccola borghesia; definì il mestiere di educatore come un “momento di osservazione critica affondata direttamente nella realtà quotidiana”. E da qui la voglia di osservare e raccontare e sintetizzare per immagini; per lui un narratore è “colui che racconta, il narratore appunto rappresenta “la sintesi critica che si manifesta in un’operazione di tipo nuovo, la narrazione per immagini.”
Il signor Jabot e il sogno di entrare nella buona società.
Töpffer scriveva le sue storie di sera oppure nelle pause del lavoro e usava amici e parenti per testarne l’efficacia. I due personaggi presenti nel libro consigliato, sono il perfetto esempio della rivoluzione artistica portata avanti da Rodolphe Töpffer. Il Signor Jabot è un piccolo borghese convinto di poter far parte della buona società, ma in realtà è deriso da tutti e le gaffe che commette (e di cui non si rende conto) non lo arrestano minimamente dal suo intento. Di tutt’altra levatura è l’altro personaggio di Töpffer, Il signor Crépin: buon padre di famiglia che vuole assicurare una buona educazione ai figli, con un buon cuore ma poca volontà. La moglie gli causa non pochi grattacapi e lui combatte contro gli istitutori del tempo che spesso considera ciarlatani.
Basta conoscere questi due personaggi per capire che il fumetto, inteso come racconto per immagini, è tutto qui; come in queste due opere e in tutte le successive avventure create da Töpffer, che non furono molte ma bastarono a farlo diventare il primo fumettista della storia dei comics, colui che ne definì i parametri e la struttura; quando la stampa si accorse di questa rivoluzione, darà alle stampe uno dei lavori di Töpffer, Gli amori del Signor Cryptograme, (prima che in Germania e prima degli USA): undici puntate che sancirono un’altra novità: le strisce settimanali, che saranno la forma di pubblicazione del fumetto per i primi decenni e che ancora oggi viene usata.
Ogni arte ha un suo principio, qualcuno che ha dato il via. Per il fumetto, quel qualcuno si chiama Rodolphe Töpffer.
il Signor Crépin, a destra, non è proprio un appasionato di frenlogia, al contrario della moglie.
Curiosità
Rodolphe Töpffer definì il suo lavoro di educatore “un mestiere più che infame.”
“É incredibile come sappia ricavare da così pochi personaggi molteplici occasioni” diceva di lui il grande poeta Johann Wolfgang von Goethe che fu tra i suoi amici quello che spinse di più Töpffer a pubblicare le storie del Signor Jabot.
Oltre ad essere considerato il primo fumettista della storia, Töpffer è considerato anche il primo teorico del fumetto: nella sua Storia della fisionomia, si dichiara autore ed inventore della narrativa per immagini, tenendo però a precisare che non occorre grande talento o cultura per raccontare le sue storie, che comunque con la cultura hanno a che fare; Il signor Cryptogame è un astratto naturalista al centro di parecchie disavventure di tipo voltairiane.
Rodolphe Töpffer morì a Ginevra di epatite, l’8 giugno del 1846. Aveva solo 47 anni.
Edizione Consigliata
Il volume in questione fa parte di una collana, Filatterio, edita alla fine degli anni ’60 da Lerici Editore. Il volume è il numero due di 6 volumi annunciati, ma credo che solo i primi due sonomrealmente usciti anche se non ne sono certo: Max e Moritz e altre storie di Wilhelm Busch e questo consigliato.
Per essere un volume di oltre 50 anni fa la sua bella figura, soprattutto per la bella introduzione, presumo ad opera dei due curatori della collana, Rolando Jotti e Gudo Ziveri. Il libro ha un’insolita forma quadrata.
Altre edizioni
In italia le avventure del Signor Jabot furono pubblicate nel 2017 da una casa editrice che porta proprio il nome di Töpffer: Le storia del Signor Jabot.