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San Nicolao, indagine su un ''cold case'' del Medioevo
La Repubblica - Ge di giovedì 30 dicembre 2021
Fabrizio Benente, prorettore dell'università di Genova e docente di Archeologia Medievale indaga su un delitto consumato nel Medioevo a San Nicolatodi Pietra Colice

di Massimo Minella
È un "cold case", uno di quelli che potrebbero appassionare quel pubblico che, davanti alla tv, attende di scoprire qualche nuova verità in grado cli risolvere l'enigma, Ma il caso stavolta arriva da molto lontano, addirittura dal Medioevo e a raccontarlo, con una prosa scorrevole e accattivante, è Fabrizio Benente, prorettore dell'ateneo e docente cli Archeologia Medievale a Genova. Un archeologo con la passione per la scritttura che indaga su un caso si omicidio accaduto a San Nicolao di Pietra Colice. Benente lo affronta con il rigore dello studioso, ma anche con quella curiosità che gli è propria e gli consente di agire su più fronti. Così è per la pagina scritta, ma così è anche nella vita, alternando una lezione in università a una riunione con i colleghi, o una lunga corsa nei boschi alla cura dei suol campi. Non è casuale se questo suo ultimo libro, edito da Oltre, con testi in appendice di Monica Baldassarri, Antonio Fornaciari e Andrea Pollastro, sorprende a ogni capitolo, con una narraiione che si arricchisce di elementi scientifici, resi ancor più ivi da immagini e fotografie adeguate.
L'autore, fin dall'inizio, prende per mano il lettore, lo conduce sul luogo del delitto e gli fornisce anche quelle chiavi di lettura utili a capire meglio il lavoro dell'archeologo.
"Il caso di omicidio che è al centro di questo libro è destinato a rimanere irrisolto - spiega Benenle -Tuttavia, l'archeologia e le scienze applicate hanno permesso di comporre l'identikit completo dell'individuo assassinato, grazie allo studio della sepoltura che è stata rinvenuta nel corso degli scavi dell'ospitale di passo di San Nicolao di Pietra Colice".
Ecco allora che il racconto si sviluppa con particolari davvero suggestivi e si va a chiarire, con autore e lettore che, insieme, compongono i vari tasselli del mosaico fino alla sua conclusione.
"E' possibile ricostruire parzialmente la sequenza di azioni che hanno portato al decesso e al seppellimento. - prosegue Benente - Si è sicuramente trattato di un omicidio cruento, perpetrato in una zona isolala ed impervia, adatta a un agguato. Ha le caratteristìche di un delitto d'impeto, come può accadere nel caso di una vendetta, di una faida, di un omicidio passionale, o di una rapina". Altro è meglio non aggiungere per non svelare i contenuti di pagine che invitano alla lettura e lasciano comunque vivo il gusto della scoperta. Perché di certo questo non è un omicidio come tanti, pur in un periodo storico in cui le morti violenti erano all'ordine del giorno, causate da guerre, brigantaggio. assalti. Il tutto reso ancor più complicato da strade impervie, pericolose e difficili da percorrere.
«Condurre un'indagine archeologica su un caso di morte violenta - conclude l'autore - è una preziosa opportunltà per prendere nuovamente in esame i dati dello scavo di San Nicolao di Pietra Colice e intraprendere nuovi percorsi di ricerca, attraverso le fonti documentarie e altre testimonianze materiali".


leggi l'articolo integrale su La Repubblica - Ge
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È un "cold case", uno di quelli che potrebbero appassionare quel pubblico che, davanti alla tv, attende di scoprire qualche nuova verità in grado cli risolvere l'enigma, Ma il caso stavolta arriva da molto lontano, addirittura dal Medioevo e a raccontarlo, con una prosa scorrevole e accattivante, è Fabrizio Benente, prorettore dell'ateneo e docente cli Archeologia Medievale a Genova. Un archeologo con la passione per la scritttura che indaga su un caso si omicidio accaduto a San Nicolao di Pietra Colice. Benente lo affronta con il rigore dello studioso, ma anche con quella curiosità che gli è propria e gli consente di agire su più fronti. Così è per la pagina scritta, ma così è anche nella vita, alternando una lezione in università a una riunione con i colleghi, o una lunga corsa nei boschi alla cura dei suol campi. Non è casuale se questo suo ultimo libro, edito da Oltre, con testi in appendice di Monica Baldassarri, Antonio Fornaciari e Andrea Pollastro, sorprende a ogni capitolo, con una narraiione che si arricchisce di elementi scientifici, resi ancor più ivi da immagini e fotografie adeguate.
L'autore, fin dall'inizio, prende per mano il lettore, lo conduce sul luogo del delitto e gli fornisce anche quelle chiavi di lettura utili a capire meglio il lavoro dell'archeologo.
"Il caso di omicidio che è al centro di questo libro è destinato a rimanere irrisolto - spiega Benenle -Tuttavia, l'archeologia e le scienze applicate hanno permesso di comporre l'identikit completo dell'individuo assassinato, grazie allo studio della sepoltura che è stata rinvenuta nel corso degli scavi dell'ospitale di passo di San Nicolao di Pietra Colice".
Ecco allora che il racconto si sviluppa con particolari davvero suggestivi e si va a chiarire, con autore e lettore che, insieme, compongono i vari tasselli del mosaico fino alla sua conclusione.
"E' possibile ricostruire parzialmente la sequenza di azioni che hanno portato al decesso e al seppellimento. - prosegue Benente - Si è sicuramente trattato di un omicidio cruento, perpetrato in una zona isolala ed impervia, adatta a un agguato. Ha le caratteristìche di un delitto d'impeto, come può accadere nel caso di una vendetta, di una faida, di un omicidio passionale, o di una rapina". Altro è meglio non aggiungere per non svelare i contenuti di pagine che invitano alla lettura e lasciano comunque vivo il gusto della scoperta. Perché di certo questo non è un omicidio come tanti, pur in un periodo storico in cui le morti violenti erano all'ordine del giorno, causate da guerre, brigantaggio. assalti. Il tutto reso ancor più complicato da strade impervie, pericolose e difficili da percorrere.
«Condurre un'indagine archeologica su un caso di morte violenta - conclude l'autore - è una preziosa opportunltà per prendere nuovamente in esame i dati dello scavo di San Nicolao di Pietra Colice e intraprendere nuovi percorsi di ricerca, attraverso le fonti documentarie e altre testimonianze materiali".


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