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PERCHE’ IL DIVERSO CI FA ANCORA COSI’ PAURA?
Fenice Bookstore di lunedģ 28 marzo 2022
QUANDO COSA SIA IL “BENE COMUNE” (IN POLITICA COME NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI) E’ DECISO DA POCHI MENTECATTI.
IL ROMANZO D’ESORDIO DI STEFANO BORDONI CHE TI PRENDE ALLO STOMACO. DA LEGGERE

di Cinzia Esposito
Alessio ha sedici anni e, oltre la scuola, trascorre gran parte del suo tempo chiuso nella sua cameretta, al riparo delle urla sempre più alte e frequenti dei suoi genitori. Ma non c’è astio tra loro, anzi esiste un morboso e reciproco rapporto tra la sudditanza psicologica di una madre completamente inerme e consenzientemente succube e l’autorità dispotica di un padre tiranno e liberticida di ogni espressione che non sia orientata al “bene comune”, ai “sani principi” e fondata su “regole ben precise”.
Mascherandola come subdola e abietta forma di affetto e di protezione, la coppia esercita su Alessio una vera violenza psicologica, un inquietante plagio di mente e comportamenti, per metterlo al riparo da tutto ciò che è pericolosamente diverso da loro, come i neri, come i “debosciati”.
E’ vietato per Alessio fare domande, soprattutto quelle più scomode, perché lui non deve far altro che affidarsi completamente ai suoi genitori, perché saranno loro a indirizzarlo alla più corretta “evoluzione etico-culturale”, a una “morigerata moralità”.
Così, quando sarà sorpreso dai suoi genitori, in un pomeriggio di studio con un amico, in un atteggiamento ai loro occhi equivoco e promiscuo, la reazione sarà quanto mai orribile e violenta. Il sistema di valori su cui è stata costruita tutta la loro educazione crolla miseramente e quella che viene considerata una pericolosa malattia dovrà essere assolutamente sradicata, con ogni mezzo, ad ogni costo. Così, dopo giorni in punizione e violenze fisiche, Alessio sarà trascinato dal “Noto Psichiatra”, un amico del padre dei tempi universitari, che condivide con lui la stessa aberrante visione del mondo.
Alessio subirà una devastante seduta terapica da questa figura pachidermica e laida, dove la sua personalità è totalmente schiacciata e derisa, annullata, resa in poltiglia. Dopo una serie di sedute, la diagnosi sarà agghiacciante: per estirpare la “malattia”, non c’è altro che l’elettroshock, per cancellarla definitivamente dal cervello di Alessio, compreso il ricordo di quel pomeriggio. Gli esiti del trattamento saranno drammatici, Alessio è ridotto a una larva umana, inabile a certi movimenti e all’uso corretto della parola.
Due personaggi femminili vengono però in suo soccorso, Mara, la fisioterapista, che lo rieduca lentamente a una vita normale, e Rossana, una ragazza sincera e spontanea, che ignara del passato di Alessio e soprattutto dei trattamenti subiti, si avvicina sempre di più a lui, finendo per innamorarsene.
Sembra iniziare per il ragazzo un percorso di recupero e di ritrovata serenità, anche con i genitori, che vedono in lui il successo della terapia e il suo felice allineamento a “una società buona e giusta”.
Rischi ed insidie sono però sempre in agguato e la vicenda umana di Alessio va ad impantanarsi in nuovi grovigli, riaffermando in lui una natura e un’indole che nessuna scossa elettrica potrà mai debellare. Perché è il suo vero essere, il suo autentico esistere.
Il romanzo, opera prima di Stefano Bordoni, è un uppercut violento che destabilizza e disorienta, ma violentemente efficace, e che ci mette in guardia contro certe rappresentazioni della realtà ancora così attuali, così pericolose, così letali.


leggi l'articolo integrale su Fenice Bookstore
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IL ROMANZO D’ESORDIO DI STEFANO BORDONI CHE TI PRENDE ALLO STOMACO. DA LEGGERE

di Cinzia Esposito
Alessio ha sedici anni e, oltre la scuola, trascorre gran parte del suo tempo chiuso nella sua cameretta, al riparo delle urla sempre più alte e frequenti dei suoi genitori. Ma non c’è astio tra loro, anzi esiste un morboso e reciproco rapporto tra la sudditanza psicologica di una madre completamente inerme e consenzientemente succube e l’autorità dispotica di un padre tiranno e liberticida di ogni espressione che non sia orientata al “bene comune”, ai “sani principi” e fondata su “regole ben precise”.
Mascherandola come subdola e abietta forma di affetto e di protezione, la coppia esercita su Alessio una vera violenza psicologica, un inquietante plagio di mente e comportamenti, per metterlo al riparo da tutto ciò che è pericolosamente diverso da loro, come i neri, come i “debosciati”.
E’ vietato per Alessio fare domande, soprattutto quelle più scomode, perché lui non deve far altro che affidarsi completamente ai suoi genitori, perché saranno loro a indirizzarlo alla più corretta “evoluzione etico-culturale”, a una “morigerata moralità”.
Così, quando sarà sorpreso dai suoi genitori, in un pomeriggio di studio con un amico, in un atteggiamento ai loro occhi equivoco e promiscuo, la reazione sarà quanto mai orribile e violenta. Il sistema di valori su cui è stata costruita tutta la loro educazione crolla miseramente e quella che viene considerata una pericolosa malattia dovrà essere assolutamente sradicata, con ogni mezzo, ad ogni costo. Così, dopo giorni in punizione e violenze fisiche, Alessio sarà trascinato dal “Noto Psichiatra”, un amico del padre dei tempi universitari, che condivide con lui la stessa aberrante visione del mondo.
Alessio subirà una devastante seduta terapica da questa figura pachidermica e laida, dove la sua personalità è totalmente schiacciata e derisa, annullata, resa in poltiglia. Dopo una serie di sedute, la diagnosi sarà agghiacciante: per estirpare la “malattia”, non c’è altro che l’elettroshock, per cancellarla definitivamente dal cervello di Alessio, compreso il ricordo di quel pomeriggio. Gli esiti del trattamento saranno drammatici, Alessio è ridotto a una larva umana, inabile a certi movimenti e all’uso corretto della parola.
Due personaggi femminili vengono però in suo soccorso, Mara, la fisioterapista, che lo rieduca lentamente a una vita normale, e Rossana, una ragazza sincera e spontanea, che ignara del passato di Alessio e soprattutto dei trattamenti subiti, si avvicina sempre di più a lui, finendo per innamorarsene.
Sembra iniziare per il ragazzo un percorso di recupero e di ritrovata serenità, anche con i genitori, che vedono in lui il successo della terapia e il suo felice allineamento a “una società buona e giusta”.
Rischi ed insidie sono però sempre in agguato e la vicenda umana di Alessio va ad impantanarsi in nuovi grovigli, riaffermando in lui una natura e un’indole che nessuna scossa elettrica potrà mai debellare. Perché è il suo vero essere, il suo autentico esistere.
Il romanzo, opera prima di Stefano Bordoni, è un uppercut violento che destabilizza e disorienta, ma violentemente efficace, e che ci mette in guardia contro certe rappresentazioni della realtà ancora così attuali, così pericolose, così letali.


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