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Dalle parole allo schermo – La fiction d’indagine in Italia
Leggere:tutti di sabato 2 luglio 2022
Un interessante saggio sulla fiction televisiva d’indagine in Italia, dagli albori, nei primi anni Settanta, a oggi, con un’attenzione particolare al lavoro di due sceneggiatori, Massimo Felisatti e Fabio Pittorru e al successo della loro serie televisiva “Qui Squadra Mobile”, il primo ampio...

di Andrea Coco

Un interessante saggio sulla fiction televisiva d’indagine in Italia, dagli albori, nei primi anni Settanta, a oggi, con un’attenzione particolare al lavoro di due sceneggiatori, Massimo Felisatti e Fabio Pittorru e al successo della loro serie televisiva “Qui Squadra Mobile”, il primo ampio studio su un fenomeno che oggi sta godendo il suo momento di maggior popolarità.

L’attenzione alla fiction, in particolare italiana, si accompagna al giallo italiano, i quali nel corso degli anni si sono evoluti, allontanandosi dall’ingombrante eredità USA, dando vita ad uno stile proprio, come è accaduto in tv, dal tenente Sheridan in poi, al cinema, col poliziottesco, e nella letteratura, da Sciascia e Scerbanenco in poi.

Un cambiamento che ha portato a un successo planetario di serie come Gomorra, non solo sul piccolo schermo e nel cinema ma anche nella narrativa di genere, spesso ispiratrice delle stesse serie, come è avvenuto a “Romanzo criminale” di Giancarlo De Cataldo oppure a “I delitti del BarLume”, tratto dai gialli di Marco Malvaldi.

Nel libro è dedicato un ampio spazio ai ferraresi Massimo Felisatti (1939 – 2016) e Fabio Pittorru (1928 – 1995), che con largo anticipo rispetto ai tempi, soprattutto in Italia, si sono mossi con disinvoltura in un universo transmediale in cui lo stesso prodotto può indifferentemente transitare su un medium o l’altro ovviamente con gli aggiustamenti dovuti al target di riferimento.

Lo studio non trascura neppure i fumetti che, sempre negli anni Settanta, con la nascita di Diabolik, Kriminal e Satanik ha superato i prodotti statunitensi.

“La fiction d’indagine in Italia” di Massimo Carloni offre, insomma, un’occasione unica per capire un fenomeno che, da opera d’intrattenimento ha finito, inevitabilmente, per condizionare la nostra vita.

Massimo Carloni, già autore di altre opere sulla storia del giallo, è docente di lettere e si occupa di letteratura poliziesca dal 1983. Ha al suo attivo una sessantina di contributi critici, tra cui il volume “L’Italia in giallo. Geografia e storia del giallo italiano contemporaneo”, una quindicina di racconti, due dei quali pubblicati nelle antologie “I delitti del Gruppo 13” e “Giallo, Nero & Mistero”. Fa parte del Gruppo 13 dalla sua fondazione (un gruppo di scrittori che hanno interessi letterari in comune: il genere poliziesco) e  attualmente collabora alla rivista “Delitti di carta”. Per Oltre edizioni ha pubblicato nel 2020 “Il caso Degortes”, ideato e scritto a quattro mani con Antonio Perria esclusivamente via e-mail.

 



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Leggere:tutti - sabato 2 luglio 2022
Un interessante saggio sulla fiction televisiva d’indagine in Italia, dagli albori, nei primi anni Settanta, a oggi, con un’attenzione particolare al lavoro di due sceneggiatori, Massimo Felisatti e Fabio Pittorru e al successo della loro serie televisiva “Qui Squadra Mobile”, il primo ampio...

di Andrea Coco

Un interessante saggio sulla fiction televisiva d’indagine in Italia, dagli albori, nei primi anni Settanta, a oggi, con un’attenzione particolare al lavoro di due sceneggiatori, Massimo Felisatti e Fabio Pittorru e al successo della loro serie televisiva “Qui Squadra Mobile”, il primo ampio studio su un fenomeno che oggi sta godendo il suo momento di maggior popolarità.

L’attenzione alla fiction, in particolare italiana, si accompagna al giallo italiano, i quali nel corso degli anni si sono evoluti, allontanandosi dall’ingombrante eredità USA, dando vita ad uno stile proprio, come è accaduto in tv, dal tenente Sheridan in poi, al cinema, col poliziottesco, e nella letteratura, da Sciascia e Scerbanenco in poi.

Un cambiamento che ha portato a un successo planetario di serie come Gomorra, non solo sul piccolo schermo e nel cinema ma anche nella narrativa di genere, spesso ispiratrice delle stesse serie, come è avvenuto a “Romanzo criminale” di Giancarlo De Cataldo oppure a “I delitti del BarLume”, tratto dai gialli di Marco Malvaldi.

Nel libro è dedicato un ampio spazio ai ferraresi Massimo Felisatti (1939 – 2016) e Fabio Pittorru (1928 – 1995), che con largo anticipo rispetto ai tempi, soprattutto in Italia, si sono mossi con disinvoltura in un universo transmediale in cui lo stesso prodotto può indifferentemente transitare su un medium o l’altro ovviamente con gli aggiustamenti dovuti al target di riferimento.

Lo studio non trascura neppure i fumetti che, sempre negli anni Settanta, con la nascita di Diabolik, Kriminal e Satanik ha superato i prodotti statunitensi.

“La fiction d’indagine in Italia” di Massimo Carloni offre, insomma, un’occasione unica per capire un fenomeno che, da opera d’intrattenimento ha finito, inevitabilmente, per condizionare la nostra vita.

Massimo Carloni, già autore di altre opere sulla storia del giallo, è docente di lettere e si occupa di letteratura poliziesca dal 1983. Ha al suo attivo una sessantina di contributi critici, tra cui il volume “L’Italia in giallo. Geografia e storia del giallo italiano contemporaneo”, una quindicina di racconti, due dei quali pubblicati nelle antologie “I delitti del Gruppo 13” e “Giallo, Nero & Mistero”. Fa parte del Gruppo 13 dalla sua fondazione (un gruppo di scrittori che hanno interessi letterari in comune: il genere poliziesco) e  attualmente collabora alla rivista “Delitti di carta”. Per Oltre edizioni ha pubblicato nel 2020 “Il caso Degortes”, ideato e scritto a quattro mani con Antonio Perria esclusivamente via e-mail.

 



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