EGONEWS.IT di martedģ 22 dicembre 2015
Nuova fatica editoriale per la giornalista e scrittrice fiorentina Ilaria Guidantoni che ci regala un viaggio bellissimo all’interno della sua città natale. Un viaggio che è un ritorno alle origini, ma anche un aprirsi al mondo.
“Viaggio di ritorno, Firenze si racconta”, pubblicato dalla Oltre Edizioni, ci fa compiere una passeggiata lunga un secolo, dal 1913 al 2013, dalla nascita di Vasco Pratolini che ha raccontato il popolo, l’impegno politico e sociale, la stagione del neorealismo di oltre mezzo secolo al ritorno di Firenze “capitale”, con uno sguardo al domani.
È però il passato che resta indimenticabile per il Dna rinascimentale: episodi tra fantasia, cronache, letteratura e aneddoti, che raccontano Firenze, soprattutto attraverso incontri, vita quotidiana, quartieri popolari e nobiltà della città più aristocratica d’Europa; personaggi famosi e ricordi familiari di una viaggiatrice fiorentina.
Un cammino iniziatico nell’indole dei suoi abitanti, attraverso un percorso musicale, letterario e soprattutto gastronomico, tra cibi caratteristici, luoghi d’incontro e l’immancabile mercato centrale; oltre che le feste e le ricorrenze per una filologia emozionale.
La Guidantoni, parte dal suo centro, dal suo nido natale, per aprirsi agli altri. Del resto da anni si occupa di Mediterraneo e cultura araba nei paesi francofoni: multiculturalità, dialogo tra le religioni e movimenti femminili, per cui questo viaggio speciale non è altro che riaffermare la capacità di amalgamarsi agli altri, di conoscere il diverso da sé che troppo spesso ci fa paura senza ragione.
Firenze è vista nello specchio degli “altri”, soprattutto gli stranieri che l’hanno amata e un po’ “invasa”, ieri nobili oggi in cerca di fortuna o di curiosità. Ne emerge una fotografia piena di contrasti: uomini che guardano al passato, dall’animo rinascimentale, ironici, quasi sarcastici, che preferiscono accogliere e plasmare la diversità piuttosto che oltrepassare l’Arno.
Firenze è la culla dell’armonia, sintesi della cultura classica e del vento europeo. Firenze è Rinascimento perché è la fiducia nella creatività dell’uomo e nella sua capacità di trarsi fuori dalle situazioni più critiche, con l’arte, la fantasia e una battuta.
Firenze dovrebbe servirci da esempio in questi tempi bui, in cui venti tristi tentano di farci rinchiudere in noi stessi, sepolti dall’odio e dalla paura verso l’altro. Iniziamo, allora, leggendo “Viaggio di ritorno, Firenze si racconta” per aprire la mente…e il cuore.
[leggi l'articolo originale su egonews.it]
“Viaggio di ritorno, Firenze si racconta”, pubblicato dalla Oltre Edizioni, ci fa compiere una passeggiata lunga un secolo, dal 1913 al 2013, dalla nascita di Vasco Pratolini che ha raccontato il popolo, l’impegno politico e sociale, la stagione del neorealismo di oltre mezzo secolo al ritorno di Firenze “capitale”, con uno sguardo al domani.
È però il passato che resta indimenticabile per il Dna rinascimentale: episodi tra fantasia, cronache, letteratura e aneddoti, che raccontano Firenze, soprattutto attraverso incontri, vita quotidiana, quartieri popolari e nobiltà della città più aristocratica d’Europa; personaggi famosi e ricordi familiari di una viaggiatrice fiorentina.
Un cammino iniziatico nell’indole dei suoi abitanti, attraverso un percorso musicale, letterario e soprattutto gastronomico, tra cibi caratteristici, luoghi d’incontro e l’immancabile mercato centrale; oltre che le feste e le ricorrenze per una filologia emozionale.
La Guidantoni, parte dal suo centro, dal suo nido natale, per aprirsi agli altri. Del resto da anni si occupa di Mediterraneo e cultura araba nei paesi francofoni: multiculturalità, dialogo tra le religioni e movimenti femminili, per cui questo viaggio speciale non è altro che riaffermare la capacità di amalgamarsi agli altri, di conoscere il diverso da sé che troppo spesso ci fa paura senza ragione.
Firenze è vista nello specchio degli “altri”, soprattutto gli stranieri che l’hanno amata e un po’ “invasa”, ieri nobili oggi in cerca di fortuna o di curiosità. Ne emerge una fotografia piena di contrasti: uomini che guardano al passato, dall’animo rinascimentale, ironici, quasi sarcastici, che preferiscono accogliere e plasmare la diversità piuttosto che oltrepassare l’Arno.
Firenze è la culla dell’armonia, sintesi della cultura classica e del vento europeo. Firenze è Rinascimento perché è la fiducia nella creatività dell’uomo e nella sua capacità di trarsi fuori dalle situazioni più critiche, con l’arte, la fantasia e una battuta.
Firenze dovrebbe servirci da esempio in questi tempi bui, in cui venti tristi tentano di farci rinchiudere in noi stessi, sepolti dall’odio e dalla paura verso l’altro. Iniziamo, allora, leggendo “Viaggio di ritorno, Firenze si racconta” per aprire la mente…e il cuore.
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