Maurizio Lo Re, scrittore ed ex diplomatico, già Ambasciatore d’Italia in Lettonia e Console generale a Capodistria, dopo quattro anni è tornato a Pirano, ospite della locale Comunità degli Italiani, per presentare la sua ultima fatica letteraria. Si intitola “Il settimo mare” il suo nuovo romanzo storico, edito da “Oltre Edizioni”, ambientato nel Mediterraneo durante la Seconda guerra mondiale, che vede protagonisti l’italiano Mario Lo Re, che scopriamo essere lo zio dell’autore e l’inglese John Linton, rispettivamente un sottufficiale della Regia Marina e il comandante di un sommergibile della Royal Navy. Due figure realmente esistite, le cui sorti si sono intrecciate durante la sanguinosa Battaglia dei Convogli, che nel libro viene delineata attraverso i singoli episodi dei personaggi, alcuni anche immaginari, che contribuiscono a dare alla narrazione un “affresco drammatico dalle tinte fosche”, come ha fatto presente Lo Re. “Nonostante sia un romanzo storico, le vicende storiche fanno esclusivamente da sfondo, in quanto l’opera parla dell’inesorabile destino di chi è stato travolto dagli eventi, dei quali in quel momento non poteva avere coscienza. È una chiave del romanzo fondamentale, perché tramite queste vicende di cui risultano testimoni, prendono corpo delle ombre del passato. Si tratta, dunque, principalmente di uno spunto per parlare di persone, di animo umano, di dubbi”, ha rilevato Lo Re, interloquendo con lo storico Kristjan Knez, a cui è stato affidato il compito di condurre la serata, introdotta dal presidente della locale CAN, Andrea Bartole. Nonostante il primo piano della narrazione sia focalizzato sui personaggi, è possibile percepire che “la cornice del racconto poggia su elementi concreti e documentati, frutto di una ricerca storica certosina”, come ha evidenziato Knez, che in apertura ha offerto qualche coordinata storica per inquadrare più facilmente il periodo. Oltre a un’indagine storica generale, Maurizio Lo Re, è stato impegnato ad approfondire anche il passato dei personaggi principali, a partire dallo zio, di cui conosceva soltanto il nome. Si è dedicato oltretutto allo studio dettagliato degli aspetti tecnici relativi alle imbarcazioni, che emergono in maniera importante nel corso della narrazione, fatto che permette di attribuire alla sua novità editoriale persino il titolo di romanzo navale. A confermarlo è stato pure l’ammiraglio Bruno Spanghero, che nel suo intervento ha offerto un excursus storico sulle costruzioni navali del periodo.
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