IL FATTO QUOTIDIANO di marted 5 luglio 2016
«Finis Terrae - noir mediterraneo» di Gianluca Campagna
[leggi l'articolo originale su Il Fatto Quotidiano-BLOG L.MAZZONI]
Finis Terrae, di Gian Luca Campagna (Oltre Edizioni), è ambientato nell’immaginaria Villareale, piccola, borghese e perbenista città di provincia che a tratti, forse, ricorda Latina e nella quale vengono seviziati e uccisi bambini, preti vengono incaprettati e ballerine di locali notturni scompaiono misteriosamente. Le verità sepolte da portare alla luce vengono affidate alla “pala” di un giornalista coraggioso che si troverà davanti a una realtà inquietante. Come nel suo precedente romanzo, Molto prima del calcio di rigore (Draw Up Edizioni), Gian Luca Campagna mette in scena una squadra di personaggi utili a evidenziare il marcio che si nasconde, neanche troppo bene, dietro le apparenze sociali. E così abbiamo imprenditori corrotti, giocatori di calcio che perdono le partite per riuscire a pagarsi lo stipendio, donne isteriche e frustrate perennemente tradite da mariti insignificanti, atleti dipendenti dalla “dama bianca” e trafficanti balcanici immischiati in ogni genere di affare sporco. I luoghi che fanno da cornice alla narrazione (laghi paludosi, mare, macchia) danno al romanzo una connotazione mediterranea e lo inseriscono, anche grazie alla pregevole capacità della penna dell’autore, in una tradizione noir di grande valore.
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Finis Terrae, di Gian Luca Campagna (Oltre Edizioni), è ambientato nell’immaginaria Villareale, piccola, borghese e perbenista città di provincia che a tratti, forse, ricorda Latina e nella quale vengono seviziati e uccisi bambini, preti vengono incaprettati e ballerine di locali notturni scompaiono misteriosamente. Le verità sepolte da portare alla luce vengono affidate alla “pala” di un giornalista coraggioso che si troverà davanti a una realtà inquietante. Come nel suo precedente romanzo, Molto prima del calcio di rigore (Draw Up Edizioni), Gian Luca Campagna mette in scena una squadra di personaggi utili a evidenziare il marcio che si nasconde, neanche troppo bene, dietro le apparenze sociali. E così abbiamo imprenditori corrotti, giocatori di calcio che perdono le partite per riuscire a pagarsi lo stipendio, donne isteriche e frustrate perennemente tradite da mariti insignificanti, atleti dipendenti dalla “dama bianca” e trafficanti balcanici immischiati in ogni genere di affare sporco. I luoghi che fanno da cornice alla narrazione (laghi paludosi, mare, macchia) danno al romanzo una connotazione mediterranea e lo inseriscono, anche grazie alla pregevole capacità della penna dell’autore, in una tradizione noir di grande valore.
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