di domenica 11 settembre 2016
C'è una pagina trascurata della vita di don Carlo Gnocchi, l'apostolo dei «mutilatini» e mitico cappellano degli alpini della Tridentina: il ruolo che il sacerdote, proclamato beato nel 2009, ebbe nella Resistenza. Un libro di Daniele Corbetta mette i riflettori su questo aspetto della poliedrica attività di don Carlo. «Ribelle per amore. Don Gnocchi nella Resistenza» titola il documentato saggio (Oltre Edizioni, 18 euro). Il sacerdote non fu un partigiano combattente, ma un «resistente» in quanto collaborò con la rete «Oscar», che facilitava la fuga in Svizzera di ebrei, prigionieri alleati, soldati allo sbando, e partecipò all'intelligence che passava informazioni agli Alleati (fu arrestato dalle SS ma liberato per intervento del card. Schuster). Eppure si polemizzò per la passata attività di don Gnocchi come sacerdote nelle organizzazioni giovanili del regime. Il libro mette in luce in realtà la continuità del suo impegno di testimonianza cristiana. Illustrando l'humus in cui don Carlo si fece «ribelle per amore», Corbetta si sofferma su Brescia e sul ruolo dell'Oratorio della Pace, fucina della Resistenza cattolica con i padri Bevilacqua e Manziana.
Alberto Ottaviano
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