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gioved 31 ottobre 2019
Inaugurata a Padova la mostra "L'Egitto di Belzoni"

di Ilaria Inchingolo
A duecento anni dal suo ritorno in patria, Padova celebra il grande esploratore Giovanni Battista Belzoni, noto in tutta Europa ma spesso poco ricordato in patria, attraverso la mostra “L’Egitto di Belzoni: Un gigante nella terra delle Piramidi”. La mostra è stata inaugurata il 25 ottobre ed avrà luogo fino al 28 giugno 2020 al Centro Culturale San Gaetano in Via Altinate, a Padova. Un’occasione che permetterà di immergersi nel mondo di Giovanni Battista Belzoni, il celebre esploratore che ha ispirato il personaggio di Indiana Jones e che ha il merito di aver fatto conoscee l’Egitto in tutto il mondo. Una grande mostra archeologica, con reperti provenienti da grandi musei italiani ed europei, e con alcuni pezzi e documenti esposti per la prima volta: tutto per celebrare la vita e l’attività di un personaggio sui generis, attraverso sistemi di visita tradizionali, con teche e pannelli illustrativi, e sistemi più moderni e sofisticati, multisensoriali e multimediali, di forte impatto emotivo. La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, con l’appoggio della Camera di Commercio di Padova, la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e pianificata dal Consorzio Città d’Arte del Veneto e dall’agenzia di comunicazione Gruppo Icat. Saranno esposte 150 opere di Belzoni tra disegni, scritti, tavole e reperti, i quali offrono una particolare immagine dell’Egitto: quella di inizio ‘800, un Egitto ancora da scoprire, luogo di legami e collaborazioni, ma anche di dispute tra i vari archeologi che gravitavano intorno l’area del Nilo. Nella mostra saranno presenti reperti che mostrano il grande culto delle divinità d’Egitto, come la statuetta di Thot in forma di Ibis e il rilievo della dea Maat, ma anche il ruolo centrale della musica nella civiltà egizia, oltre ai disegni che impreziosivano il “Narrative” scritto da Belzoni con la raffigurazione delle sue “imprese impossibili”, dando luogo in questo modo ad una graphic novel ante-litteram. Saranno esposte anche le due statue della dea Sekhmet, ritrovate a Tebe e donate a Padova da Belzoni nel 1819: furono a lungo esposte all’entrata della porta Orientale del Palazzo della Ragione ed ora si trovano al Museo Archeologico di Padova.
La storia e le scoperte di Belzoni hanno avuto una grande eco in Europa, al punto da essere esposte in prestigiosi musei di Londra e Parigi. Dal British Museum arriva a Padova, infatti, una sfinge a testa di falco, ritrovata da Belzoni ad Abu Simbel: durante la mostra sarà possibile vedere sia il disegno che il reperto vero e proprio. Dal Louvre invece arriva una coppa in oro, decorata a sbalzo, che apparteneva ad un corredo funerario. Da Bristol sono stati portati alcuni disegni, realizzati da Belzoni insieme ad Alessandro Ricci, che riproducono le decorazioni della tomba di Sethi I. In arrivo da Bruxelles vi sono le statuette in legno provenienti dalla tomba di Sethi I, mentre dalla Cambridge University Library provengono alcuni disegni di Johann Ludwig Burckhardt, studioso e amico di Belzoni, oltre ad un quaderno di grammatica araba araba, utilizzato all’epoca per comunicare con la popolazione egiziana.
Ma la grande sorpresa della mostra è la riproduzione nell’atrio del San Gaetano della grande piramide di Chefren, in scala 1 a 15, alta 10 metri e con base di 15 metri. Tra le piramidi più importanti dell’area di Giza e ritenuta impenetrabile ai tempi di Belzoni, l’esploratore riuscì invece dopo diversi tentativi a trovarvi un varco di accesso. Una volta entrato, riuscì ad arrivare alla camera sepolcrale dove appose la sua firma: “Scoperta da G. Belzoni. 2.mar.1818”.
Ha affermato il sindaco Sergio Giordano, ovviamente presente all’inaugurazione: “L'assessore Colasio ha avuto una grandissima idea, giusto omaggiare un vero simbolo di Padova. Sono convinto che sarà una grandissima mostra, e saprà fare del bene a questa città”. “Non potevamo non fare questa mostra come padovani, e uno dei compiti principali è quello di restituirgli dignità perché è stato dimenticato dalla storia. Questa prima mostra italiana a lui dedicata cancella quindi un vuoto di conoscenza e ci restituisce la vera dimensione e il valore di un personaggio controverso su cui fino ad oggi c’è stata una sorta di “damnatio memoriae” e soprattutto una grave sottovalutazione del ruolo di precursore della moderna egittologia che ha svolto. Belzoni era un esploratore diverso dagli altri del suo tempo, che documentava con precisione scientifica ciò che scopriva di cui comprendeva benissimo l’importanza storica e culturale al punto di mettere la sua firma sui reperti che portava in Europa. Al San Gaetano che abbiamo ristrutturato (grazie a una spesa di un milione e mezzo di euro, ndr) adeguandolo agli standard internazionali per ospitare grandi mostre con opere preziose, offriamo quindi per la prima volta una immagine a tutto tondo di Belzoni in un percorso espositivo che affianca alla rigorosa esposizione di reperti provenienti dai maggiori musei d’Europa, un percorso immersivo che si avvale delle più recenti tecnologie multimediali. Al pubblico sarà così offerta una visita di grande valore scientifico proposta in modo affascinante e coinvolgente. Esattamente 200 anni fa, nell'ottobre del 1819, Belzoni tornava a Padova dall'Egitto ed era accolto come un eroe tanto da meritarsi immediatamente l'intitolazione di una parte del Palazzo della Ragione, con un marmo sulla porta est. Giovanni Battista Belzoni ha compiuto imprese incredibili, facendo scoperte che nessuno aveva fatto prima, e questo è il nostro riconoscimento per un grande genio della nostra città”, conclude l’assessore alla cultura Andrea Colasio.
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gioved 31 ottobre 2019
La mostra 'L'Egitto di Belzoni' a Padova dal 25 ottobre fino al 28 giugno 2020
Inaugurata a Padova la mostra "L'Egitto di Belzoni"

di Ilaria Inchingolo
A duecento anni dal suo ritorno in patria, Padova celebra il grande esploratore Giovanni Battista Belzoni, noto in tutta Europa ma spesso poco ricordato in patria, attraverso la mostra “L’Egitto di Belzoni: Un gigante nella terra delle Piramidi”. La mostra è stata inaugurata il 25 ottobre ed avrà luogo fino al 28 giugno 2020 al Centro Culturale San Gaetano in Via Altinate, a Padova. Un’occasione che permetterà di immergersi nel mondo di Giovanni Battista Belzoni, il celebre esploratore che ha ispirato il personaggio di Indiana Jones e che ha il merito di aver fatto conoscee l’Egitto in tutto il mondo. Una grande mostra archeologica, con reperti provenienti da grandi musei italiani ed europei, e con alcuni pezzi e documenti esposti per la prima volta: tutto per celebrare la vita e l’attività di un personaggio sui generis, attraverso sistemi di visita tradizionali, con teche e pannelli illustrativi, e sistemi più moderni e sofisticati, multisensoriali e multimediali, di forte impatto emotivo. La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, con l’appoggio della Camera di Commercio di Padova, la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e pianificata dal Consorzio Città d’Arte del Veneto e dall’agenzia di comunicazione Gruppo Icat. Saranno esposte 150 opere di Belzoni tra disegni, scritti, tavole e reperti, i quali offrono una particolare immagine dell’Egitto: quella di inizio ‘800, un Egitto ancora da scoprire, luogo di legami e collaborazioni, ma anche di dispute tra i vari archeologi che gravitavano intorno l’area del Nilo. Nella mostra saranno presenti reperti che mostrano il grande culto delle divinità d’Egitto, come la statuetta di Thot in forma di Ibis e il rilievo della dea Maat, ma anche il ruolo centrale della musica nella civiltà egizia, oltre ai disegni che impreziosivano il “Narrative” scritto da Belzoni con la raffigurazione delle sue “imprese impossibili”, dando luogo in questo modo ad una graphic novel ante-litteram. Saranno esposte anche le due statue della dea Sekhmet, ritrovate a Tebe e donate a Padova da Belzoni nel 1819: furono a lungo esposte all’entrata della porta Orientale del Palazzo della Ragione ed ora si trovano al Museo Archeologico di Padova.
La storia e le scoperte di Belzoni hanno avuto una grande eco in Europa, al punto da essere esposte in prestigiosi musei di Londra e Parigi. Dal British Museum arriva a Padova, infatti, una sfinge a testa di falco, ritrovata da Belzoni ad Abu Simbel: durante la mostra sarà possibile vedere sia il disegno che il reperto vero e proprio. Dal Louvre invece arriva una coppa in oro, decorata a sbalzo, che apparteneva ad un corredo funerario. Da Bristol sono stati portati alcuni disegni, realizzati da Belzoni insieme ad Alessandro Ricci, che riproducono le decorazioni della tomba di Sethi I. In arrivo da Bruxelles vi sono le statuette in legno provenienti dalla tomba di Sethi I, mentre dalla Cambridge University Library provengono alcuni disegni di Johann Ludwig Burckhardt, studioso e amico di Belzoni, oltre ad un quaderno di grammatica araba araba, utilizzato all’epoca per comunicare con la popolazione egiziana.
Ma la grande sorpresa della mostra è la riproduzione nell’atrio del San Gaetano della grande piramide di Chefren, in scala 1 a 15, alta 10 metri e con base di 15 metri. Tra le piramidi più importanti dell’area di Giza e ritenuta impenetrabile ai tempi di Belzoni, l’esploratore riuscì invece dopo diversi tentativi a trovarvi un varco di accesso. Una volta entrato, riuscì ad arrivare alla camera sepolcrale dove appose la sua firma: “Scoperta da G. Belzoni. 2.mar.1818”.
Ha affermato il sindaco Sergio Giordano, ovviamente presente all’inaugurazione: “L'assessore Colasio ha avuto una grandissima idea, giusto omaggiare un vero simbolo di Padova. Sono convinto che sarà una grandissima mostra, e saprà fare del bene a questa città”. “Non potevamo non fare questa mostra come padovani, e uno dei compiti principali è quello di restituirgli dignità perché è stato dimenticato dalla storia. Questa prima mostra italiana a lui dedicata cancella quindi un vuoto di conoscenza e ci restituisce la vera dimensione e il valore di un personaggio controverso su cui fino ad oggi c’è stata una sorta di “damnatio memoriae” e soprattutto una grave sottovalutazione del ruolo di precursore della moderna egittologia che ha svolto. Belzoni era un esploratore diverso dagli altri del suo tempo, che documentava con precisione scientifica ciò che scopriva di cui comprendeva benissimo l’importanza storica e culturale al punto di mettere la sua firma sui reperti che portava in Europa. Al San Gaetano che abbiamo ristrutturato (grazie a una spesa di un milione e mezzo di euro, ndr) adeguandolo agli standard internazionali per ospitare grandi mostre con opere preziose, offriamo quindi per la prima volta una immagine a tutto tondo di Belzoni in un percorso espositivo che affianca alla rigorosa esposizione di reperti provenienti dai maggiori musei d’Europa, un percorso immersivo che si avvale delle più recenti tecnologie multimediali. Al pubblico sarà così offerta una visita di grande valore scientifico proposta in modo affascinante e coinvolgente. Esattamente 200 anni fa, nell'ottobre del 1819, Belzoni tornava a Padova dall'Egitto ed era accolto come un eroe tanto da meritarsi immediatamente l'intitolazione di una parte del Palazzo della Ragione, con un marmo sulla porta est. Giovanni Battista Belzoni ha compiuto imprese incredibili, facendo scoperte che nessuno aveva fatto prima, e questo è il nostro riconoscimento per un grande genio della nostra città”, conclude l’assessore alla cultura Andrea Colasio.
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