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sabato 21 maggio 2016  – ORE  10:06


- Presentazione del libro sabato 21 a villa Sottanis, Casarza Ligure, ore 20:30

Biografie non autorizzate di Sestri Levante: un libro sfacciato nel suo eterno ritorno delle storie di un borgo marinaro, di un paese qualsiasi, di una piccola città qualsiasi.
Una tradizione letteraria, storica, cinematografica enorme: si pensi alle piccole città descritte da Balzac (Eugenie Grandet), Fellini (Amarcord), Peter Bogdanovich (L’Ultimo spettacolo), Piero Chiara (tutti i suoi romanzi “di mare”, cioé di lago). Il repertorio è infinito: una galleria di maschere senza tempo, ognuna con la sua storia, la sua ironia. Sestri Levante, Casarza, il Tigullio non sono da meno, e in più hanno una sottile linea ironica a rendere piacevoli ascolto e lettura.
Gli scherzi dei pescatori tra loro, la loro vergogna di fronte al marchese Balbi, l’arguzia scaltra della venditrice di pesci, il cacciatore di belle donne olandesi...
Immaginate una narrazione arguta, alla Bouvard et Pécuchet.
Immaginate di mettervi in casa un’enciclopedia... Anzi, l’enciclopedia delle storie perdute... Quelle che non si raccontano più, perché c’è la tv e la playstation a separare nonni e nipoti. Ma è un delitto buttare le storie vissute nella pattumiera della Storia. Un delitto verso i nostri figli.

Immaginate un patrimonio a colori e bianco e nero che spazia dalla Sestri del 1700 a oggi: fotografie, quadri, disegni, il tutto raccolto in 358 pagine.
Immaginate, quindi, immaginate. E leggete.
E intanto ascoltate la presentazione di questo piccolo gioiello di questo piccolo territorio, scritto da Vincenzo Gueglio (Gammarò edizioni), e presentato sabato 21 maggio 2016 a villa Sottanis - Casarza Ligure- alle ore 20:30.
Presentazione a cura di Natalino Dazzi e Paolo Della Sala Ingresso libero.

Vincenzo Gueglio
SESTRI LEVANTE Biografie non autorizzate
Prefazione di Paris Lena Merica. Editore: Gammarò, collana Mnemosine/storia pp. 366 formato cm. 17 x 24 – ISBN 9788896647431 – Prezzo di Copertina € 18.00

Per un capriccio della natura Sestri ha il proprio centro sospeso e spencolato un poco oltre il confine: come un unico frutto pendente oltre il muro dell’orto, affacciato sul più misterioso e inafferrabile altrove, il mare.
Per forza un posto del genere secerne esseri bizzarri. E infatti Sestri produsse e nutrì (abbastanza male in genere) gente che, come il mare e il serpentino, come le acciughe o le foglie degli ulivi, emanava dalla propria barbarie bagliori che oggi possiamo interpretare come lampi di un genio salmastro e d’una scontrosissima poesia. Di loro e delle loro bizzarrie qui si narra; ma anche delle pietre che calcarono ed eressero. Dapprima meravigliosamente; da un certo momento in poi disastrosamente.

[leggi l'articolo originale su TigullioNews]
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sabato 21 maggio 2016  – ORE  10:06


Sestri Levante, «Biografie non autorizzate», di Vincenzo Gueglio


- Presentazione del libro sabato 21 a villa Sottanis, Casarza Ligure, ore 20:30

Biografie non autorizzate di Sestri Levante: un libro sfacciato nel suo eterno ritorno delle storie di un borgo marinaro, di un paese qualsiasi, di una piccola città qualsiasi.
Una tradizione letteraria, storica, cinematografica enorme: si pensi alle piccole città descritte da Balzac (Eugenie Grandet), Fellini (Amarcord), Peter Bogdanovich (L’Ultimo spettacolo), Piero Chiara (tutti i suoi romanzi “di mare”, cioé di lago). Il repertorio è infinito: una galleria di maschere senza tempo, ognuna con la sua storia, la sua ironia. Sestri Levante, Casarza, il Tigullio non sono da meno, e in più hanno una sottile linea ironica a rendere piacevoli ascolto e lettura.
Gli scherzi dei pescatori tra loro, la loro vergogna di fronte al marchese Balbi, l’arguzia scaltra della venditrice di pesci, il cacciatore di belle donne olandesi...
Immaginate una narrazione arguta, alla Bouvard et Pécuchet.
Immaginate di mettervi in casa un’enciclopedia... Anzi, l’enciclopedia delle storie perdute... Quelle che non si raccontano più, perché c’è la tv e la playstation a separare nonni e nipoti. Ma è un delitto buttare le storie vissute nella pattumiera della Storia. Un delitto verso i nostri figli.

Immaginate un patrimonio a colori e bianco e nero che spazia dalla Sestri del 1700 a oggi: fotografie, quadri, disegni, il tutto raccolto in 358 pagine.
Immaginate, quindi, immaginate. E leggete.
E intanto ascoltate la presentazione di questo piccolo gioiello di questo piccolo territorio, scritto da Vincenzo Gueglio (Gammarò edizioni), e presentato sabato 21 maggio 2016 a villa Sottanis - Casarza Ligure- alle ore 20:30.
Presentazione a cura di Natalino Dazzi e Paolo Della Sala Ingresso libero.

Vincenzo Gueglio
SESTRI LEVANTE Biografie non autorizzate
Prefazione di Paris Lena Merica. Editore: Gammarò, collana Mnemosine/storia pp. 366 formato cm. 17 x 24 – ISBN 9788896647431 – Prezzo di Copertina € 18.00

Per un capriccio della natura Sestri ha il proprio centro sospeso e spencolato un poco oltre il confine: come un unico frutto pendente oltre il muro dell’orto, affacciato sul più misterioso e inafferrabile altrove, il mare.
Per forza un posto del genere secerne esseri bizzarri. E infatti Sestri produsse e nutrì (abbastanza male in genere) gente che, come il mare e il serpentino, come le acciughe o le foglie degli ulivi, emanava dalla propria barbarie bagliori che oggi possiamo interpretare come lampi di un genio salmastro e d’una scontrosissima poesia. Di loro e delle loro bizzarrie qui si narra; ma anche delle pietre che calcarono ed eressero. Dapprima meravigliosamente; da un certo momento in poi disastrosamente.

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oggi
27/09/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Dal 24 settembre sarà in libreria "CRONACHE DEL DIANA - Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse" a cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo (Oltre edizioni). 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da "anonimo antropologo dilettante". Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa. L'autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po' un'autobiografia e un po' un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi. Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

 

I CURATORI

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell'approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all'Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall'UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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