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sabato 18 marzo 2017  – ORE  17:00
Chiavari. Societą Economica

Il prof. Francesco De Nicola, con Maria teresa Caprile, curatrice della pubblicazione, presentano il libro La prova della fame di Carlo Pastorino, pubblicato nella collana L'orologio di Mnemosine per il centenario della Prima Guerra Mondiale

La prova della fame si configura come un esplicito affresco pacifista sin dalle prime pagine, segnate dall’assenza di rivalità tra i soldati di eserciti nemici. Tuttavia la situazione dell’autunno del 1939 induceva a una tragica premonizione: Questo immane flagello che gli uomini hanno voluto non li farà rinsavire […]; è chiaro che la fine di questa guerra e la pace che la seguirà non saranno che il semenzaio di altre guerre future, e già il cuore a pensarle ne trema.
Carlo Pastorino sentì il bisogno di lasciar trascorrere molti anni prima di decidersi a fornire la propria testimonianza sulla enorme e spaventevole carneficina della guerra e sulla dura prigionia che soffrì. Così solo nel 1939 La prova della fame fu pubblicato, non senza qualche difficoltà, presso una piccola casa milanese, che ne fece due edizioni di 1000 copie ciascuna. Le due edizioni, accompagnate da giudizi molto lusinghieri della critica e da un buon successo di pubblico, andarono esaurite e nel 1943 la SEI ristampò il libro. Nel 1954 ancora la SEI fornì un’ulteriore edizione, ampliata e definitiva; ed è quella che abbiamo seguito in questa nostra ristampa, attentamente curata da Maria Teresa Caprile, che l’ha arricchita di note utili a contestualizzare la narrazione e di Appendici dedicate alla Grande Guerra e a un’esauriente biografia dello scrittore.
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sabato 18 marzo 2017  – ORE  17:00
Chiavari. Societą Economica

CARLO PASTORINO
Chiavari. Societą Economica

Il prof. Francesco De Nicola, con Maria teresa Caprile, curatrice della pubblicazione, presentano il libro La prova della fame di Carlo Pastorino, pubblicato nella collana L'orologio di Mnemosine per il centenario della Prima Guerra Mondiale

La prova della fame si configura come un esplicito affresco pacifista sin dalle prime pagine, segnate dall’assenza di rivalità tra i soldati di eserciti nemici. Tuttavia la situazione dell’autunno del 1939 induceva a una tragica premonizione: Questo immane flagello che gli uomini hanno voluto non li farà rinsavire […]; è chiaro che la fine di questa guerra e la pace che la seguirà non saranno che il semenzaio di altre guerre future, e già il cuore a pensarle ne trema.
Carlo Pastorino sentì il bisogno di lasciar trascorrere molti anni prima di decidersi a fornire la propria testimonianza sulla enorme e spaventevole carneficina della guerra e sulla dura prigionia che soffrì. Così solo nel 1939 La prova della fame fu pubblicato, non senza qualche difficoltà, presso una piccola casa milanese, che ne fece due edizioni di 1000 copie ciascuna. Le due edizioni, accompagnate da giudizi molto lusinghieri della critica e da un buon successo di pubblico, andarono esaurite e nel 1943 la SEI ristampò il libro. Nel 1954 ancora la SEI fornì un’ulteriore edizione, ampliata e definitiva; ed è quella che abbiamo seguito in questa nostra ristampa, attentamente curata da Maria Teresa Caprile, che l’ha arricchita di note utili a contestualizzare la narrazione e di Appendici dedicate alla Grande Guerra e a un’esauriente biografia dello scrittore.
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27/09/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Dal 24 settembre sarà in libreria "CRONACHE DEL DIANA - Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse" a cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo (Oltre edizioni). 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da "anonimo antropologo dilettante". Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa. L'autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po' un'autobiografia e un po' un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi. Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

 

I CURATORI

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell'approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all'Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall'UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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