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sabato 24 dicembre 2011  – ORE  10:00
Museo Alpino Duca degli Abruzzi, Courmayeur

GLI INUIT AI PIEDI DEL MONTE BIANCO

Dal 24 dicembre al 30 aprile il Museo Alpino Duca degli Abruzzi di Courmayeur ospiterà la mostra
info-fotografica “Ammassalik – il lato nascosto della Groenlandia”, l’occasione per scoprire come
vivono e quali sono le prospettive per le comunità Inuit che abitano questi luoghi da secoli.

Courmayeur, 12 dicembre 2011_ La Groenlandia, terra di ghiaccio al di la dell'orizzonte, arriva a
Courmayeur per svelare i suoi segreti con la mostra info-fotografica “Ammassalik – Il lato nascosto
della Groenlandia. Un viaggio tra i silenzi, i sorrisi, le solitudini della Groenlandia orientale”,
voluta dalla Società delle Guide di Courmayeur. Una finestra sulla regione artica che in questi
anni sta vivendo un periodo di forte crisi, si aprirà il 24 dicembre al Museo Alpino Duca degli
Abruzzi di Courmayeur. Attraverso il racconto dei suoi abitanti, uomini del ghiaccio, si
scopriranno territori sconosciuti, tradizioni e usanze di comunità solide e antiche, addentrandosi
in un mondo lontano dall'Occidente solo sulla carta.

«L'ambiente severo dell'alta montagna e le distese glaciali Artiche accomunano la Groenlandia a
Courmayeur». A spiegarlo è Ottorino Tosti, speleologo, coordinatore del progetto “ItaliAmmassalik”
e curatore della mostra, che in Courmayeur ha visto il posto ideale per portare alla luce tutte le
sfaccettature di quel mondo nascosto. Genovese d'origine, ma Inuit d'adozione, spiega: «La mostra
sarà organizzata tramite tre diverse tipologie di pannelli che cercheranno di immergere il
visitatore nel mondo Inuit». Ai pannelli informativi si aggiungono circa 25 fotografie, tutte
scattate nei numerosi viaggi alla scoperta dei villaggi di Ammassalik e della loro cultura, e 5
pannelli con citazioni degli abitanti del luogo, che raccontano in prima persona la loro vita nella
comunità. Queste ultime sono state raccolte da Robert Peroni, esploratore, da 31 anni ormai
trapiantato nella comunità di Ammassalik, dove ha creato il progetto sociale ‘The Red House’  con 
l'obiettivo  di  aiutare  i  giovani  Inuit  a  crearsi  un  futuro  anche  nella  loro  terra
d'origine.

Una collaborazione eccezionale tra il Museo Alpino Duca degli Abruzzi di Courmayeur e il progetto
“ItaliAmmassalik”, che durerà dalla Vigilia di Natale, giorno dell'inaugurazione, fino al
30 aprile 2012. La mostra si svilupperà al secondo piano del Museo Alpino Duca degli Abruzzi,
ospitato all’interno della Casa della Guide Alpine. Nel cuore di Courmayeur, il museo è un vero e
proprio tempio  della montagna, che ripercorre al  suo interno anche la storia della gloriosa
Società delle guide alpine di Courmayeur, la più antica d'Italia e la seconda al mondo.

Durante la stagione sono già in programma altre manifestazioni satellite per conoscere meglio il
mondo inesplorato degli Inuit, a cominciare dalla presentazione pubblica della mostra e del lavoro
del progetto “ItaliAmmassalik”, in programma il 28 dicembre alle ore 18 al Jardin de l’Ange, nel
cuore di Courmayeur.
UFFICIO STAMPA OMNIA RELATIONS
T./f. + 39 051 5873602_5870818
Alessandra Iozzia -  alessandra.iozzia@omniarelations.com - m. 333 3835185
Silvia Basso – silvia.basso@omniarelations.com - m. 349 8689945
Social media editor - Walter Manni -  walter.manni@omniarelations.com

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Museo Alpino Duca degli Abruzzi, Courmayeur

Ammassalik – il lato nascosto della Groenlandia
Museo Alpino Duca degli Abruzzi, Courmayeur

GLI INUIT AI PIEDI DEL MONTE BIANCO

Dal 24 dicembre al 30 aprile il Museo Alpino Duca degli Abruzzi di Courmayeur ospiterà la mostra
info-fotografica “Ammassalik – il lato nascosto della Groenlandia”, l’occasione per scoprire come
vivono e quali sono le prospettive per le comunità Inuit che abitano questi luoghi da secoli.

Courmayeur, 12 dicembre 2011_ La Groenlandia, terra di ghiaccio al di la dell'orizzonte, arriva a
Courmayeur per svelare i suoi segreti con la mostra info-fotografica “Ammassalik – Il lato nascosto
della Groenlandia. Un viaggio tra i silenzi, i sorrisi, le solitudini della Groenlandia orientale”,
voluta dalla Società delle Guide di Courmayeur. Una finestra sulla regione artica che in questi
anni sta vivendo un periodo di forte crisi, si aprirà il 24 dicembre al Museo Alpino Duca degli
Abruzzi di Courmayeur. Attraverso il racconto dei suoi abitanti, uomini del ghiaccio, si
scopriranno territori sconosciuti, tradizioni e usanze di comunità solide e antiche, addentrandosi
in un mondo lontano dall'Occidente solo sulla carta.

«L'ambiente severo dell'alta montagna e le distese glaciali Artiche accomunano la Groenlandia a
Courmayeur». A spiegarlo è Ottorino Tosti, speleologo, coordinatore del progetto “ItaliAmmassalik”
e curatore della mostra, che in Courmayeur ha visto il posto ideale per portare alla luce tutte le
sfaccettature di quel mondo nascosto. Genovese d'origine, ma Inuit d'adozione, spiega: «La mostra
sarà organizzata tramite tre diverse tipologie di pannelli che cercheranno di immergere il
visitatore nel mondo Inuit». Ai pannelli informativi si aggiungono circa 25 fotografie, tutte
scattate nei numerosi viaggi alla scoperta dei villaggi di Ammassalik e della loro cultura, e 5
pannelli con citazioni degli abitanti del luogo, che raccontano in prima persona la loro vita nella
comunità. Queste ultime sono state raccolte da Robert Peroni, esploratore, da 31 anni ormai
trapiantato nella comunità di Ammassalik, dove ha creato il progetto sociale ‘The Red House’  con 
l'obiettivo  di  aiutare  i  giovani  Inuit  a  crearsi  un  futuro  anche  nella  loro  terra
d'origine.

Una collaborazione eccezionale tra il Museo Alpino Duca degli Abruzzi di Courmayeur e il progetto
“ItaliAmmassalik”, che durerà dalla Vigilia di Natale, giorno dell'inaugurazione, fino al
30 aprile 2012. La mostra si svilupperà al secondo piano del Museo Alpino Duca degli Abruzzi,
ospitato all’interno della Casa della Guide Alpine. Nel cuore di Courmayeur, il museo è un vero e
proprio tempio  della montagna, che ripercorre al  suo interno anche la storia della gloriosa
Società delle guide alpine di Courmayeur, la più antica d'Italia e la seconda al mondo.

Durante la stagione sono già in programma altre manifestazioni satellite per conoscere meglio il
mondo inesplorato degli Inuit, a cominciare dalla presentazione pubblica della mostra e del lavoro
del progetto “ItaliAmmassalik”, in programma il 28 dicembre alle ore 18 al Jardin de l’Ange, nel
cuore di Courmayeur.
UFFICIO STAMPA OMNIA RELATIONS
T./f. + 39 051 5873602_5870818
Alessandra Iozzia -  alessandra.iozzia@omniarelations.com - m. 333 3835185
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TUTTI GLI EVENTI

oggi
27/09/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Dal 24 settembre sarà in libreria "CRONACHE DEL DIANA - Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse" a cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo (Oltre edizioni). 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da "anonimo antropologo dilettante". Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa. L'autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po' un'autobiografia e un po' un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi. Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

 

I CURATORI

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell'approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all'Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall'UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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