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giovedì 18 febbraio 2016  – ORE  21:00
Biella. Auditorium di Città Studi

Club Alpino Italiano, sezione di Biella, invita l'affezionato pubblico, che ama viaggiare, alla 13a edizione con il primo di quattro appuntamenti. Le proiezioni si terranno, come d'abitudine, di giovedì alle ore 21 presso l’Auditorium di Città Studi in via Pella 2b a Biella.
Il 18 febbraio si inizia con AMMASSALIK - “un viaggio tra i silenzi, i sorrisi, le solitudini della Groenlandia orientale” a cura dell' Associazione ItaliAmmassalik. Ammassalik é una regione della Groenlandia orientale a poco meno di una novantina di chilometri dal Circolo Polare Artico. Ci vivono poco più di 3000 inuit, di cui 1800 a Tasiilaq, il capoluogo. Vi sono poi altri 5 piccoli villaggi: Kulusuk che ospita l'aeroporto, Kummiut, Sermiligaaq, e i remotissimi Tiniteqilaaq e Isertoq. Il viaggio si sviluppa in queste terre affascinanti nella stagione estiva, navigando nei fiordi tra gli iceberg, per raggiungere le poche case, che sembra strano considerare dei villaggi e poi anche un assaggio degli stessi panorami con l'abito invernale, i fiordi ghiacciati e le slitte con i cani per gli spostamenti. Prima della proiezione tenteremo di contattare per una breve intervista in diretta Skype, Robert Peroni, alpinista-esploratore, che vive in questo luogo da trent'anni e che accoglie i visitatori nella famosa “Casa Rossa”. Speriamo che la tecnologia ci assista. Comunicazione di servizio: l'accesso a Città Studi al semaforo di via Ivrea sarà chiuso a causa della costruzione di una rotonda. Pertanto si potrà raggiungere il parcheggio da via dei Tigli venendo da Biella o da via Pella (dopo Bergo) venendo da Occhieppo Un po' di storia Ammassalik fu raggiunta per la prima volta nel 1884. L'incontro di questa piccola popolazione artica di allora 415 abitanti con la nostra cultura è stato devastante. Ridottasi a soli 200 abitanti nel 1894 per malattie portate dai colonizzatori danesi, è vissuta in maniera seminomade fino ai primi anni del 1970. Culturalmente, questa popolazione mantiene in maniera assai marcata i tratti principali della originaria cultura Inuit. Il folklore, le concezioni della vita e della caccia intese come dono della natura sono ancora oggi come quelle di 1000 anni fa. Anche l'alimentazione è rimasta quella tradizionale: soprattutto la foca e la balena. Complici i molti mesi di freddo e buio che costringono il nucleo familiare a vivere a stretto contatto per molto tempo, la famiglia continua a rappresentare il centro della socialità. Altra specifica peculiarità di questa popolazione, caratterialmente amichevole e aperta agli stranieri, è la mancanza assoluta del senso della proprietà. In sua vece si è sviluppato un forte senso della condivisione, indispensabile per fare fronte alle frequenti carestie che nei tempi passati colpivano frequentemente questi luoghi, decimandone gli abitanti.
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giovedì 18 febbraio 2016  – ORE  21:00
Biella. Auditorium di Città Studi

Ottorino Tosti
Biella. Auditorium di Città Studi

Club Alpino Italiano, sezione di Biella, invita l'affezionato pubblico, che ama viaggiare, alla 13a edizione con il primo di quattro appuntamenti. Le proiezioni si terranno, come d'abitudine, di giovedì alle ore 21 presso l’Auditorium di Città Studi in via Pella 2b a Biella.
Il 18 febbraio si inizia con AMMASSALIK - “un viaggio tra i silenzi, i sorrisi, le solitudini della Groenlandia orientale” a cura dell' Associazione ItaliAmmassalik. Ammassalik é una regione della Groenlandia orientale a poco meno di una novantina di chilometri dal Circolo Polare Artico. Ci vivono poco più di 3000 inuit, di cui 1800 a Tasiilaq, il capoluogo. Vi sono poi altri 5 piccoli villaggi: Kulusuk che ospita l'aeroporto, Kummiut, Sermiligaaq, e i remotissimi Tiniteqilaaq e Isertoq. Il viaggio si sviluppa in queste terre affascinanti nella stagione estiva, navigando nei fiordi tra gli iceberg, per raggiungere le poche case, che sembra strano considerare dei villaggi e poi anche un assaggio degli stessi panorami con l'abito invernale, i fiordi ghiacciati e le slitte con i cani per gli spostamenti. Prima della proiezione tenteremo di contattare per una breve intervista in diretta Skype, Robert Peroni, alpinista-esploratore, che vive in questo luogo da trent'anni e che accoglie i visitatori nella famosa “Casa Rossa”. Speriamo che la tecnologia ci assista. Comunicazione di servizio: l'accesso a Città Studi al semaforo di via Ivrea sarà chiuso a causa della costruzione di una rotonda. Pertanto si potrà raggiungere il parcheggio da via dei Tigli venendo da Biella o da via Pella (dopo Bergo) venendo da Occhieppo Un po' di storia Ammassalik fu raggiunta per la prima volta nel 1884. L'incontro di questa piccola popolazione artica di allora 415 abitanti con la nostra cultura è stato devastante. Ridottasi a soli 200 abitanti nel 1894 per malattie portate dai colonizzatori danesi, è vissuta in maniera seminomade fino ai primi anni del 1970. Culturalmente, questa popolazione mantiene in maniera assai marcata i tratti principali della originaria cultura Inuit. Il folklore, le concezioni della vita e della caccia intese come dono della natura sono ancora oggi come quelle di 1000 anni fa. Anche l'alimentazione è rimasta quella tradizionale: soprattutto la foca e la balena. Complici i molti mesi di freddo e buio che costringono il nucleo familiare a vivere a stretto contatto per molto tempo, la famiglia continua a rappresentare il centro della socialità. Altra specifica peculiarità di questa popolazione, caratterialmente amichevole e aperta agli stranieri, è la mancanza assoluta del senso della proprietà. In sua vece si è sviluppato un forte senso della condivisione, indispensabile per fare fronte alle frequenti carestie che nei tempi passati colpivano frequentemente questi luoghi, decimandone gli abitanti.
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oggi
27/09/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Dal 24 settembre sarà in libreria "CRONACHE DEL DIANA - Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse" a cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo (Oltre edizioni). 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da "anonimo antropologo dilettante". Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa. L'autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po' un'autobiografia e un po' un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi. Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

 

I CURATORI

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell'approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all'Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall'UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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