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mercoled 14 dicembre 2016  – ORE  21:00
Asti, Cinema Lumiere

La Groenlandia, terra di ghiaccio al di là dell'orizzonte, arriva a Asti per svelare i suoi segreti
Una finestra sulla regione artica che in questi anni sta vivendo un periodo di forte crisi si aprirà il 14 dicembre alle ore 21 al cinema Lumiere, C.so Dante Alighieri 188 con la visione del film 'Quando i bambini giocano in cielo'.
Un film tratto dal libro autobiografico 'Il mio passato di eschimese' dell'Inuit Georg Qupersiman vissuto in Ammassalik fra la fine dell'800 e la seconda metà del '900, dove su grande schermo i territori e gli sterminati fiordi ghiacciati di Ammassalik fanno da sfondo a una storia vera, drammatica ma ricca di spiritualità e sentimento.
L'evento è stato organizzato da ItaliAmmassalik associazione da anni impegnata nella promozione della cultura e delle tradizioni di questa piccola comunità, in collaborazione con Vegetal Progress - società che opera nel settore dei prodotti naturali ad uso alimentare e cosmetico particolarmente sensibile alle problematiche dell'artico.
Raccontano gli organizzatori: "Parliamo della Groenlandia, ma soprattutto di Ammassalik, piccola comunità di appena 3000 individui che vive sulla costa orientale, la più inaccessibile per il ghiaccio e le basse temperature, perché è qui che vive l'ultima, vera e genuina popolazione inuit. L'evento è stato preparato con estrema cura e prevede tre diversi momenti di incontro che accompagnano il visitatore a entrare nel mondo degli Inuit".
Dopo la proiezione un incontro durante il quale si potranno rivolgere domande ad alcuni esponenti dell'associazione e al regista Lorenzo Hendel che, durante la lavorazione del film, ha voluto conoscere intimamente, vivendo insieme a loro, il mondo degli ultimi inuit.
Nel foyer dell cinema sono esposti pannelli infornativi, fotografie, oggetti di uso quotidiano ed una interessante esposizione dei costumi utilizzati per girare il film.

Ingresso € 5,00

Quando i bambini giocano in cielo: la recensione e l'intervista al regista a questo link
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mercoled 14 dicembre 2016  – ORE  21:00
Asti, Cinema Lumiere

Ottorino Tosti
Asti, Cinema Lumiere

La Groenlandia, terra di ghiaccio al di là dell'orizzonte, arriva a Asti per svelare i suoi segreti
Una finestra sulla regione artica che in questi anni sta vivendo un periodo di forte crisi si aprirà il 14 dicembre alle ore 21 al cinema Lumiere, C.so Dante Alighieri 188 con la visione del film 'Quando i bambini giocano in cielo'.
Un film tratto dal libro autobiografico 'Il mio passato di eschimese' dell'Inuit Georg Qupersiman vissuto in Ammassalik fra la fine dell'800 e la seconda metà del '900, dove su grande schermo i territori e gli sterminati fiordi ghiacciati di Ammassalik fanno da sfondo a una storia vera, drammatica ma ricca di spiritualità e sentimento.
L'evento è stato organizzato da ItaliAmmassalik associazione da anni impegnata nella promozione della cultura e delle tradizioni di questa piccola comunità, in collaborazione con Vegetal Progress - società che opera nel settore dei prodotti naturali ad uso alimentare e cosmetico particolarmente sensibile alle problematiche dell'artico.
Raccontano gli organizzatori: "Parliamo della Groenlandia, ma soprattutto di Ammassalik, piccola comunità di appena 3000 individui che vive sulla costa orientale, la più inaccessibile per il ghiaccio e le basse temperature, perché è qui che vive l'ultima, vera e genuina popolazione inuit. L'evento è stato preparato con estrema cura e prevede tre diversi momenti di incontro che accompagnano il visitatore a entrare nel mondo degli Inuit".
Dopo la proiezione un incontro durante il quale si potranno rivolgere domande ad alcuni esponenti dell'associazione e al regista Lorenzo Hendel che, durante la lavorazione del film, ha voluto conoscere intimamente, vivendo insieme a loro, il mondo degli ultimi inuit.
Nel foyer dell cinema sono esposti pannelli infornativi, fotografie, oggetti di uso quotidiano ed una interessante esposizione dei costumi utilizzati per girare il film.

Ingresso € 5,00

Quando i bambini giocano in cielo: la recensione e l'intervista al regista a questo link
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oggi
27/09/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Dal 24 settembre sarà in libreria "CRONACHE DEL DIANA - Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse" a cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo (Oltre edizioni). 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da "anonimo antropologo dilettante". Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa. L'autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po' un'autobiografia e un po' un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi. Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

 

I CURATORI

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell'approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all'Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall'UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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