Fabrizio Benente
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gioved 31 maggio 2012  – ORE  19:00
Condotto da Fabrizio Benente
Savona, FilmStudio
piazza Diaz 46r

Quando

Giovedì 31/5
 
 

Dove:

Presso il Nuovo FilmStudio

 
 

Come:

18.45 Accoglienza e presentazione dei contenuti della serata.

19.00 Proiezione di "FINCHE' PENSO, VIVO. LA STORIA DI MARINA, LA VERA PRINCIPESSA SUL PISELLO" di Cinzia Bassani, Italia 2010, 52’

20.15   “Apericena”

21:00 “Vi racconto ..”, in viaggio con Fabrizio Benente

21.30 Concerto del Trio MalAcorda
 
 

Tema: “La salute in viaggio”.

Il problema della salute e delle sue degenerazioni è sempre più attuale. Aumentano la qualità e la quantità di vita, ma non sempre queste sono sinonimi di migliore benessere. La cultura odierna non ne offre un buon biglietto da visita e fa mille prodigi per farci restare giovani e sani, dimostrandoci che la si può ottenere spesso con fittizie accortezze, fino a convincerci imbarazzati che riguarda gli altri. Ma essa è la qualità stessa della nostra vita. Stare bene è vivere. E la conquista della salute, non solo quella fisica, ma anche quella psichica e mentale, è un processo ricco che se compreso diventa uno scrigno aperto alla saggezza maturata per strada. Ha una funzione strumentale di passaggio, di trasformazione da uno stato all’altro, compresa la vecchiaia. Il suo handicap è spesso negato, occultato, invalidato. Concetto ancora troppo tabù in una società efficientista e illusionista come la nostra. Ma la salute è uno dei diritti fondamentali: l’essere umano ha diritto di averla, godendo di una qualità di vita che corrisponda al più alto livello di benessere possibile.

Il film di Cinzia e Marina è uno spunto di riflessione ed una provocazione straordinari: la “malattia” può non essere una perdita di “normalità”, ma può diventare spunto “rivoluziona- rio” di una condizione “normale” che coniuga aspetti fisici, psicologici, sociali. Inclusa la fragilità della condizione, a cui si ha pure diritto - come si ha diritto alla stanchezza, alla riduzione delle facoltà, senza sentirsi in colpa o di troppo peso - quando già si sono date alla vita le proprie energie fisiche e mentali. Una malattia che mantiene la propria “efficienza” purché venga stimolata, considerata e affrontata, non subita. Forse è troppo “irragionevole” viverla così per i costumi e la civiltà del nostro tempo che ha l’opzione C come preferibile? “Alla morte voglio arrivarci viva” dice Marina. Il che significa “fare nascere consapevolmente noi stessi prima di morire”..Vale la pena lavorarci: lei lo sta facendo!

 
 

Testimonial:

Cinzia Bassani nasce a Loano nel 1971. E’ documentarista - fotografa freelance. Dopo la laurea con dignità di stampa in Scienze Politiche, frequenta il master in “Teoria e Tecnica dell’Immagine” dell’Università degli Studi di Genova e poi si diploma filmaker presso la Scuola d’arte Cinematografica di Genova. Partecipa a vari corsi internazionali per documentaristi europei e a workshop di fotografia con i migliori reporter del National Geographic. I suoi documentari partecipano a festival nazionali e internazionali ottenendo premi e menzioni. Alcuni di essi sono trasmessi e venduti in esclusiva alle reti Rai, Sky/Marcopolo Tv e Disney Channel. Vince numerose edizioni del Premio Chatwin. Scrive e pubblica reportage di viaggio su riviste specializzate e cataloghi di viaggio e per molti anni è docente Unitre (Università delle tre età) in diverse sedi liguri. Il documentario è per lei lo strumento migliore ed immediato per dar voce a chi non ce l’ha. Nel 2007 pubblica Anime in Cammino, il suo primo libro fotografico (De Ferrari Editore), che vince il “Premio copertine”; l’omonima mostra itinerante è esposta in numerose città.Viaggiatrice instancabile e lontana dalle solite rotte turistiche, considera il viaggio una ricerca di vita e fonte di conoscenza. Gli incontri importanti che hanno segnato la sua vita e la sua formazione personale sono stati quelli con Madre Teresa di Calcutta e il Dalai Lama.

 

"FINCHE' PENSO, VIVO. LA STORIA DI MARINA, LA VERA PRINCIPESSA SUL PISELLO"

Cinzia Bassani, Italia 2010, 52’

Soggetto, sceneggiatura e regia: Cinzia Bassani Riprese e montaggio: Marzio Mirabella

Produzione: Beppe Anderi – VideoAstolfosullaLuna

 

Marina Garaventa, classe 1960, è da oltre otto anni totalmente immobile nel letto: non può camminare, respirare autonomamente, non può parlare, non può, come dice lei, “scopare” ed uscire. Se si va oltre però l’apparenza di un corpo minuscolo avvolto da lenzuola colorate, è soprattutto una forza straordinaria. I suoi occhi intelligenti, ironici, burloni, spostano le montagne. Il suo pensiero va oltre la malattia, la sofferenza e il dolore. Vive, lotta, comunica col mondo attraverso il computer e gli sms. La circonda il calore di una famiglia originale, in cui spicca la personalità di Ottavio, papà di Marina, tenore di fama internazionale. Marina, o meglio la Principessa sul Pisello come ama definirsi, è il simbolo della sofferenza, del coraggio, della testardaggine e della pura, lucida e fredda ironia. Lei, l’opzione C, quella dello spegnimento dell’essere, non la clicca. Alla morte, vuole arrivarci viva, nonostante tutto.

Cinzia Bassani, regista ligure, racconta la sua storia: non un viaggio nella malattia e nel dolore, ma un percorso verso il senso più profondo della vita, attraverso una storia esemplare, senza retorica né preconcetti. Il documentario avvicina progressivamente lo spettatore a Marina, non nasconde la realtà della malattia e della sofferenza. Marina è presente con il suo corpo condannato al letto, con le sue riflessioni in cui parla di sogni e speranze, di rabbia e d’amore. Le testimonianze di famigliari e amici (tra cui spicca l’intervento di Mina Welby), ci aiutano a conoscere il mondo della Principessa sul Pisello, protagonista di una fiaba dolorosa eppure piena di vita. Luogo del documentario è il paese di Savignone, nell’entroterra genovese. Il film, realizzato con il sostegno della Film Commission di Genova, nasce con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto di vita e di scelta del malato che ha bisogno di un’assistenza sanitaria quotidiana e costante. Il documentario nel senso più ampio del termine, è verità, racconto di vite, è poter dare voce a chi non l’ha, è l’oggi che diventerà la storia di domani. Marina Garaventa è già oggi storia: è una speciale vita che trae forza da ogni istante della sua giornata. Dalla professionalità dell’operatore di ripresa Marzio Mirabella, dai consigli del produttore Beppe Anderi e dalla voce dell’attrice Carla Peirolero nasce “Finchè penso, vivo. La storia di Marina, la vera Principessa sul Pisello” un film di lotta quotidiana.



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gioved 31 maggio 2012  – ORE  19:00
Condotto da Fabrizio Benente
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DEFRAG: appunti di viaggio a Savona
Condotto da Fabrizio Benente
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piazza Diaz 46r

Quando

Giovedì 31/5
 
 

Dove:

Presso il Nuovo FilmStudio

 
 

Come:

18.45 Accoglienza e presentazione dei contenuti della serata.

19.00 Proiezione di "FINCHE' PENSO, VIVO. LA STORIA DI MARINA, LA VERA PRINCIPESSA SUL PISELLO" di Cinzia Bassani, Italia 2010, 52’

20.15   “Apericena”

21:00 “Vi racconto ..”, in viaggio con Fabrizio Benente

21.30 Concerto del Trio MalAcorda
 
 

Tema: “La salute in viaggio”.

Il problema della salute e delle sue degenerazioni è sempre più attuale. Aumentano la qualità e la quantità di vita, ma non sempre queste sono sinonimi di migliore benessere. La cultura odierna non ne offre un buon biglietto da visita e fa mille prodigi per farci restare giovani e sani, dimostrandoci che la si può ottenere spesso con fittizie accortezze, fino a convincerci imbarazzati che riguarda gli altri. Ma essa è la qualità stessa della nostra vita. Stare bene è vivere. E la conquista della salute, non solo quella fisica, ma anche quella psichica e mentale, è un processo ricco che se compreso diventa uno scrigno aperto alla saggezza maturata per strada. Ha una funzione strumentale di passaggio, di trasformazione da uno stato all’altro, compresa la vecchiaia. Il suo handicap è spesso negato, occultato, invalidato. Concetto ancora troppo tabù in una società efficientista e illusionista come la nostra. Ma la salute è uno dei diritti fondamentali: l’essere umano ha diritto di averla, godendo di una qualità di vita che corrisponda al più alto livello di benessere possibile.

Il film di Cinzia e Marina è uno spunto di riflessione ed una provocazione straordinari: la “malattia” può non essere una perdita di “normalità”, ma può diventare spunto “rivoluziona- rio” di una condizione “normale” che coniuga aspetti fisici, psicologici, sociali. Inclusa la fragilità della condizione, a cui si ha pure diritto - come si ha diritto alla stanchezza, alla riduzione delle facoltà, senza sentirsi in colpa o di troppo peso - quando già si sono date alla vita le proprie energie fisiche e mentali. Una malattia che mantiene la propria “efficienza” purché venga stimolata, considerata e affrontata, non subita. Forse è troppo “irragionevole” viverla così per i costumi e la civiltà del nostro tempo che ha l’opzione C come preferibile? “Alla morte voglio arrivarci viva” dice Marina. Il che significa “fare nascere consapevolmente noi stessi prima di morire”..Vale la pena lavorarci: lei lo sta facendo!

 
 

Testimonial:

Cinzia Bassani nasce a Loano nel 1971. E’ documentarista - fotografa freelance. Dopo la laurea con dignità di stampa in Scienze Politiche, frequenta il master in “Teoria e Tecnica dell’Immagine” dell’Università degli Studi di Genova e poi si diploma filmaker presso la Scuola d’arte Cinematografica di Genova. Partecipa a vari corsi internazionali per documentaristi europei e a workshop di fotografia con i migliori reporter del National Geographic. I suoi documentari partecipano a festival nazionali e internazionali ottenendo premi e menzioni. Alcuni di essi sono trasmessi e venduti in esclusiva alle reti Rai, Sky/Marcopolo Tv e Disney Channel. Vince numerose edizioni del Premio Chatwin. Scrive e pubblica reportage di viaggio su riviste specializzate e cataloghi di viaggio e per molti anni è docente Unitre (Università delle tre età) in diverse sedi liguri. Il documentario è per lei lo strumento migliore ed immediato per dar voce a chi non ce l’ha. Nel 2007 pubblica Anime in Cammino, il suo primo libro fotografico (De Ferrari Editore), che vince il “Premio copertine”; l’omonima mostra itinerante è esposta in numerose città.Viaggiatrice instancabile e lontana dalle solite rotte turistiche, considera il viaggio una ricerca di vita e fonte di conoscenza. Gli incontri importanti che hanno segnato la sua vita e la sua formazione personale sono stati quelli con Madre Teresa di Calcutta e il Dalai Lama.

 

"FINCHE' PENSO, VIVO. LA STORIA DI MARINA, LA VERA PRINCIPESSA SUL PISELLO"

Cinzia Bassani, Italia 2010, 52’

Soggetto, sceneggiatura e regia: Cinzia Bassani Riprese e montaggio: Marzio Mirabella

Produzione: Beppe Anderi – VideoAstolfosullaLuna

 

Marina Garaventa, classe 1960, è da oltre otto anni totalmente immobile nel letto: non può camminare, respirare autonomamente, non può parlare, non può, come dice lei, “scopare” ed uscire. Se si va oltre però l’apparenza di un corpo minuscolo avvolto da lenzuola colorate, è soprattutto una forza straordinaria. I suoi occhi intelligenti, ironici, burloni, spostano le montagne. Il suo pensiero va oltre la malattia, la sofferenza e il dolore. Vive, lotta, comunica col mondo attraverso il computer e gli sms. La circonda il calore di una famiglia originale, in cui spicca la personalità di Ottavio, papà di Marina, tenore di fama internazionale. Marina, o meglio la Principessa sul Pisello come ama definirsi, è il simbolo della sofferenza, del coraggio, della testardaggine e della pura, lucida e fredda ironia. Lei, l’opzione C, quella dello spegnimento dell’essere, non la clicca. Alla morte, vuole arrivarci viva, nonostante tutto.

Cinzia Bassani, regista ligure, racconta la sua storia: non un viaggio nella malattia e nel dolore, ma un percorso verso il senso più profondo della vita, attraverso una storia esemplare, senza retorica né preconcetti. Il documentario avvicina progressivamente lo spettatore a Marina, non nasconde la realtà della malattia e della sofferenza. Marina è presente con il suo corpo condannato al letto, con le sue riflessioni in cui parla di sogni e speranze, di rabbia e d’amore. Le testimonianze di famigliari e amici (tra cui spicca l’intervento di Mina Welby), ci aiutano a conoscere il mondo della Principessa sul Pisello, protagonista di una fiaba dolorosa eppure piena di vita. Luogo del documentario è il paese di Savignone, nell’entroterra genovese. Il film, realizzato con il sostegno della Film Commission di Genova, nasce con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto di vita e di scelta del malato che ha bisogno di un’assistenza sanitaria quotidiana e costante. Il documentario nel senso più ampio del termine, è verità, racconto di vite, è poter dare voce a chi non l’ha, è l’oggi che diventerà la storia di domani. Marina Garaventa è già oggi storia: è una speciale vita che trae forza da ogni istante della sua giornata. Dalla professionalità dell’operatore di ripresa Marzio Mirabella, dai consigli del produttore Beppe Anderi e dalla voce dell’attrice Carla Peirolero nasce “Finchè penso, vivo. La storia di Marina, la vera Principessa sul Pisello” un film di lotta quotidiana.



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TUTTI GLI EVENTI

oggi
27/09/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Dal 24 settembre sarà in libreria "CRONACHE DEL DIANA - Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse" a cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo (Oltre edizioni). 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da "anonimo antropologo dilettante". Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa. L'autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po' un'autobiografia e un po' un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi. Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

 

I CURATORI

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell'approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all'Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall'UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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