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Oltre edizioni

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luned 26 febbraio 2018  – ORE  17:45
Bergamo. Fondazione Serughetti La Porta, viale papa Giovanni XXIII 30

Presentazione del volume:
CARCERE E FEDE di don Virgilio Balducchi
Oltre Edizioni

Coordina e presiede: Valentina Lanfranchi
presidente Associazione Carcere e territorio Bergamo
http://www.carcereterritoriobg.it/index.html

Intervengono:
Ivo Lizzola - Università di Bergamo
Don Virgilio Balducchi - già Ispettore Generale dei Cappellani delle carceri italiane

Poco si parla delle ricerche di senso, dei sofferti cammini per ritrovare fiducia in se stessi e negli altri, per aprirsi a percorsi di spiritualità. Non occorre citare i testi biblici per ricordare che il
carcere è uno dei luoghi privilegiati per interrogarsi su sé, gli altri, sulla propria fede. In carcere è possibile essere capaci di ascolto. Nel dialogo si cerca di dire qualcosa di quello che si vive e si
crede. Può succedere che in modo inatteso e sorprendente nell’animo dei prigionieri si apra lo spazio per ripensare la propria vita e domandarsi se si può essere pensati come soggetti degni di bene e di perdono.
Non sempre l'opinione pubblica è correttamente informata sul carcere; poco conosce delle condizioni reali dei detenuti, delle fatiche degli operatori e dell'impegno dei tanti volontari. Questo perché l'attenzione dei media privilegia scandali, vuoti normativi,
insufficienze e fatti negativi.

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Bergamo. Fondazione Serughetti La Porta, viale papa Giovanni XXIII 30

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CARCERE E FEDE di don Virgilio Balducchi
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Coordina e presiede: Valentina Lanfranchi
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Intervengono:
Ivo Lizzola - Università di Bergamo
Don Virgilio Balducchi - già Ispettore Generale dei Cappellani delle carceri italiane

Poco si parla delle ricerche di senso, dei sofferti cammini per ritrovare fiducia in se stessi e negli altri, per aprirsi a percorsi di spiritualità. Non occorre citare i testi biblici per ricordare che il
carcere è uno dei luoghi privilegiati per interrogarsi su sé, gli altri, sulla propria fede. In carcere è possibile essere capaci di ascolto. Nel dialogo si cerca di dire qualcosa di quello che si vive e si
crede. Può succedere che in modo inatteso e sorprendente nell’animo dei prigionieri si apra lo spazio per ripensare la propria vita e domandarsi se si può essere pensati come soggetti degni di bene e di perdono.
Non sempre l'opinione pubblica è correttamente informata sul carcere; poco conosce delle condizioni reali dei detenuti, delle fatiche degli operatori e dell'impegno dei tanti volontari. Questo perché l'attenzione dei media privilegia scandali, vuoti normativi,
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oggi
27/09/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Dal 24 settembre sarà in libreria "CRONACHE DEL DIANA - Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse" a cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo (Oltre edizioni). 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da "anonimo antropologo dilettante". Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa. L'autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po' un'autobiografia e un po' un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi. Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

 

I CURATORI

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell'approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all'Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall'UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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