CATALOGO      AUTORI      APPROFONDIMENTI      EVENTI      ARTE & ARTISTI      UNIVERSITÀ

Login (se sei già registrato) oppure Registrati
Oltre edizioni

Login (se sei già registrato) oppure Registrati
venerd 12 aprile 2024  – ORE  18:00
Osimo (AN). Mondadori Point - La Fonderia, Via S. Francesco, 36

KM21
La genesi di questo libro affonda le sue radici in una notte intorno agli anni duemila, dopo la visione di un documentario trasmesso in tv: l'immagine di un camion militare serbo, carico di prigionieri bosniaci, e di un adolescente terrorizzato hanno acceso il desiderio di svelare quella storia. Una ricerca durata anni, in un intricato labirinto di indizi frammentari e testimonianze lacunose. Con i pochi dettagli identificati sono stati ricavati alcuni punti fermi, tentando così di seguire le orme del camion attraverso i villaggi della Bosnia nordoccidentale; ed ecco così le voci di coloro che hanno vissuto sulla propria pelle gli orrori dei campi di concentramento e delle pulizie etniche. Insieme a loro, si è cercato di ricomporre i frammenti di un puzzle complesso e straziante. E lentamente, con tenacia e dedizione, sono affiorati i contorni di questa storia, accaduta nell’estate del 1992 nelle comunita` rurali attorno a Prijedor. Al protagonista è stato dato il nome di Adem, variante turco-araba e balcanica dell’uomo primordiale di tradizione biblica. Le testimonianze rielaborate in queste pagine sono un timido, ma dovuto, tentativo di restituire una goccia di memoria alle storie che ancora rimangono senza nome ne´ volto, soppresse dalla follia suprematista resa possibile dall’indifferenza. All'interno del volume, 20 fotografie di Nicolino Sapio scattate nei luoghi dove si è svolta l'azione narrata.

BIO Valerio Evangelista
E' uno scrittore abruzzese trapiantato in Bulgaria. Già cofondatore e redattore della rivista Frontiere, si occupa dal 2011 di religioni, diritti umani e intercultura. Per numerose testate, tra cui Nuovo Paese Sera, Panorama, Aleteia, BTA, Valigia Blu, Gariwo e La Stampa, ha raccontato le traversate di sabbia e mare dei rifugiati subsahariani, le confessioni di guerriglieri e oppositori d’ogni risma e bandiera, le sfide delle comunità migranti negli spazi urbani italiani, le contraddizioni delle spinte identitarie in Europa. Oltre a fungere da base logistica per le ripetute scorribande nell’area balcanica, la "sua" Sofia è anche sede di una bottega di servizi editoriali che gestisce con cura dal 2017.
BIO Nicolino Sapio
E' un fotoreporter italiano naturalizzato svizzero. Si è formato presso l’accademia John Kaverdash di Milano, e per oltre dieci anni ha lenito la propria sete di umanità affiancando Ong e associazioni come fotografo negli slum tailandesi, negli orfanotrofi in India, nei villaggi ruandesi. Maturata l’esigenza di un approccio narrativo che raccontasse senza imporre, ha virato la propria carriera verso le sponde del fotogiornalismo, studiando come allievo di Massimo Mastrorillo. Ha pubblicato, tra gli altri, sulla celebre rivista tedesca Stern Crime, è stato selezionato nella shortlist del Nannen Preis 2019.
SCHEDA LIBRO   |   Segnala  |  Ufficio Stampa


CATALOGO      AUTORI      APPROFONDIMENTI      EVENTI      ARTE & ARTISTI      UNIVERSITÀ

Login (se sei già registrato) oppure Registrati
Oltre edizioni

Login (se sei già registrato) oppure Registrati
venerd 12 aprile 2024  – ORE  18:00
Osimo (AN). Mondadori Point - La Fonderia, Via S. Francesco, 36

Nicolino Sapio,
Valerio Evangelista.
Km 21.
Dove le ciliegie tacevano

Osimo (AN). Mondadori Point - La Fonderia, Via S. Francesco, 36

KM21
La genesi di questo libro affonda le sue radici in una notte intorno agli anni duemila, dopo la visione di un documentario trasmesso in tv: l'immagine di un camion militare serbo, carico di prigionieri bosniaci, e di un adolescente terrorizzato hanno acceso il desiderio di svelare quella storia. Una ricerca durata anni, in un intricato labirinto di indizi frammentari e testimonianze lacunose. Con i pochi dettagli identificati sono stati ricavati alcuni punti fermi, tentando così di seguire le orme del camion attraverso i villaggi della Bosnia nordoccidentale; ed ecco così le voci di coloro che hanno vissuto sulla propria pelle gli orrori dei campi di concentramento e delle pulizie etniche. Insieme a loro, si è cercato di ricomporre i frammenti di un puzzle complesso e straziante. E lentamente, con tenacia e dedizione, sono affiorati i contorni di questa storia, accaduta nell’estate del 1992 nelle comunita` rurali attorno a Prijedor. Al protagonista è stato dato il nome di Adem, variante turco-araba e balcanica dell’uomo primordiale di tradizione biblica. Le testimonianze rielaborate in queste pagine sono un timido, ma dovuto, tentativo di restituire una goccia di memoria alle storie che ancora rimangono senza nome ne´ volto, soppresse dalla follia suprematista resa possibile dall’indifferenza. All'interno del volume, 20 fotografie di Nicolino Sapio scattate nei luoghi dove si è svolta l'azione narrata.

BIO Valerio Evangelista
E' uno scrittore abruzzese trapiantato in Bulgaria. Già cofondatore e redattore della rivista Frontiere, si occupa dal 2011 di religioni, diritti umani e intercultura. Per numerose testate, tra cui Nuovo Paese Sera, Panorama, Aleteia, BTA, Valigia Blu, Gariwo e La Stampa, ha raccontato le traversate di sabbia e mare dei rifugiati subsahariani, le confessioni di guerriglieri e oppositori d’ogni risma e bandiera, le sfide delle comunità migranti negli spazi urbani italiani, le contraddizioni delle spinte identitarie in Europa. Oltre a fungere da base logistica per le ripetute scorribande nell’area balcanica, la "sua" Sofia è anche sede di una bottega di servizi editoriali che gestisce con cura dal 2017.
BIO Nicolino Sapio
E' un fotoreporter italiano naturalizzato svizzero. Si è formato presso l’accademia John Kaverdash di Milano, e per oltre dieci anni ha lenito la propria sete di umanità affiancando Ong e associazioni come fotografo negli slum tailandesi, negli orfanotrofi in India, nei villaggi ruandesi. Maturata l’esigenza di un approccio narrativo che raccontasse senza imporre, ha virato la propria carriera verso le sponde del fotogiornalismo, studiando come allievo di Massimo Mastrorillo. Ha pubblicato, tra gli altri, sulla celebre rivista tedesca Stern Crime, è stato selezionato nella shortlist del Nannen Preis 2019.
SCHEDA LIBRO   |   Stampa   |   Segnala  |  Ufficio Stampa

TUTTI GLI EVENTI

oggi
27/09/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Dal 24 settembre sarà in libreria "CRONACHE DEL DIANA - Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse" a cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo (Oltre edizioni). 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da "anonimo antropologo dilettante". Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa. L'autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po' un'autobiografia e un po' un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi. Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

 

I CURATORI

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell'approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all'Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall'UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

LEGGI TUTTO