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sabato 19 ottobre 2019  – ORE  16:30
Chieri (To). Associazione culturale e sociale italo romena Ovidio Onlus, via San Filippo 2

Sabato 19 ottobre, ore 16.30, l'Associazione Ovidio di Chieri ospiterà la presentazione del libro "Non ne sapevo niente, Serbia 1995. Le rivelazioni di un Basco Blu", Edizioni Oltre 2018. L'autore Ernesto Berretti promuoverà per la prima volta per i lettori piemontesi il suo romanzo di esordio, che ha già riscontrato un ampio successo l'estate scorsa all'Accademia di Romania a Roma.
L'evento sarà organizzato in collaborazione con il Comitato Gemellaggi di Chieri e il Comitato per Pace e Cooperazione. La presentazione si terrà nella Sala Comollo di via San Filippo 2, a partire dalle ore 16.30.

Classe 1968, nato a Catania, oggi vive e lavora a Civitavecchia nel Servizio Navale della Guardia di Finanza come sottufficiale. Il suo romanzo d'esordio "Non ne sapevo niente" è stato pubblicato nel 2018, con Oltre Edizioni di Sestri Levante, p 294, nella collana Letture del mondo diretta da Diego Zandel.

Da maggio fino a dicembre del 1995, l'autore è stato uno degli 80 finanzieri del Nucleo UEO Danubio nella base di Calafat, in Romania. Il loro contingente (insieme a personale doganale, di polizia o gendarmeria proveniente da Francia, Germania, Olanda, Spagna, Gran Bretagna, Lussemburgo e Belgio) doveva controllare il traffico fluviale sul Danubio, per garantire l'embargo nei confronti della Serbia, nella guerra balcanica dell'ex Iugoslavia, secondo le risoluzioni ONU. Dopo 25 anni dalla missione, l'autore trae le conclusioni dalla sua esperienza per scrivere la storia di Calafat, perfettamente maturata e sedimentata negli anni.

Durante la presentazione l'autore proietterà immagini inedite dal 1995 realizzate nella Base UEO sul Danubio in Romania. L'ingresso sarà gratuito fino a esaurimento posti. L'evento si chiuderà con un rinfresco offerto dall'Associazione Ovidio di Chieri.
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sabato 19 ottobre 2019  – ORE  16:30
Chieri (To). Associazione culturale e sociale italo romena Ovidio Onlus, via San Filippo 2

'Non ne sapevo niente' di Ernesto Berretti
Chieri (To). Associazione culturale e sociale italo romena Ovidio Onlus, via San Filippo 2

Sabato 19 ottobre, ore 16.30, l'Associazione Ovidio di Chieri ospiterà la presentazione del libro "Non ne sapevo niente, Serbia 1995. Le rivelazioni di un Basco Blu", Edizioni Oltre 2018. L'autore Ernesto Berretti promuoverà per la prima volta per i lettori piemontesi il suo romanzo di esordio, che ha già riscontrato un ampio successo l'estate scorsa all'Accademia di Romania a Roma.
L'evento sarà organizzato in collaborazione con il Comitato Gemellaggi di Chieri e il Comitato per Pace e Cooperazione. La presentazione si terrà nella Sala Comollo di via San Filippo 2, a partire dalle ore 16.30.

Classe 1968, nato a Catania, oggi vive e lavora a Civitavecchia nel Servizio Navale della Guardia di Finanza come sottufficiale. Il suo romanzo d'esordio "Non ne sapevo niente" è stato pubblicato nel 2018, con Oltre Edizioni di Sestri Levante, p 294, nella collana Letture del mondo diretta da Diego Zandel.

Da maggio fino a dicembre del 1995, l'autore è stato uno degli 80 finanzieri del Nucleo UEO Danubio nella base di Calafat, in Romania. Il loro contingente (insieme a personale doganale, di polizia o gendarmeria proveniente da Francia, Germania, Olanda, Spagna, Gran Bretagna, Lussemburgo e Belgio) doveva controllare il traffico fluviale sul Danubio, per garantire l'embargo nei confronti della Serbia, nella guerra balcanica dell'ex Iugoslavia, secondo le risoluzioni ONU. Dopo 25 anni dalla missione, l'autore trae le conclusioni dalla sua esperienza per scrivere la storia di Calafat, perfettamente maturata e sedimentata negli anni.

Durante la presentazione l'autore proietterà immagini inedite dal 1995 realizzate nella Base UEO sul Danubio in Romania. L'ingresso sarà gratuito fino a esaurimento posti. L'evento si chiuderà con un rinfresco offerto dall'Associazione Ovidio di Chieri.
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oggi
27/09/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Dal 24 settembre sarà in libreria "CRONACHE DEL DIANA - Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse" a cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo (Oltre edizioni). 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da "anonimo antropologo dilettante". Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa. L'autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po' un'autobiografia e un po' un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi. Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

 

I CURATORI

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell'approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all'Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall'UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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