Incontro con Roberto Maggi su Costruirono i primi templi di Klaus Schmidt
a Torino, Museo Regionale di Scienze naturali, Via Giovanni Giolitti, 36 - tel. 011 432 6365" /> Incontro con Roberto Maggi su Costruirono i primi templi di Klaus Schmidt
a Torino, Museo Regionale di Scienze naturali, Via Giovanni Giolitti, 36 - tel. 011 432 6365" /> Incontro con Roberto Maggi su Costruirono i primi templi di Klaus Schmidt
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sabato 15 dicembre 2012  – ORE  15:00
Incontro con Roberto Maggi su Costruirono i primi templi di Klaus Schmidt
a Torino, Museo Regionale di Scienze naturali, Via Giovanni Giolitti, 36 - tel. 011 432 6365

Questa è la storia della scoperta di un santuario monumentale che, a rigor di logica, non dovrebbe nemmeno esistere. Prima che venisse in luce, infatti, nessuno avrebbe creduto che i nostri predecessori, già 12000 anni fa, fossero in grado di realizzare opere d'arte e d'architettura di tale portata. In questo libro riccamente illustrato l'archeologo Klaus Schmidt, autore degli scavi, descrive quali forze propulsive abbiano potuto manifestarsi in un momento così cruciale per la storia della civiltà umana.

Roberto Maggi, responsabile della collana *passato remoto* di OLTRE edizioni, è nato nel 1947. Nel 1975 ha conseguito la Laurea in Lettere presso l'Università di Genova e si è perfezionato in Archeologia Preistorica. Dal 1980 è Archeologo nei ruoli del Ministero per i beni e le attività culturali.
Ha partecipato a missioni archeologiche in Libia, Oman, Croazia, Sarawi,ed è stato relatore o correlatore di tesi di laurea e di dottorato presso le Università di Genova, Londra, Milano, Padova, Pisa, Trieste.
Docente a contratto di Ecologia Preistorica all'Università di Genova dal 2000 al 2006, ha condotto oltre 30 ricerche archeologiche in Italia e all’estero e ha tenuto conferenze e lezioni universitarie in italiano ed in inglese in Italia ed in Inghilterra.
Al suo attivo risultano: oltre cinquanta interventi in congressi scientifici nazionali o internazionali, in Italia e all’estero, con presentazione di relazioni o comunicazioni pubblicate; oltre sessanta interventi, tra seminari, lezioni e conferenze, per scuole di vario ordine e grado, corsi di aggiornamento per insegnati, istituti di cultura.
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Incontro con Roberto Maggi su Costruirono i primi templi di Klaus Schmidt
a Torino, Museo Regionale di Scienze naturali, Via Giovanni Giolitti, 36 - tel. 011 432 6365


Göbekli tepe: un monumento che non dovrebbe esistere
Incontro con Roberto Maggi su Costruirono i primi templi di Klaus Schmidt
a Torino, Museo Regionale di Scienze naturali, Via Giovanni Giolitti, 36 - tel. 011 432 6365

Questa è la storia della scoperta di un santuario monumentale che, a rigor di logica, non dovrebbe nemmeno esistere. Prima che venisse in luce, infatti, nessuno avrebbe creduto che i nostri predecessori, già 12000 anni fa, fossero in grado di realizzare opere d'arte e d'architettura di tale portata. In questo libro riccamente illustrato l'archeologo Klaus Schmidt, autore degli scavi, descrive quali forze propulsive abbiano potuto manifestarsi in un momento così cruciale per la storia della civiltà umana.

Roberto Maggi, responsabile della collana *passato remoto* di OLTRE edizioni, è nato nel 1947. Nel 1975 ha conseguito la Laurea in Lettere presso l'Università di Genova e si è perfezionato in Archeologia Preistorica. Dal 1980 è Archeologo nei ruoli del Ministero per i beni e le attività culturali.
Ha partecipato a missioni archeologiche in Libia, Oman, Croazia, Sarawi,ed è stato relatore o correlatore di tesi di laurea e di dottorato presso le Università di Genova, Londra, Milano, Padova, Pisa, Trieste.
Docente a contratto di Ecologia Preistorica all'Università di Genova dal 2000 al 2006, ha condotto oltre 30 ricerche archeologiche in Italia e all’estero e ha tenuto conferenze e lezioni universitarie in italiano ed in inglese in Italia ed in Inghilterra.
Al suo attivo risultano: oltre cinquanta interventi in congressi scientifici nazionali o internazionali, in Italia e all’estero, con presentazione di relazioni o comunicazioni pubblicate; oltre sessanta interventi, tra seminari, lezioni e conferenze, per scuole di vario ordine e grado, corsi di aggiornamento per insegnati, istituti di cultura.
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27/09/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Dal 24 settembre sarà in libreria "CRONACHE DEL DIANA - Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse" a cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo (Oltre edizioni). 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da "anonimo antropologo dilettante". Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa. L'autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po' un'autobiografia e un po' un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi. Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

 

I CURATORI

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell'approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all'Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall'UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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