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Giudici militari della Rsi tra eccessi e prudenze
CORRIERE.IT di mercoled 17 agosto 2016
Le corti marziali di Sal - I Tribunali militari della RSI tra repressione e controllo dellordine pubblico (1943-1945)» di Samuele Tieghi

La nostra storia di Dino Messina

[leggi l'articolo originale su CORRIERE.IT]

Giudici militari della Rsi tra eccessi e prudenze 16 AGOSTO 2016 |

Tra il gennaio e il marzo 1945, quando il biennio nero della Repubblica sociale italiana volgeva al termine, il Tribunale militare di Milano emise e fece eseguire 25 condanne a morte contro partigiani. Tra di loro i gappisti del gruppo di Luigi Campegi fucilati il 2 febbraio al parco Giuriati. I giudici che emisero quelle sentenze di morte, giustificate da sete di vendetta e dall’obbedienza alle istanze dei gerarchi di Salò, in primis il fanatico segretario del fascio Alessandro Pavolini, non pagarono le conseguenze delle loro scelte. Nel dopoguerra la corte di Assise straordinaria si concentrò su tre ufficiali, che si erano distinti per un condotta rigida e per il fanatismo ideologico: Pasquale Spoleti, condannato nel 1947 a trent’anni di carcere e liberato nel 1953, Giuseppe Libois, condannato a 10 anni e liberato nel 1951 e Francesco Centonze, l’unico a presentare ricorso del gruppo ristretto di ufficiali che decideva al formazione delle corti marziali, che venne assolto in base alla cosiddetta amnistia Togliatti.

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Tra il gennaio e il marzo 1945, quando il biennio nero della Repubblica sociale italiana volgeva al termine, il Tribunale militare di Milano emise e fece eseguire 25 condanne a morte contro partigiani. Tra di loro i gappisti del gruppo di Luigi Campegi fucilati il 2 febbraio al parco Giuriati. I giudici che emisero quelle sentenze di morte, giustificate da sete di vendetta e dall’obbedienza alle istanze dei gerarchi di Salò, in primis il fanatico segretario del fascio Alessandro Pavolini, non pagarono le conseguenze delle loro scelte. Nel dopoguerra la corte di Assise straordinaria si concentrò su tre ufficiali, che si erano distinti per un condotta rigida e per il fanatismo ideologico: Pasquale Spoleti, condannato nel 1947 a trent’anni di carcere e liberato nel 1953, Giuseppe Libois, condannato a 10 anni e liberato nel 1951 e Francesco Centonze, l’unico a presentare ricorso del gruppo ristretto di ufficiali che decideva al formazione delle corti marziali, che venne assolto in base alla cosiddetta amnistia Togliatti.

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oggi
31/10/2024

Diego Zandel, Lisola di Kos

L’isola greca di Kos, Dodecaneso (la terza più grande, dopo Rodi e Scarpantos). 1969-2012-2024 (come noto già isola carcere e possedimento italiano 1912-1947). Circa 287,2 chilometri quadrati, oltre 30 mila abitanti (molti di più in estate), al massimo 843 metri s.l.m.

Il bravo scrittore italiano Diego Zandel (campo di profughi fiumani di Servigliano, 1948) frequenta L’isola di Kos da 54 anni, perlopiù insieme alla prima moglie Anna (e ai loro figli), la cui mamma era nata lì e che è morta nel 2012.

Scrisse una sorta di guida (mappa, storia, foto, poesie, suggerimenti di visita) quando rimase vedovo (un male mortale scoperto nel gennaio 2010), come dolce ricordo (in parte diario). La ripropone oggi con alcuni aggiornamenti per quanto riguarda locali e ristoranti, taverne e psarotaverne (osterie di pesce), nuove infrastrutture e percorsi.

Migliaia di italiani e italiane ci vanno ogni anno, altri vi stanno forse programmando un viaggio, ciascuno potrà scoprire un informato avvincente turismo lento.

Guglielmo Marconi e la Marina italiana di Silvano Benedetti

"Scritto letto detto", la rubrica di #RaiStoria in onda domenica #6ottobre alle 8.50 e alle 20.20. Giovanni Paolo Fontana intervista scrittori, giornalisti e testimoni. Lo storico Silvano Benedetti ricostruisce il profondo legame tra Guglielmo Marconi e la Marina italiana.
Si rivede su #Raiplay




Silvano Benedetti parla del suo libro


La trasmissione è andata in onda il 6 ottobre
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