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Nicola Vacca
Arrivano parole dal jazz

Prefazione di  Vittorino Curci




illustrazioni di Alfonso Avagliano  
Un omaggio al jazz.
Un progetto in versi dedicato a questo genere musicale attraverso i suoi protagonisti.
È composto di quattro sezioni.
La prima, Le bocche d’oro del jazz, contiene ritratti di alcuni tra i più grandi musicisti: i cosiddetti “fiati”, da Miles Davis a Clifford Brown passando per Chet Baker e altri ancora.
La seconda, Donne che cantano il jazz, dedicata alle più belle voci femminili che hanno cantato e reso grande il jazz, da Nina Simone a Sarah Vaughan passando per Billie Holliday e altre ancora.
La terza, Le grandi mani del jazz, ritratti e suggestioni sui grandi musicisti che con le mani hanno reso grande il jazz: Duke Ellington, Count Basie, Michel Petrucciani, giusto per citarne alcuni.
La quarta, infine, Perché amo il jazz, contiene una serie di poesie sul jazz e sui suoi effetti sulla scrittura dell’autore.

Il libro è illustrato dai disegni di Alfonso Avagliano. L’artista ha colto i jazzisti citati dal poeta in versione minimal ed essenziale, soffermandosi sulle loro posture leggendarie.
Di Alfonso Avagliano anche la copertina.


Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
PDF assagio
Marchio editoriale
Oltre edizioni
Pubblicato il 06/10/2020
pagine: 94
formato: cm. 14 x 21
copertina: softback con alette — brossura
collana: COLLEZIONE DI POESIA
genere: Poesia
tag: #libri #books #lettura #letteratura #poesia
ISBN: 9788899932862

Prezzo di Copertina € 14.00
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Arrivano parole dal jazz

Prefazione di  Vittorino Curci
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Un omaggio al jazz.
Un progetto in versi dedicato a questo genere musicale attraverso i suoi protagonisti.
È composto di quattro sezioni.
La prima, Le bocche d’oro del jazz, contiene ritratti di alcuni tra i più grandi musicisti: i cosiddetti “fiati”, da Miles Davis a Clifford Brown passando per Chet Baker e altri ancora.
La seconda, Donne che cantano il jazz, dedicata alle più belle voci femminili che hanno cantato e reso grande il jazz, da Nina Simone a Sarah Vaughan passando per Billie Holliday e altre ancora.
La terza, Le grandi mani del jazz, ritratti e suggestioni sui grandi musicisti che con le mani hanno reso grande il jazz: Duke Ellington, Count Basie, Michel Petrucciani, giusto per citarne alcuni.
La quarta, infine, Perché amo il jazz, contiene una serie di poesie sul jazz e sui suoi effetti sulla scrittura dell’autore.

Il libro è illustrato dai disegni di Alfonso Avagliano. L’artista ha colto i jazzisti citati dal poeta in versione minimal ed essenziale, soffermandosi sulle loro posture leggendarie.
Di Alfonso Avagliano anche la copertina.



L'AUTORE
Nicola Vacca
nato a Gioia del Colle nel 1963, laureato in giurisprudenza. scrittore, opinionista, critico letterario, collabora alle pagine culturali di quotidiani e riviste.
Svolge, inoltre, unintensa attivit di operatore culturale, organizzando presentazioni ed eventi legati al mondo della poesia contemporanea. Dirige la riviata blog "Zona di disagio". Ha pubblicato: Nel bene e nel male (Schena,1994), Frutto della passione (Manni 2000), La grazia di un pensiero (prefazione di Paolo Ruffilli, Pellicani, 2002), Serena musica segreta (Manni, 2003), Civilt delle anime (Book editore, 2004), Incursioni nellapparenza (prefazione di Sergio Zavoli Manni 2006), Ti ho dato tutte le stagioni (prefazione di Antonio Debenedetti, Manni 2007) Frecce e pugnali (prefazione di Giordano Bruno Guerri, Edizioni Il Foglio 2008) Esperienza degli affanni (Edizioni il Foglio 2009), con Carlo Gambescia il pamphlet A destra per caso (Edizioni Il Foglio 2010), Serena felicit nellistante (prefazione di Paolo Ruffilli, Edizioni Il Foglio 2010), Almeno un grammo di salvezza (Edizioni Il Foglio, 2011), Mattanza dellincanto (prefazione di Gian Ruggero Manzoni Marco Saya edizioni 2013), Sguardi dal Novecento (Galaad edizioni 2014) Luce nera (Marco Saya edizioni 2015, Premio Camaiore 2016), Vite colme di versi (Galaad edizioni 2016), Commedia Ubriaca (Marco Saya 2017), Lettere a Cioran (Galaad edizioni 2017), Tutti i nomi di un padre (LArgoLibro editore 2019), Non dare la corda ai giocattoli (Marco Saya edizioni 2019)

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Pubblicato il 06/10/2020
pagine: 94
formato: cm. 14 x 21
copertina: softback con alette — brossura
collana: COLLEZIONE DI POESIA
genere: Poesia
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ISBN: 9788899932862

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Con le pive nel sacco. Non ho mai amato il jazz, non ne ho mai fatto un mistero e Nicola lo sa bene. Non so perch ho sempre considerato la sua estemporaneit come una mera esibizione di maestria e i fan di questo genere musicale persone intente pi ad apparire intelligenti, che a provare le emozioni vere che la musica deve dare, un po come gli appassionati della noiosissima musica da camera o, peggio ancora, della lirica, generi che non comprendo e che considero clisteri auditivi. Probabilmente questo modo di vedere le cose dato dalla mia assoluta ignoranza musicale ed alla mancanza di un retroterra culturale che non mi consente di apprezzare questi generi, ma anche un uomo attempatello come me, pu acculturarsi e cos ho tentato di fare leggendo Arrivano le parole del jazz. Conosco Nicola Vacca e gli riconosco da sempre unintelligenza ed una sensibilit artistica e poetica fuori dal comune e proprio in virt di questo mi sono accostato ad alcuni dei pezzi musicali ai quali fa riferimento nel libro. Non stato semplice per me: rivedere le convinzioni maturate nella vita non lo mai, cos come estremamente difficile aprire la mente a ci che si sempre rifiutato, ma Nicola uomo onesto, che non ha bisogno di apparire intelligente, anzi di apparire intelligente non gli frega proprio nulla e proprio questa considerazione mi ha spinto a cercare ci che non vedevo. Sulle prime il semplice ascolto non bastato, continuavo a non trovare nulla che mi coinvolgesse, cos ho provato ad ascoltare mentre leggevo i versi di Nicola e questa stata la chiave di volta. La mia impressione che il libro non parli di jazz, delle sue note in apparenza disordinate e sconnesse, ma delle ragioni del jazz, del suo perch, di quella sensazione di libert che condusse un uomo a staccarsi dai canoni consolidati della musica comprensibile per sperimentare un estremo, una terra di nessuno. E probabilmente la radice del jazz, la sua ragion dessere, sta proprio nella sua inintelligibilit, nel considerare per la prima volta chi ascolta non un semplice fruitore, ma un partecipante attivo di qualcosa che origine e fine di s, di un momento irripetibile che non accadr pi. Nicola ha calcolato tutto questo con maestria luciferina, non ha regalato nulla, scaricando sul lettore i suoi versi asciutti, dai quali strappare a morsi brevi squarci da elaborare con la propria sensibilit Non entro nel merito della poesia di Nicola, altri lo hanno fatto e lo faranno ancora e poi lui non ha certo bisogno di ulteriori riconoscimenti, il sangue con cui scrive i suoi versi, la quotidianit che dipinge tra le righe senza cedere mai alle lusinghe dellaggettivazione lo hanno reso ci che , non sono certo io a scoprirlo. Ma in questo libro va oltre, i versi che colorano le illustrazioni appena accennate, non sono il nucleo di Arrivano le parole del jazz, la vera sostanza altrove, tra le note che accompagnano la contemplazione e la conoscenza delle vicende umane degli artisti, il loro sentire la musica ed il loro interpretarla come cassa di risonanza di qualcosa di intimamente percepito, fino a rendere le note una sequenza di immagini che si sovrappongono a dare un senso allapparente non senso. Probabilmente il messaggio proprio questo: il jazz traccia di un caos primevo dal quale scaturisce la creazione di nuovi confini ed ogni nota, allapparenza spettinata, porta con s limprevedibilit che lesoscheletro di una percezione reale e sofferta della realt che ci circonda. Forse non amer mai il jazz, ma Nicola mi ha fornito gli strumenti per metterlo in valigia, smettendo di sdoganarlo sdegnosamente, ho letto la prima pagina con un po di spocchia e sono arrivato alla fine ritrovandomi con le pive nel sacco. Essere diabolico questo Nicola vacca!

Ivano, 15/01/2022

 

 
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