Sono trascorsi otto anni da quando Domenico Ravenna ha pubblicato l’ultimo volumetto della trilogia in versi ispiratagli dalla sua terra d’origine, la Val di Vara, trilogia formata da Reigada (2005), L’orto dei Malaspina (2006) e Passaggio sul Bracco (2009).
Giornalista di lungo corso, Ravenna si era rivelato anche poeta molto efficace e comunicativo, apprezzato anche da un lettore rigoroso e severo come Franco Loi (sul “Sole-24 Ore” del 29 gennaio 2006) per le sua asciutta sensibilità nel rievocare i paesaggi, i personaggi e, insomma, la civiltà di quella sua regione di confine tra Liguria, Toscana, Emilia: un intreccio di culture destinato, come tutti quelli dei territori lontani dai grandi centri della globalità, alla perdita dell’identità e infine alla dimenticanza; e così la trilogia poetica di Ravenna può essere letta, oltre che come raccolta di versi originali e capaci di restare incisi nel lettore, anche come memoria e testimonianza di una civiltà al tramonto.
Con questa nuova raccolta Ravenna abbandona la Val di Vara e ci porta a Genova; e certo è scelta coraggiosa scrivere di questa città dopo i versi memorabili ad essa dedicati da Sbarbaro e da Campana, da Caproni e da Ghiglione, solo per citare i nomi più noti. Ma anche di Genova egli sa cogliere il senso del tempo che cancella ambienti e persone. E così anche Genova è vista con gli occhi di chi si avvia al tramonto (e questa parola è anche il titolo non casuale di una delle più suggestive poesie della raccolta), nella cui luce quasi tutto presenta un suo volto vissuto e consumato, sempre meno vivo e vitale, prevalentemente spento.
Giornalista di lungo corso, Ravenna si era rivelato anche poeta molto efficace e comunicativo, apprezzato anche da un lettore rigoroso e severo come Franco Loi (sul “Sole-24 Ore” del 29 gennaio 2006) per le sua asciutta sensibilità nel rievocare i paesaggi, i personaggi e, insomma, la civiltà di quella sua regione di confine tra Liguria, Toscana, Emilia: un intreccio di culture destinato, come tutti quelli dei territori lontani dai grandi centri della globalità, alla perdita dell’identità e infine alla dimenticanza; e così la trilogia poetica di Ravenna può essere letta, oltre che come raccolta di versi originali e capaci di restare incisi nel lettore, anche come memoria e testimonianza di una civiltà al tramonto.
Con questa nuova raccolta Ravenna abbandona la Val di Vara e ci porta a Genova; e certo è scelta coraggiosa scrivere di questa città dopo i versi memorabili ad essa dedicati da Sbarbaro e da Campana, da Caproni e da Ghiglione, solo per citare i nomi più noti. Ma anche di Genova egli sa cogliere il senso del tempo che cancella ambienti e persone. E così anche Genova è vista con gli occhi di chi si avvia al tramonto (e questa parola è anche il titolo non casuale di una delle più suggestive poesie della raccolta), nella cui luce quasi tutto presenta un suo volto vissuto e consumato, sempre meno vivo e vitale, prevalentemente spento.
FRANCESCO DE NICOLA (dalla Prefazione)
Marchio editoriale
Pubblicato il 13/10/2017
pagine: 74
formato: cm. 13 x 20
copertina: softback — brossura
collana: LE OPERE E I GIORNI
genere: Poesia
tag: #libri #books #lettura #letteratura #poesia Liguria
ISBN: 9788899415402
Prezzo di Copertina € 12.00
pagine: 74
formato: cm. 13 x 20
copertina: softback — brossura
collana: LE OPERE E I GIORNI
genere: Poesia
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Prezzo di Copertina € 12.00
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