Scadenziario minimo di un viaggio senza fine trova una remota origine e in qualche misura viene a completare una precedente silloge intitolata Silenziario, con cui l'autore vinse il Premio Istria Nobilissima nel 2003, e della quale i testi confluiscono in questa raccolta. Questa notazione iniziale tende a mettere in luce come molto materiale sia stato a lungo elaborato prima di una uscita pubblica in volume. E, altra indicazione non secondaria, la presente raccolta è l'unica pubblicata da un autore noto finora per la produzione giornalistica e narrativa.
Questa opera che vede la luce nel 2020 significa evidentemente una scelta ponderata di un percorso lungo che si dispiega sottotraccia in numerosi anni precedenti e dà modo di avanzare due ipotesi, che la lettura della raccolta conferma: un lungo amore per la poesia sentito come “linguaggio della nudità”, ovvero delle verità anche indicibili; una sterminata passione per la letteratura come luogo di confronto, di rapporto tra soggetti, di ricerca di identità e di passaggi, luogo dell'immaginario che ci rappresenta e ci definisce, per quanto possiamo aspirare a una definizione compiuta come esseri umani fragili e vaganti, soprattutto coloro che si sentono e sono “di frontiera”. Non a caso la breve poesia “Istria. La nostra micragnosa storia”, collocata in posizione semicentrale, rivela un coagulo di sentimenti antitetici che graffiano e sbriciolano le presunte identità, e quella affermazione letteraria di memoria catulliana (ma data in ben altro contesto) «Ti odio e ti amo o carogna rossa» si salda fortemente al tessuto seguente attraverso la rima «Non è storia ma ossa», a certificare un legame inscindibile e drammatico con il proprio corpo sociale e culturale, con la propria origine concreta. E l'immagine dei «guati appesi all'amo» che danno gli ultimi movimenti convulsi nella morte rende il senso di pieno sconforto del poeta, come questi pesci comuni dell'Alto Adriatico, totalmente indifesi e continuamente offesi.
(dall'Introduzione di Gabriella Musetti)
Questa opera che vede la luce nel 2020 significa evidentemente una scelta ponderata di un percorso lungo che si dispiega sottotraccia in numerosi anni precedenti e dà modo di avanzare due ipotesi, che la lettura della raccolta conferma: un lungo amore per la poesia sentito come “linguaggio della nudità”, ovvero delle verità anche indicibili; una sterminata passione per la letteratura come luogo di confronto, di rapporto tra soggetti, di ricerca di identità e di passaggi, luogo dell'immaginario che ci rappresenta e ci definisce, per quanto possiamo aspirare a una definizione compiuta come esseri umani fragili e vaganti, soprattutto coloro che si sentono e sono “di frontiera”. Non a caso la breve poesia “Istria. La nostra micragnosa storia”, collocata in posizione semicentrale, rivela un coagulo di sentimenti antitetici che graffiano e sbriciolano le presunte identità, e quella affermazione letteraria di memoria catulliana (ma data in ben altro contesto) «Ti odio e ti amo o carogna rossa» si salda fortemente al tessuto seguente attraverso la rima «Non è storia ma ossa», a certificare un legame inscindibile e drammatico con il proprio corpo sociale e culturale, con la propria origine concreta. E l'immagine dei «guati appesi all'amo» che danno gli ultimi movimenti convulsi nella morte rende il senso di pieno sconforto del poeta, come questi pesci comuni dell'Alto Adriatico, totalmente indifesi e continuamente offesi.
(dall'Introduzione di Gabriella Musetti)
Marchio editoriale
Pubblicato il 07/11/2020
pagine: 86
formato: cm. 14 x 21
copertina: softback con alette — brossura
collana: COLLEZIONE DI POESIA
genere: Poesia
tag: #libri #books #lettura #letteratura #poesia
ISBN: 9791280075079
Prezzo di Copertina € 14.00
pagine: 86
formato: cm. 14 x 21
copertina: softback con alette — brossura
collana: COLLEZIONE DI POESIA
genere: Poesia
tag: #libri #books #lettura #letteratura #poesia
ISBN: 9791280075079
Prezzo di Copertina € 14.00
↓↓ ACQUISTA ↓↓ SENZA COSTI DI SPEDIZIONE (solo per l'Italia) |