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Rosanna Turcinovich
Esuli due volte
dalle proprie case, dalla propria patria

Prefazione di Roberto Spazzali

I confini disegnati alla fine della Seconda guerra mondiale in Europa e la conseguente nuova geografia politica delle regioni dell’Adriatico orientale, provocarono una ripresa delle emigrazioni economiche che si intrecciavano, talvolta in modo indissolubile, con gli espatri legali e clandestini di popolazione che si sentiva minacciata dal punto di vista ideologico e/o nazionale. L’esodo della popolazione italiana dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia è stata la reazione più diretta al radicale cambiamento di regime sociale e politico imposto alle proprie condizioni di vita dal comunismo jugoslavo.
Non si dispone di dati effettivi su tutte le località, ma alcune rilevazioni permettono di comprendere quanto accaduto nei maggiori centri regionali e in particolare ha colpito la componente nazionale italiana che, fino al 1945, aveva detenuto l’egemonia culturale ed economica. Tra il 1943 e il 1944 sfollò più della metà della popolazione di Zara; nel triennio 1945-1948 il 64% di Fiume, nel biennio 1946-1947 il 63% di Pola; tra il 1947 e il 1949 il 51% della popolazione istriana e nel periodo 1953-1955 il 50% dei residenti nella Zona B del Territorio libero di Trieste.
Per molto tempo sono prevalse tesi semplificanti per spiegare la natura e l’origine dell’esodo: secondo la storiografia politica jugoslava è stato un fenomeno artificiale, dettato da motivi economici e sostenuto dal governo italiano per motivi ideologici in nome dell’anticomunismo; secondo le associazioni degli esuli, è stato un piano preordinato contro la componente italiana riducendola a minoranza allineata al regime politico.
Esuli due volte di Rosanna Turcinovich ci fa conoscere da vicino gli esuli che dopo essere costretti a lasciare le proprie terre, successivamente si sono trovati costretti a lasciare l’Italia, mantenendo però negli Stati in cui sono stati inviati dall’agenzia intergovernativa International Refugee Organization (IRO), con lo scopo di soccorrere i cittadini europei residenti nei territori devastati dalla Seconda guerra mondiale, profughi tedeschi espulsi dai loro paesi di origine e i rifugiati politici provenienti da territori contesi oppure sotto il controllo sovietico.
La grande occasione è stato il raduno mondiale dei profughi giuliano-dalmati, tenutosi alle cascate del Niagara nel 2000 e poi seguito per oltre vent’anni attraverso un reportage di alto giornalismo che restituisce le storie, i ricordi, le ferite, ma anche quel senso di solidarietà tra persone che ritrovano, nell’altro esule dalla propria terra, il calore della casa che ha dovuto abbandonare.

Rosanna Turcinovich è stata recentemente insignita del Premio "Fulvio Tomizza" 2021
con la seguente motivazione:
“Per aver efficacemente operato su tematiche di confine, esuli e rimasti, nell’ambito di una cultura del territorio”



Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
Marchio editoriale
Oltre edizioni
Pubblicato il 15/01/2022
pagine: 286
formato: cm. 14 x 21
copertina: softback — brossura
collana: letture del mondo
genere: Narrativa
tag: esilio migrazione ricordo memoria
ISBN: 9791280075284

Prezzo di copertina € 18.00
Prezzo promozionale € 17.10
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I confini disegnati alla fine della Seconda guerra mondiale in Europa e la conseguente nuova geografia politica delle regioni dell’Adriatico orientale, provocarono una ripresa delle emigrazioni economiche che si intrecciavano, talvolta in modo indissolubile, con gli espatri legali e clandestini di popolazione che si sentiva minacciata dal punto di vista ideologico e/o nazionale. L’esodo della popolazione italiana dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia è stata la reazione più diretta al radicale cambiamento di regime sociale e politico imposto alle proprie condizioni di vita dal comunismo jugoslavo.
Non si dispone di dati effettivi su tutte le località, ma alcune rilevazioni permettono di comprendere quanto accaduto nei maggiori centri regionali e in particolare ha colpito la componente nazionale italiana che, fino al 1945, aveva detenuto l’egemonia culturale ed economica. Tra il 1943 e il 1944 sfollò più della metà della popolazione di Zara; nel triennio 1945-1948 il 64% di Fiume, nel biennio 1946-1947 il 63% di Pola; tra il 1947 e il 1949 il 51% della popolazione istriana e nel periodo 1953-1955 il 50% dei residenti nella Zona B del Territorio libero di Trieste.
Per molto tempo sono prevalse tesi semplificanti per spiegare la natura e l’origine dell’esodo: secondo la storiografia politica jugoslava è stato un fenomeno artificiale, dettato da motivi economici e sostenuto dal governo italiano per motivi ideologici in nome dell’anticomunismo; secondo le associazioni degli esuli, è stato un piano preordinato contro la componente italiana riducendola a minoranza allineata al regime politico.
Esuli due volte di Rosanna Turcinovich ci fa conoscere da vicino gli esuli che dopo essere costretti a lasciare le proprie terre, successivamente si sono trovati costretti a lasciare l’Italia, mantenendo però negli Stati in cui sono stati inviati dall’agenzia intergovernativa International Refugee Organization (IRO), con lo scopo di soccorrere i cittadini europei residenti nei territori devastati dalla Seconda guerra mondiale, profughi tedeschi espulsi dai loro paesi di origine e i rifugiati politici provenienti da territori contesi oppure sotto il controllo sovietico.
La grande occasione è stato il raduno mondiale dei profughi giuliano-dalmati, tenutosi alle cascate del Niagara nel 2000 e poi seguito per oltre vent’anni attraverso un reportage di alto giornalismo che restituisce le storie, i ricordi, le ferite, ma anche quel senso di solidarietà tra persone che ritrovano, nell’altro esule dalla propria terra, il calore della casa che ha dovuto abbandonare.

Rosanna Turcinovich è stata recentemente insignita del Premio "Fulvio Tomizza" 2021
con la seguente motivazione:
“Per aver efficacemente operato su tematiche di confine, esuli e rimasti, nell’ambito di una cultura del territorio”



Rosanna Turcinovich Giuricin, giornalista, nata a Rovigno nel 1957.
Si è formata al quotidiano “La Voce del Popolo” di Fiume dove ha lavorato fino al 1992 come responsabile delle pagine culturali. Trasferitasi a Trieste ha collaborato con "Trieste Oggi"," Il Meridiano", "il Piccolo-Istria Amica", "Telequattro" e "TeleCapodistria". Dal 2002 al 2014 ha lavorato per il Centro di Documentazione Multimediale della Cultura Giuliana Istriana Fiumana e Dalmata di Trieste come responsabile dell’Ufficio stampa ed eventi; è ideatrice de "La Bancarella", "Salone del Libro". E’ direttrice del mensile “La Voce di Fiume” dell’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo-Libero Comune di Fiume in Esilio. Ha fatto parte dell’associazione Giuliani nel Mondo dal 2008 al 2020. Nel 2006 ha ripreso il suo lavoro al quotidiano “La Voce del Popolo”, in qualità di corrispondente dall’FVG.

Video realizzati: Paolo Diacono e Paolino d’Aquileia: l’idea dell’Europa unita (2002), La Parenzana, viaggio lungo i binari della storia (2003), La pietra d’Istria, e cinque video sulla storia dell’Adriatico Orientale con il Comitato ANVGD di Udine e Gorizia. Sette personaggi eccellenti, documentari di Telecapodistria-Tv Transfrontaliera su O. Missoni, N. Benvenuti, F. Giraldi, S. Endrigo, M. Schiavato e C. Ugussi e O. Ramous. Premio Tommaseo, video interviste con Alvise Zorzi (2013) e Giampaolo Pansa (2015). E’ autrice dello spettacolo di Teatro a Leggio La rosa dei tempi, l’Esodo dal ricordo alla speranza, messo in scena dall’Associazione Amici della Contrada di Trieste (2005).

Pubblicazioni: Mangiamoci l’Istria, 17 itinerari attraverso i prodotti tipici, con Stefano De Franceschi (MGS Press 1996), seconda edizione nel 1998. Per il Touring Club, Guida dell’Istria, Quarnero e Dalmazia, edizione 2004. La giustizia secondo Maria, romanzo-intervista con Maria Pasquinelli (Del Bianco 2008). Un anno in Istria (MGS Press 2010), Una raffica all’improvviso, navigando lungo le coste dell’Istria e Quarnero, con Stefano De Franceschi (Il Frangente 2011). … e dopo semo andadi via, Edizioni Laguna e ANVGD di Gorizia, storia dell’associazionismo giuliano-dalmato dal 1947 ad oggi (2014). Maddalena ha gli occhi viola, Comunicarte 2016, romanzo-testimonianza realizzato tra il Canada e Trieste. Occhi mediterranei, (Pendragon 2019), con Christophe Palomar e Dario Fertilio. Nel 2020, per i tipi delle edizioni Oltre, è uscito Tutto ciò che vidi, scritto con Rossana Poletti, risultato di un lavoro di recupero e studio delle relazioni di Maria Pasquinelli, la donna che il 10 febbraio 1947 a Pola uccise il generale De Winton.
Per il Circolo Istria ha curato diversi volumi sulla realtà istriana, in particolare sull’Istrioto parlato nella zona dell’Agro polese, e L’Istria vista dal mare, con Stefano Furlani e Rita Auriemma.
Per la sua attività giornalistica, ma anche quale autrice di testi letterari, è stata insignita di premi in Istria e in Italia, tra cui il "Leone di Muggia" per la prosa e "Istria Nobilissima" per il giornalismo televisivo; “Il Premio Ernesto Bruno Valenziano” della Regione Liguria (ANVGD di Genova) nel 2018 e il “Premio Fulvio Tomizza” del Lions Club Trieste Europa nel 2021 a Trieste.

Oltre edizioni
Pubblicato il 15/01/2022
pagine: 286
formato: cm. 14 x 21
copertina: softback — brossura
collana: letture del mondo
genere: Narrativa
tag: esilio migrazione ricordo memoria
ISBN: 9791280075284

Prezzo di copertina € 18.00
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