La guerra è stupida è un originale romanzo di testimonianza del decennio 1935-1945 e insieme un coraggioso atto di accusa contro la guerra. Opera di una intellettuale che prova un “orrore raziocinante” per la violenza, La guerra è stupida è fin dal titolo un’asserzione polemica contro la guerra, filtrata attraverso l’esperienza autobiografica. Quest’esperienza è anche un viaggio di fuga dalla guerra e di esplorazione della memoria – da Londra a Milano, da Sestri Levante a Ventimiglia, da Rivanazzano, in provincia di Pavia, a Valbrona, vicino a Como – che offre al lettore vivissime scene di vita quotidiana in un tempo di paura e incertezze, dove tuttavia la singola presenza, essere umano, animale, oggetto, dettaglio di luce o paesaggio, si carica di presagi alimentando il mistero della vita e il suo fascino.
L'AUTRICE Marise Ferro. Scrittrice, traduttrice (Mauriac, Balzac, Daudet, Proust, ecc.), collaboratrice di quotidiani e riviste ("La Stampa", "Stampa Sera", "Le Grandi firme", "Pan", "la Fiera letteraria"). Ha vissuto a Bologna, Roma, Londra, Milano. Sposata con Guido Piovene e successivamente con Carlo Bo. Il tema centrale della sua opera di narratrice è la condizione femminile in un mondo dominato dalla violenza. I suoi libri, da Disordine (Milano, Mondadori, 1932) a Memoria d'Irene (Milano, Ultra, 1944), fino a La violenza (Milano, Mondadori, 1967) e all'ultimo, La sconosciuta (Milano, Rizzoli, 1978), pur senza un legame apparente tendono a costituire, per la presenza insistente di un medesimo personaggio femminile, una sorta di ciclo.
(Ventimiglia 1907 - Sestri Levante 1991)
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