Una scrittura fredda, oggettiva, chirurgica ci introduce in una storia di normale follia, dai risvolti surreali; tra allucinazioni del protagonista ed elettroschok.
Un romanzo, questo di Stefano Bordoni, qui al suo esordio, per il quale l’aggettivo “kafkiano” non appare esagerato, nutrito com’è di un’esperienza personale che egli ha saputo trasfigurare fino al punto da farne letteratura.
L'AUTORE Stefano Bordoni, 56 anni, una vita non facile, spesa nel volontariato, lo ha portato a un lavoro di introspezione e di osservazione, che lo ha spinto verso la scrittura. I suoi primi racconti sono usciti sulla rivista online L’irrequieto. Gli piace la fotografia, che scatta, elabora e modifica, riassemblandola sotto altri contesti, trasformandola in disegno. Grazie alla sua creatività, ha progettato diversi manifesti e magliette, che poi sono state messe in vendita per finanziare l’associazione di volontariato a cui presta la sua opera. Aquiloni di ferro è il suo primo romanzo.
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