NEL MARE DELLE STORIE |
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09/04/2020, ore 08:23
| "A chi poteva ancora interessare tutto questo?...", si chiede, ci chiede Novelli alla fine del racconto, con le parole del quasi paesano Philippe Pollet−Villard − come lui mastro collezionista di storie del passato. Già, a chi? In questo attuale naufragio della cultura italiana, ufficiale e di massa, bandita la storia come un vizio immondo, si è tentati di rispondere: Proprio a nessuno. Ma non è così. Ci sono, vivono ancora, esistono ancora perfino fra i giovani, uomini e donne curiosi di sapere donde veniamo... e di che pasta è impastato questo nostro tempo che la filosofia dominante, divenuta senso comune, dà per presente assoluto, e in cui tutto quello che conta è l'attimo attuale, il frangente quotidiano, il risultato percepibile ed incassabile ad horas. Uomini, donne, persone, che non hanno portato il cervello all'ammasso e tra le mille monnezze servite dall'ipermercato delle anime e delle cose, sanno scegliere e s'appassionano − quando, naturalmente narrate con la lucida e fredda (direi piemontese) passione di un narratore di razza e di lungo corso come Novelli − a storie e alla Storia.
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