Un tributo a Pietro Greco
A cura di Roberto Besana Introduzione Melina Scalise
Contributi di: Francesco Aiello, Ezio Amistadi, Piero Angela, Nicola Armaroli, Marco Armiero, Vasco Ascolini, Silvia Baglioni, Barone Enzo, Silvia Bencivelli, Roberto Besana, Lucio Bianco, Piero Bianucci, Gian Italo Bischi, Francesca Boccaletto, Gianfranco Bologna, Francesca Buoninconti, Marco Buticchi, Lilly Cacace, Valerio Calzolaio, Luca Carra, Marco Ciardi, Lorenzo Ciccarese, Liliana Curcio Liliana, Luigi Dei, Alessandro De Rossi, Antonio Ereditato, Michele Fina, Valentina Fortichiari, Marco Fratoddi, Margherita Fronte, Roberta Fulci, Silvano Fuso, Marco Enrico Giacomelli, Angelo Guerraggio, Umberto Guidoni, Sandro Iovine, Francesco Lenci, Ugo Leone, Giuseppe Longo, Roberto Lucchetti, Simona Maggiorelli, Stefano Mancuso, Beppe Mecconi, Luca Monti, Marta Morazzoni, Marco Motta, Vincenzo Mulè, Gianfranco Nappi, Piergiorgio Odifreddi, Daniela Palma, Rossella Panarese, Marco Pantaloni, Giovanni Paoloni, Telmo Pievani, Gaspare Polizzi, Cristina Pulcinelli Nello Rossi, Mario Salomone, Roberto Rosso, Silvestro Serra, Raffaella Simili, Melina Scalise, Settimo Termini, Tiziano Fratus, Leonardo Tunesi, Chiara Valerio, Stefano Zuffi.
Questo libro è uno sguardo sul Mondo come lo avrebbe pensato e voluto Pietro Greco, scrittore, giornalista, comunicatore di scienze. Questo libro, a cura di Roberto Besana, è un invito a entrare nel paesaggio attraverso le fotografie e i testi che le accompagnano per emozionarci e viverli come spazi d’interazione, senza temere di sporgersi dalla “finestra” di una fotografia. Su iniziativa di Roberto Besana, autore delle fotografie, la penna di Pietro Greco con cui stava sviluppando questa opera, è stata presa come passaggio di testimone, da tante donne e uomini della cultura e della scienza, amici e colleghi di Pietro che lo hanno stimato per la sua umanità e cultura.
Scrive Roberto Besana:
«18 dicembre 2020, sul Mattino di Napoli leggo questo titolo: “Ischia in lutto, è morto Pietro Greco, giornalista di fama internazionale”. Sono stupefatto, costernato, incredulo. Considerato lo spirito che lo contraddistingueva non ci si poteva far sopraffare dal dolore, si doveva continuare a contribuire alla diffusione della conoscenza come lui avrebbe voluto, ed ecco che ho pensato di utilizzare la sua penna come testimone e passarla a 65 amici, colleghi, scienziati, studiosi, letterati, giornalisti che ne prendessero l’eredità, che si sostituissero a lui per completare questa opera di scritti e fotografia (…). Probabilmente non troverete una perfetta successione e coerenza negli argomenti dei testi, così come le fotografie volutamente non hanno omogeneità estetica e rappresentativa perché sono “momenti” del variabilissimo paesaggio della nostra mente, ma certamente sono 65 stimoli come gli anni della sua intensa vita per conoscere, sviluppare pensieri o riflessioni, in linea con l’ecletticità del suo ingegno. Grazie Pietro, grazie amico vero!»
Dall’introduzione e curatela di Melina Scalise:
«Oggi abbiamo più che mai bisogno di ripensare a questo territorio che chiamiamo paesaggio, perché dietro quell’apparire c’è tutta la nostra voglia di starci e di esserci in questo “paesaggio”, su questa Terra. È il luogo del nostro abitare, ciò che chiamiamo habitat, per cui sentiamo la necessità di adottare una nuova etica del territorio e, con essa, anche della tecnologia perché la Natura non ci uccida, perché noi non si perda tutto quanto abbiamo costruito. La parola “paesaggio” deriva dal termine francese “paysage” a cui si attribuisce una derivazione dal latino “pagus” che significa villaggio, borgo, composto da pays (cioè paese per cui si intende un luogo abitato dall’uomo, coltivato e o edificato, misurato e con un significato giuridico ed economico) e dal suffisso “-age” che significa “insieme”, “vista d’insieme”, “totalità”. In pratica è insita, nel significato stesso della parola paesaggio, il guardare e il fare dell’uomo sull’ambiente circostante. Potremmo semplificare che il paesaggio è l’altro, l’insieme di cose e persone che ci circonda».
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