Cipro, primi anni ’90. La splendida isola, che continua a essere mèta di ingenti flussi turistici, da circa vent’anni è divisa quasi a metà da un muro, artefice l’esercito turco che ha occupato la zona est. Tale territorio è divenuto la Repubblica Turca di Cipro del Nord; il resto della popolazione, ossia i greci ciprioti, per la maggioranza cristiani ortodossi, si trovano nella restante parte, la repubblica di Cipro. Ad alcuni questo stato di cose non sta affatto bene: il movimento ribelle Elefthero Kyprou cerca un gesto dimostrativo eclatante, e lo individua nell’agguato alla nave turistica italiana “Esperia”, carica di turisti d’ogni nazionalità. Si intende ottenere risonanza internazionale, profittando anche della coincidenza con l’arrivo il medesimo giorno nell’isola della Regina Elisabetta d’Inghilterra. I ribelli non intendono uccidere nessuno, ma dal momento in cui il progetto prende il via con l’assalto al pullman che deve portare i passeggeri alla nave, entrano in ballo tanti altri (spesso contrapposti) interessi politici e militari. Inoltre tra gli ostaggi (e il movimento non ne è al corrente) si trova una persona importante, ben nota ai servizi segreti iracheni, che vorrebbero sequestrarla. Nel contempo, da un differente punto di vista, lo stesso esercito turco occupante intende sfruttare la situazione per uscirne vincitore agli occhi dell’opinione pubblica, con il progetto di infangare l’azione dei ribelli grazie all’uccisione di qualche ostaggio, addossandone poi all’uopo la colpa i medesimi. La situazione ben presto si aggroviglierà, precipitando in un turbinio di complessi, drammatici e sanguinosi eventi…
Questo thriller spionistico è stato pubblicato per la prima volta nel 1996, fu l’ultimo in versione pocket della collana “Segretissimo”. Nonostante gli anni però è un romanzo capace di mantenere alta la tensione e la suspence esattamente come se fosse stato scritto ieri, complice anche il fatto che la situazione geopolitica di Cipro ad oggi è rimasta in pratica la medesima. Un po’ “sbilanciata” appare la scelta, nella seconda parte 2 dell’opera, di inserire nella vicenda molteplici personaggi, con i relativi punti di vista sulla vicenda, senza però quasi mai approfondirne la psicologia o la storia personale; è una mossa che, se da un lato rende originale e complessa la narrazione, rischia talvolta di far perdere certezze al lettore, che non trova più un preciso appiglio per sentire sulla propria pelle gli eventi, con un inevitabile “effetto/cronaca” rispetto alla più romanzata prima metà. In ogni caso un lavoro meritevole, che, come altri dello stesso autore che varrà senz’altro la pena di riscoprire si incentra sui temi della frontiera e delle radici, vista l’origine dell’autore a metà tra Italia e Istria, nonché sull’amore per l’arte, l’antichità e la cultura mediterranea.
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