Nata come rigorosa documentazione preparatoria in vista della scrittura di un romanzo, la giornalista, scrittrice e traduttrice Curzia Ferrari ci presenta ora questi materiali non solo come documentazione di un'epoca, ma anche come ulteriore parabola di «una totale guerra dell'uomo contro l'uomo - ovvero la metafora della destabilizzazione generale che sta avendo il XXI secolo». Da sempre appassionata alla cronaca, questa è anche una cronaca al modo antico , un zigzagare meticoloso nei fatti non perdendo di vista la prospettiva anche etico-politica e morale. Vi si dipanano molte questioni di questa guerra allo Stato e molte figure, a partire da quella di Giangiacomo Feltrinelli e dei vari gruppi e gruppuscoli del tempo ai componenti e alle gesta delle varie colonne di brigatisti, compresa quella lodigiana. Un'epopea di violenze e di commistioni fra gruppi di orientamenti apparentemente opposti che non hanno cessato di gettare ombre sul nostro presente e in altre forme non hanno mai smesso di operare. Una conflittualità per qualcosa di diverso che si muove sotto traccia tutt'oggi e che il sempre più grave malessere del Paese sempre meno riesce a contenere per la latitanza della politica. Un libro dunque sulla propaganda, o meglio sulla propaganda armata e sulle sue funeste conseguenze, che ci fa riflettere anche su problemi quali l'ideologia come falsa coscienza, la persuasione e la retorica.
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