Con Vito Molinari parleremo del suo libro La mia Rai, edito da Gammarò nel quale racconta la sua attività di regista. Come scrive Aldo Grasso nella prefazione del volume: “Vito Molinari è il regista che ha diretto la trasmissione inaugurale della televisione italiana, il 3 gennaio del 1954. Basterebbe questo per fare di lui uno dei padri fondatori della nostra televisione, per avere cambiato quel fatidico giorno, la nostra vita quotidiana, i nostri destini […]
Con il suo alto artigianato – che significa saper fare bene le cose, impegnarsi con coscienza professionale, dimostrare sempre uno spiccato senso del gusto –, Molinari ha vissuto l’intera evoluzione della regia televisiva, dalle fasi pionieristiche alle sperimentazioni seriali. E la sua qualità la si apprezza maggiormente oggi in un frangente storico in cui la regia televisiva è praticamente sparita, soffocata dalle rigide regole dei format e dalla sciatteria formale che attraversa quasi tutte le trasmissioni”
Vito Molinari è nato nel 1929 a Sestri Levante, in provincia di Genova. Nel 1953 partecipa al periodo sperimentale della televisione: il 3 gennaio 1954 dirige la trasmissione inaugurale della TV. Da allora è stato regista e spesso coautore di oltre 2000 trasmissioni tv di generi vari. Oltre che in televisione e in radio Molinari è stato attivo in teatro: ha diretto una sessantina di operette, spettacoli di prosa e di rivista in molte città italiane. È stato condirettore con Maner Lualdi del Teatro Sant’Erasmo a Milano. Ha diretto trecento Cinebox e cinquecento Caroselli (Carosello d’oro per Orologi Longines). Ha diretto collane di dischi di operette per Meazzi (1960); ha realizzato una storia discografica dell’operetta; ha ideato, scritto e diretto la serie di 60 dispense e i CD di Operette, Commedie musicali e Musicals per Fratelli Fabbri; 40 dispense e dvd sui Caroselli per il “Corriere della sera” e “Gazzetta dello sport”. Ha ottenuto i maggiori premi del settore. Ha scritto La vita è una barzelletta per Enrico Beruschi.
Enrico Beruschi è nato a Milano il 5 settembre 1941, consegue il diploma in ragioneria presso l’Istituto Cattaneo (lo stesso dove hanno studiato Giorgio Gaber, Cochi Ponzoni, Renato Pozzetto ed altri), quindi lavora per la Galbusera. Nel 1972 debutta al Derby Club di Milano grazie a Walter Valdi che lo convince ad esibirsi. Dopo quattro anni divisi fra il lavoro di vicedirettore commerciale della Galbusera e il cabaret nel 1976 Beruschi prende la decisione di dedicarsi totalmente allo spettacolo. Fra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80 spopola in televisione con Non stop, La sberla, Luna park, Drive in, Emilio, Sabato al circo. Parallelamente si esibisce in teatro, sarà proprio Vito Molinari a dirigerlo ne L’angelo azzurro. Nel 1979 partecipa al Festival di Sanremo con il brano Sarà un fiore. Nel curriculum di Beruschi c’è anche il cinema (diretto anche da Mario Monicelli e da altri registi. Si dedica quindi al teatro, all’operetta, spaziando in diversi generi non disdegnando la televisione (Elisa di Rivombrosa, Il giornalino di Gianburrasca). Fra i suoi spettacoli ricordiamo: Arrivivis, Tre sull’altalena, Giuditta, Molto rumore per nulla, Il rompiballe, Can can, Casa di bambola, La Presidentessa, Tutte le donne lo vogliono, Ora è possibile spegnere il computer, Verdi al tettuccio, con incursioni nel classico: Carlo Porta, Guareschi, Donizzetti, Offenbach. Beruschi sta riprendendo in teatro La vita è una barzelletta di Vito Molinari.
Quindi collegamento da Brusimpiano (Varese) con Marco Viale e le figlie di Liliana Feldmann, faremo alcune anticipazioni sugli eventi che si svolgeranno a Brusimpiano (Varese): mostra per i 45 anni di Antenna3 Lombardia con la partecipazione di alcuni protagonisti di quella storica emittente e premio Gigi Vesigna edizione 2022.
Vi aspettiamo venerdì 10 giugno alle ore 19 (in radiovisione) su Stazione Universo