Appunti di viaggio

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03/05/2011, ore 16:08

'Storie di viaggio' perche' il viaggio mi affascina, lo considero una parte della mia professione, ma anche una forma di esercizio della fantasia, una pratica taumaturgica e medicamentosa. In un senso piu' ampio e condiviso, il viaggio ci libera dai legami stretti del tempo finito in cui ci troviamo a vivere, proiettandoci indietro o incredibilmente avanti, consentendoci - tra passato e futuro - di giocare con l'immaginazione.
(Fabrizio Benente)

Cosi', raccontando un'esperienza di viaggio, si possono mettere in scena: Guglielmo Embriaco alla presa di Cesarea, durante la prima crociata; Andrea di Nascio alla corte del Khan e, poi, al cospetto del Papa ad Avignone, nel XIV secolo; i banditi dell'entroterra ligure a caccia di teste nella Liguria del XVI secolo. Così si puo' ricostruire la quotidianita' di Andreino, minatore e fonditore di metalli del XVII secolo, alla ricerca del rame nelle campagne della Liguria, o ripercorrere i viaggi di un emigrante ligure, alla ricerca dell'oro, nella Merica della meta' del XIX secolo.
Cosi', infine, si puo' viaggiare nella memoria di famiglia, tra la Torino sabauda, il Wild West Show, Buenos Aires e un campo di prigionia della seconda guerra mondiale.

Il libro raccoglie gli 'appunti di viaggio' di un archeologo e una serie di racconti che si sviluppano nel tempo di oggi e nel tempo che e' passato, in luoghi visti e in posti solo immaginati. Il volume è accompagnato da illustrazioni originali, da foto d'epoca e da immagini, o meglio da sensazioni, catturate viaggiando e lavorando negli ultimi dieci anni in Israele, Turchia, Crimea, Mar Nero e Cina.

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