Per una terra possibile – Jean Sénac

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09/12/2019, ore 11:12

Sénac ha lasciato un’opera letteraria considerevole per niente nota in Italia.
Finalmente questa lacuna è stata colmata. Sénac è un poeta che va assolutamente scoperto e letto.
La sua vita tormentata (fu assassinato ad Algeri nel 1973) al servizio della letteratura e della poesia merita di essere studiata, conosciuta e approfondita.
Per una terra possibile è il volume di cinquecentotredici pagine pubblicato da Oltre edizioni e curato e tradotto da Ilaria Guidantoni.
Il libro, oltre a una scelta vasta e approfondita dell’opera poetica di Sénac, contiene anche le prime due lettere che il poeta scrisse a Albert Camus e a René Char.
Nelle poesie di Sénac i due illustri amici sono quasi sempre presenti. «Il rapporto tra Sénac e Camus – si legge nella presentazione della poetica all’inizio del volume – sarà molto complesso e da un’amicizia quasi simbiotica – Sénac vedrà in lui il padre che non ha mai conosciuto, anche sotto il profilo del sostegno finanziario, visto che tutta la vita il poeta algerino ebbe problemi di soldi – si arriverà al “parricidio”».
Nelle sue poesie Sénac definisce Camus maestro dell’assoluto.
C’è un sentire comune e leggendo i loro rispettivi testi si ha l’impressione di trovarsi l’uno nelle pagine dell’altro.
Camus e Sénac sono morti tragicamente all’ età di 46 anni Il primo in un misterioso incidente stradale, il secondo assassinato in circostanze misteriose e violente.
Entrambi legati dalla stessa infanzia, sono numerose le coincidenze delle loro rispettive biografia che in certo senso li rende fratelli e compagni di penna.
Le parole della poesia di Jean Sénac rotolano nella carne, come ha scitto lui stesso.
Sono scritte col sangue e azzardano sempre. Leggendole ci accorgiamo di essere davanti a uno scrittore sconvolgente e contraddittorio. La letteratura e la vita nella sua opera poetica sono intrecciate.
La sua scrittura è folgorante, non si trovano nei suoi testi parole accomodanti: «Le tue sono parole di sangue / per la madre e per il figlio / Le parole giuste che s’insinuano / tra le foglie, le mani, / le parole vicine esplose / nella gola prima che nel cuore».
Nella lettera a René Char, Sénac scrive: «Sinistro, ragazzo, ho tentato di essere sincero. Le mostrerò un’altra volta versi più antichi dei miei pellegrinaggi Verlaine, Rimbaud, Valéry, Apollinaire, Éluard, Guillién. Dei poemi di lotto per gli uomini di cuore».
Per una terra possibile è il biglietto da visita di poeta autentico che ha scritto e pensato da uomo in rivolta che parlato senza compromessi affinché tutti conoscessero la sua terra, l’Algeria fiera e ferita dal sale.
Per Sénac la poesia prima di tutto è rivoluzione allo stato puro Davanti a essa non bisogno mai arretrare, a costo di perdere la vita.
«Una sola parola può far scoppiare / la tragedia delle stelle / una sola parola può far crescere / dei mandorli nel deserto».
Così è stato con la sua poesia che arriva oggi fino a noi, oltre la sua vita assassinata.
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