Giacomo Scotti fa sognare con il suo 'Navi, porti bordelli'

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11/02/2020, ore 15:13

Navi, porti, bordelli. Vita di marinaio. Dall'Adriatico al Sudamerica di Giacomo Scotti è sostanzialmente un romanzo di avventure. L’autore ci accompagna a scoprire il mondo, un mondo fatto di regole dure, ferree, in molti casi ingiuste e capziose. Nella scrittura di Giacomo Scotti convergono tante influenze letterarie, da Daniel Defoe a Rudyard Kipling, da Joseph Conrad a Hermann Melville, da Jules Verme a Emilio Salgari. Lo stile adottato da Giacomo Scotti è volutamente semplice, affinché il lettore possa subito calarsi nei panni del protagonista.
Drago è poco più di un ragazzo quando avverte il richiamo del mare. Purtroppo per lui esser nato in Dalmazia non lo aiuta, però è una gran testa dura e alla fine, lottando contro tutto e tutti, riuscirà a imbarcarsi. Ben presto scoprirà che la vita del marinaio è tutt’altro che facile: riuscire a diventare un marinaio esperto e rispettato non è cosa che si possa imparare in pochi giorni. Drago decide di farsi chiamare James, perché un nome spiccatamente dalmata non va affatto bene per un uomo di mare! Giacomo Scotti racconta le tante peripezie di James, con piglio ottimista anche quando il fato sembra accanirsi contro il suo personaggio. Porto dopo porto, nave dopo nave, James diventa un uomo, impara a conoscere l’animo umano in quasi tutte le sue sfumature, impara a non andare in bestia, e mantenendo la calma affronta tutte le situazioni, siano esse piacevoli o potenzialmente fatali. James è un uomo retto, onesto e corretto, ma le persone che incontra non sempre sono uguali a lui, così, più di una volta, si ritrova in un mare di guai. Finisce persino in gattabuia per non tradire un compagno, però non dispera, non si lascia abbattere e guarda al futuro con ottimismo. James è un uomo di cui ci si può fidare, uno che sa tenere la bocca chiusa, che sa che cosa è l’onore in un mondo che va sempre più alla deriva. Gli occhi di James si riempiranno delle illusioni della rivoluzione russa, vedranno l’ascesa del fascismo e del nazismo, carpiranno orrori inimmaginabili lungo buona parte del XX secolo, ma sapranno anche accendersi di felicità di fronte all’amicizia, alle donne, ai bambini.
Navi, porti, bordelli. Vita di marinaio. Dall'Adriatico al Sudamerica, edito da Oltre edizioni, è un romanzo che si lascia leggere tutto d’un fiato. L’autore predilige uno stile diretto e mai volgare, anche quando le situazioni in cui James incappa sono non poco drammatiche. Chi ama sognare, chi ha tenuto vivo dentro di sé un cuore bambino non può non leggere Navi, porti, bordelli. Vita di marinaio; chi ha amato Conrad e Salgari oggi non potrà non amare la bella scrittura di Giacomo Scotti.
L’incipit di Navi, porti, bordelli. Vita di marinaio. Dall'Adriatico al Sudamerica
La storia che mi accingo a narrare mi sembra più interessante di un romanzo, ma non è un romanzo. È il racconto dei fatti salienti della vita di un uomo di mare che ne passò di cotte e di crude sia in mare che sulla terraferma. Ma l'eccezionalità del racconto, a parte le numerose avventure, ora divertenti ora drammatiche, sta nel fatto che con esso scorrono tutti gli eventi salienti del secolo scorso. Dalla rivoluzione russa all’avvento del fascismo e del nazismo, dagli anni del proibizionismo alla crisi del ’29, dai drammi delle migrazioni per le Americhe alla guerra nel pacifico e così via, fino al dopoguerra. Il protagonista è un dalmata, anzi lo era, perché dal 10 febbraio 1998 le sue spoglie riposano nel cimitero di Fiume, la città marinara nella quale – dopo una gioventù tutta avventurosa «poté crearsi una famiglia ed ebbe un porto di approdo per oltre mezzo secolo, gli ultimi anni di una lunga e spericolata vita protrattasi per nove decenni».
Giacomo Scotti, è nato nel 1928 a Saviano in provincia di Napoli, ma dal 1947 vive ininterrottamente a Fiume, dove svolge una intensa attività ai vertici dell’Unione Italiana, che riunisce le comunità italiane delle attuali Croazia e Slovenia. Autore di una novantina di libri tra saggi, poesie, racconti e romanzi, merita ricordare soprattutto Goli Otok, ritorno all’Isola Calva (un gulag nell’Adriatico, Lint, Trieste, 1991), che rivelò al mondo un luogo e una pagina tragica del comunismo jugoslavo; Croazia, Operazione Tempesta (Gamberetti Editore, 1996) che racconta in diretta la spietata operazione militare dei croati in Krajina contro i serbi nell’agosto del 1995; Terre di guerre e viaggi di pace (Odradek, 2015), nel quale ripercorre, con lo zaino in spalla, le tappe della sanguinosa guerra che portò alla disgregazione della Jugoslavia. Il suo ultimo libro è Matvejević ed io, due marinai (Infinito,2018) nel quale racconta la vita e l’opera del grande scrittore di origine croato-erzegovese Predrag Matvejevic, di cui fu grande amico e traduttore. Per la Oltre Edizioni ha pubblicato nel 2015 Guerre, uomini e cani nel quale l’autore raccoglie i migliori racconti di carattere autobiografico che hanno segnato la sua vita di novantenne dal cuore di ragazzo.
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