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Letto per voi… “Laneghč Isola del Mar tenebroso” di Beppe Mecconi
Chiara Ricci di venerdě 14 maggio 2021
La Rubrica online “Piazza Navona” vi propone la lettura del libro per ragazzi (ma anche per adulti) dal titolo “Laneghč. Isola del Mar tenebroso” di Beppe Mecconi (Töpffer). La storia del ritrovamento di un manoscritto del 1200, di un’isola, della sua natura e dei suoi abitanti. E non perdete l'”Incontro con l’Autore”!

di Chiara Ricci

La trama

 

Laneghè. Isola del Mar tenebroso. Così, infatti, gli antichi

viaggiatori chiamavano l’Oceano Atlantico a causa delle sue acque

profonde e pericolose. Per conquiste e conquistatori. L’Isola torna a

parlare e a far parlare di sé attraverso il ritrovamento di importanti

documenti risalenti al 1200 redatti e scritti con minuziosa attenzione

dal cartografo Angiolo del Golfo di Venere in cui si racconta

dell’avventura marinara dei fratelli Vivaldi. Tali manoscritti, così,

dimostrerebbero che Cristoforo Colombo non fu il primo a *buscar el

levante por el ponente* ovvero a voler andare in Oriente navigando

verso Ponente. I documenti ci raccontano con dovizia di particolari,

disegni e immagini dell’Isola Laneghè, della sua completa armonia con

la Natura, della sua struttura sociale, della flora e dell’incredibile

fauna che la caratterizzano… dando un volto e un nome a questo mondo

così a lungo taciuto e ormai perduto.

 

 

Sul libro

 

Nel marzo 2021 la Casa Editrice Töpffer pubblica nella Collana

“Prototypìa” il libro Laneghè. Isola del Mar tenebroso dello

scrittore ligure Beppe Mecconi. Si tratta di un gradevolissimo libro

illustrato per ragazzi e anche per adulti, perfettamente curato e

impaginato.

 

Il volume è un prezioso libro che sin dal titolo riporta un poco alla

mente l’*Isola che non c’è* abitata dai Bimbi Sperduti e da Peter

Pan, il personaggio creato dalla fantasia di James Matthew Barrie nel 1902. Anche in questo caso una favola per i più piccoli ma anche

una bella morale per gli adulti. Infatti, nel dialetto del levante

ligure (che è quello parlato da Angiolo del Golfo di Venere) *Laneghè* significa “Non c’è”. E questo aspetto è molto significativo per la

comprensione profonda del testo e della storia narrata. Quest’ultima,

inoltre, è una nuova versione, colma di nuovi dettagli, de Il

manoscritto di Laneghè che lo stesso Beppe Mecconi ha pubblicato e

illustrato alla fine degli anni Novanta.

 

L’Autore ha realizzato un testo davvero singolare sia perché è rivolto

ai Lettori di tutte le età senza distinzione alcuna sia perché,

come accaduto alla sottoscritta, si entra così da vicino nella storia e

all’interno di questi documenti ritrovati che sembra si tratti di una

storia vera. *Realmente accaduta.* In fondo, chi può dire di fronte alla

Fantasia che tutto ciò che si racconta in Laneghè. Isola del Mar

tenebroso non sia veramente accaduto?

 

Ed è proprio questa la magica potenza di questo libro: la realtà e la

fantasia non si distinguono più, sono l’una parte dell’altra e si sogna

prima o poi di far visita a quest’Isola e alla sua popolazione così

progredita, serena, educata e di stampo matriarcale. Un altro mondo

proprio. Un mondo taciuto per oltre sette secoli e che Beppe Mecconi

ci racconta con estrema generosità regalandoci questa perla immersa e

ormai sommersa nel temuto Mar Tenebroso oggi noto come Oceano Atlantico.

 

Del volume sono particolarmente degne di nota le illustrazioni

relative alla Natura che abita Laneghè, soprattutto gli animali. Così

fantasiosi, colorati, di ogni forma e grandezza, capaci di tanta

dolcezza e dell’aggressività più feroce. Una galleria di animali che

sembrano rappresentare, ciascuno a suo modo, vizi e virtù, pregi e

difetti dell’essere umano. Come non ricordare il Dentocrinì, l’Oamicì,

il Checoà, il Nanaval, il Torang, il terribile Oimarò?

 

A tal proposito scrive David Bellatalla nella sua nota Tre livelli

di lettura che introduce la vicenda narrata:

 

"Sotto le parvenze di un breve racconto fantastico, l’Isola di

Laneghè, ci offre una rinnovata metafisica dell’avventura della vita.

Ma allo stesso tempo diviene anche un itinerario esistenziale minuzioso

(…). L’isola, invece, non è né simbolo né metafora, è pura armonia

fatta di letizia e silenzio, di luce e di vento, di fatiche e di

ricompense, di storie e di racconti, che ci rimandano al percorso di

liberazione dalle tensioni e dalle paure dell’essere umano, sempre alla

ricerca di una pace interiore, che mai si compiace. Ed ecco che nelle

descrizioni e nei racconti, prende forma questo Paradiso, che nasce

dalla conoscenza e dalla consapevolezza di sé, del rapporto con gli

altri e col mondo."


Tutto questo è racchiuso in questa storia fantastica spingendosi ben

oltre la “sola” esperienza di lettura. Attraverso Laneghè. Isola del

Mar tenebroso, infatti, al Lettore di qualsiasi età e quindi più o

meno consapevolmente viene offerta una meravigliosa possibilità: quella

di incontrare, scoprire e conoscere un vero e proprio Paradiso

terrestre. Che importa se reale o fantastico? È stato studiato,

approfondito, creato, pensato, disegnato, illustrato… quindi anche

“solo” con l’idea e il pensiero possibile. E già il fatto di riuscire a

immaginarlo, di entrarne a far parte e persino di perdere la bussola

della realtà tra una pagina e l’altra, tra un disegno e l’altro e un

immenso regalo che l’Autore ci fa. Inestimabile quanto il valore del

manoscritto di *Angiolo  del Golfo di Venere* del 1200 e ritrovato circa

settecento anni dopo. Questa è la Fantasia… e non c’è mare più calmo,

più periglioso, più appassionante, più sconvolgente di questo. E che il

viaggio e la scoperta abbiano inizio…

 

Dopotutto è stato proprio *Cristoforo Colombo* ad affermare che

 

"Non si può mai attraversare l’oceano se non si ha il coraggio di

perdere di vista la riva."

 

 

Incontro con l’Autore

 

Come è avvenuto il suo incontro con la scrittura?

 

Tardi, ho sempre disegnato e dipinto ma – benché fossi fin da bambino

un lettore vorace – non avevo mai scritto, neanche le classiche poesie

adolescenziali. Poi, verso i trent’anni, ho provato a scrivere la mia

prima fiaba (ne avevo già disegnate alcune per altri autori). Volevo

vedere se ne ero capace. Ebbe fortuna e a quella ne seguirono una

ventina, tutte illustrate da me. Poi seguirono vari racconti e infine un

paio di romanzi.

 

Come è nato il progetto editoriale di*/*Laneghè. Isola del Mar

Tenebroso?

 

In quel periodo, quello nel quale scrivevo fiabe, nacque mio figlio e

insieme ci divertivamo a inventare animali fantastici. Quando furono

molti pensai a dove avrebbero potuto aver vissuto, unica soluzione era

un’isola misteriosa. Ma poi nacquero le domande: come avevano fatto quei

disegni ad arrivare a noi, chi li aveva fatti, quando, perché? Da lì

prese forma Laneghè, e per renderla credibile mi documentai a lungo

per far sì che tutto potesse apparire verosimile. A lavoro finito lo

proposi alle case editrici con le quali collaboravo all’epoca, i

direttori artistici si entusiasmavano ma quelli editoriali non sapevano

a quale pubblico indirizzarlo; così è rimasto fermo fino all’altr’anno,

quando ho deciso di rimetterci mano e riproporlo, e questa volta si vede

che i tempi erano pronti* per accoglierlo.

 

Una domanda che certamente si porranno tutti i suoi lettori compresa la

sottoscritta: il misterioso anziano che le ha consegnato quelle carte…

esiste davvero?

 

Infatti, lo chiedono in molti (ride). Ma, no, non è mai esistito. È un

artificio letterario che ho creato, e aggiunto alla versione originale

di 25 anni fa, per dare ulteriore veridicità alla storia.

 

La società che ha descritto nel suo libro è paradisiaca: un mondo

equilibrato, senza sprechi, rispettoso di ogni essere vivente e di ogni

diversità. Cosa o chi le ha dato tale ispirazione?

 

È venuto spontaneo immaginare una civiltà così, un ideale, un sogno.

Una speranza forse.

 

Questo mondo così ben strutturato ha una matrice matriarcale in cui le

donne assumono ruoli e compiti molto importanti. A cosa è dovuta questa

sua scelta?

 

Io letteralmente adoro l’eterno femminino, e sono convinto che una

società migliore, se non perfetta, *ha bisogno di una guida

matriarcale, come del resto era agli inizi dell’evoluzione umana. La

donna genera e accudisce la vita, è logico che ne abbia maggior

rispetto, in qualsiasi forma la vita stessa si presenti. L’Età dell’oro

mediterranea, tempo mitico di prosperità e abbondanza, fu quello in cui

le donne avevano il potere, prima quello spirituale e conseguentemente

gli altri. Poi il maschio pretese quello religioso, quello politico, e

da lì iniziarono i problemi per l’umanità, con conseguente

“demonizzazione” della Donna, da Lilith, ad Eva, a Medusa, le

Amazzoni, le streghe e così via, fino ad oggi.

 

Quegli animali fantastici riportati, descritti e disegnati nel libro

come sono nati? E qual è il suo preferito?

 

Per gioco, guardando documentari e libri naturalistici col mio bambino.

Il mio preferito è decisamente il Muccodonte, il primo nato, il più

stravagante, nelle sue quattro specie.

 

Quale vuole essere la morale o il messaggio che vorrebbe trasmettere

attraverso il suo racconto?

 

Laneghè non è nato con l’intento di trasmettere morali ma, come anche

nelle mie fiabe, il messaggio c’è, e come sempre lo hanno trovato i

lettori; e, magari in *un mix di malinconia, gioia, speranza*, è quello

che l’aspettativa, il desiderio, la voglia di una società perfetta, o

almeno migliore, esiste, DEVE esistere.

 

Ha mai pensato alla possibilità di trasformare Laneghè. Isola del Mar

tenebroso in un cartone animato per bambini (e non solo)?

 

Non ci ho mai pensato – mentre invece l’idea di trasformare la mia

fiaba più nota Il polpo campanaro in film mi è venuta più volte –,

ma in effetti può essere una buona idea, magari inizio ad elaborare

una bozza di sceneggiatura…

 

Nella stesura di questo libro per ragazzi – ma anche per adulti – qual

è stato il rapporto di complicità e di libertà che ha stretto con il

mondo della "sua" Fantasia?

 

Ha detto bene, non è un libro solo per ragazzi, non è un libro solo per

adulti. Credo sia per tutti coloro che hanno ancora voglia di

stupirsi, di sognare, di immaginare la propria Isola che non c’è. Il

rapporto con la mia fantasia e questo libro, sia nel testo che nei

disegni, è totale. Inventando questa storia, e calandola all’interno

di fatti realmente accaduti e accuratamente documentati, non ho fatto

altro che mettere automaticamente in pratica il mio modo di raccontare,

mescolando cioè in maniera quasi inscindibile realtà e fantasia,

provocando così uno scarto nel livello di incredulità del lettore.

 

Oggi, con la tecnologia che tocca ogni campo della comunicazione,

quanto è importante preservare e alimentare la Fantasia?

 

Moltissimo! Per fortuna è ancora una meravigliosa magia vedere i bambini piccoli giocare con lo stesso impegno con i più moderni apparati tecnologici ma anche con la sabbia, matite colorate e un foglio, una scatola di catone. Il problema si pone dopo, quando iniziano a crescere. A quel punto è fondamentale la presenza di genitori attenti e

della scuola, che benché devastata in questi ultimi decenni, possiede

ancora degli straordinari insegnanti , di nuovo quasi totalmente donne!

 

Lei è regista, illustratore, scrittore anche di libri per ragazzi,

attore, direttore editoriale, pittore, fondatore di associazioni

culturali, organizzatore di eventi, mostre… In quale “ruolo” si trova

più a suo agio? E perché?

 

Onestamente mi trovo a mio agio in ognuno di questi ambiti. Purché un

lavoro, una mansione, abbia a che fare con la creatività e con la

cultura do tutto me stesso e, anzi, più sono eterogenei più sono felice.

 

Questo suo essere “operatore culturale” quanto ispira e influenza la

sua scrittura?

 

Non so; penso che tutto ciò che facciamo, che abbiamo fatto, che

comunque in qualche modo ci coinvolge, lasci qualcosa in noi e poi,

anche inconsapevolmente, viene fuori quando ci cimentiamo in un evento

creativo, sia esso un libro, un dipinto, una performance teatrale…

 

Nel 1994 il dott. Farina, allora Presidente dell’UNICEF, le consegna il

diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia “Per

l’impegno dimostrato per garantire il diritto all’avvenire delle giovani

generazioni”. Ecco: nella sua carriera quanto è stato ed è importante il

suo rapporto e il suo legame con i più piccoli? E cosa ha significato

per lei ottenere un riconoscimento così prestigioso?

 

Ho avuto la fortuna di lavorare per 24 anni con i bambini realizzando

laboratori di linguaggi creativi, c’erano volte in cui incontravo anche

500 bambini alla settimana, ed ogni volta era una gioia, e sempre

imparavo qualcosa. Ancora oggi amo lavorare con i piccoli, soprattutto

il primo ciclo delle "elementari”, per fortuna non è raro che mi

chiamino in qualche classe o nelle biblioteche a raccontare le mie

favole. Il dottor Farina mi consegnò quel diploma al termine di un

concorso teatrale nel quale, per la terza volta consecutiva, vincemmo

il primo premio con un allestimento scritto insieme ai bambini e da

loro recitato. Ne fui davvero felice anche perché arrivò del tutto

inaspettato.

 

Quali sono gli Autori e le opere che hanno formato il suo “essere

lettore” ed “essere scrittore”?

 

Da bambino, alle elementari nel mio paese, San Terenzo, al centro del

Golfo dei Poeti, ebbi la fortuna di avere un ottimo maestro, Nino

Rolla si chiamava. Ci faceva leggere in classe libri importanti e ci

invitava, chi ne aveva voglia, a rifornirsi nella sua vasta biblioteca.

Lì conobbi Hemingway, Steinbeck, London… Ecco direi quelli hanno

formato il mio essere lettore. Poi Melville, García Márquez, per

citare due autori che venero, ma tutto quello che omnivoramente ho letto

e leggo credo abbia formato il mio essere scrittore.

 

Quali sono i suoi prossimi impegni e progetti professionali ed editoriali?

 

A breve spero si possa rimettere in scena il recital "Orfeo e Euridice", allestito con magnifici collaboratori e musicato da splendidi musicisti. Per la parte editoriale, sempre con il gruppo *Oltre edizioni*, sto curando la pubblicazione di alcuni libri illustrati, per adulti, per ragazzi e per bambini; per uno di questi ultimi, un bellissimo racconto scritto da una giovane mamma per il suo bambino speciale realizzerò, con immenso piacere, le illustrazioni.



leggi l'articolo integrale su Chiara Ricci
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Chiara Ricci - venerdě 14 maggio 2021
La Rubrica online “Piazza Navona” vi propone la lettura del libro per ragazzi (ma anche per adulti) dal titolo “Laneghč. Isola del Mar tenebroso” di Beppe Mecconi (Töpffer). La storia del ritrovamento di un manoscritto del 1200, di un’isola, della sua natura e dei suoi abitanti. E non perdete l'”Incontro con l’Autore”!

di Chiara Ricci

La trama

 

Laneghè. Isola del Mar tenebroso. Così, infatti, gli antichi

viaggiatori chiamavano l’Oceano Atlantico a causa delle sue acque

profonde e pericolose. Per conquiste e conquistatori. L’Isola torna a

parlare e a far parlare di sé attraverso il ritrovamento di importanti

documenti risalenti al 1200 redatti e scritti con minuziosa attenzione

dal cartografo Angiolo del Golfo di Venere in cui si racconta

dell’avventura marinara dei fratelli Vivaldi. Tali manoscritti, così,

dimostrerebbero che Cristoforo Colombo non fu il primo a *buscar el

levante por el ponente* ovvero a voler andare in Oriente navigando

verso Ponente. I documenti ci raccontano con dovizia di particolari,

disegni e immagini dell’Isola Laneghè, della sua completa armonia con

la Natura, della sua struttura sociale, della flora e dell’incredibile

fauna che la caratterizzano… dando un volto e un nome a questo mondo

così a lungo taciuto e ormai perduto.

 

 

Sul libro

 

Nel marzo 2021 la Casa Editrice Töpffer pubblica nella Collana

“Prototypìa” il libro Laneghè. Isola del Mar tenebroso dello

scrittore ligure Beppe Mecconi. Si tratta di un gradevolissimo libro

illustrato per ragazzi e anche per adulti, perfettamente curato e

impaginato.

 

Il volume è un prezioso libro che sin dal titolo riporta un poco alla

mente l’*Isola che non c’è* abitata dai Bimbi Sperduti e da Peter

Pan, il personaggio creato dalla fantasia di James Matthew Barrie nel 1902. Anche in questo caso una favola per i più piccoli ma anche

una bella morale per gli adulti. Infatti, nel dialetto del levante

ligure (che è quello parlato da Angiolo del Golfo di Venere) *Laneghè* significa “Non c’è”. E questo aspetto è molto significativo per la

comprensione profonda del testo e della storia narrata. Quest’ultima,

inoltre, è una nuova versione, colma di nuovi dettagli, de Il

manoscritto di Laneghè che lo stesso Beppe Mecconi ha pubblicato e

illustrato alla fine degli anni Novanta.

 

L’Autore ha realizzato un testo davvero singolare sia perché è rivolto

ai Lettori di tutte le età senza distinzione alcuna sia perché,

come accaduto alla sottoscritta, si entra così da vicino nella storia e

all’interno di questi documenti ritrovati che sembra si tratti di una

storia vera. *Realmente accaduta.* In fondo, chi può dire di fronte alla

Fantasia che tutto ciò che si racconta in Laneghè. Isola del Mar

tenebroso non sia veramente accaduto?

 

Ed è proprio questa la magica potenza di questo libro: la realtà e la

fantasia non si distinguono più, sono l’una parte dell’altra e si sogna

prima o poi di far visita a quest’Isola e alla sua popolazione così

progredita, serena, educata e di stampo matriarcale. Un altro mondo

proprio. Un mondo taciuto per oltre sette secoli e che Beppe Mecconi

ci racconta con estrema generosità regalandoci questa perla immersa e

ormai sommersa nel temuto Mar Tenebroso oggi noto come Oceano Atlantico.

 

Del volume sono particolarmente degne di nota le illustrazioni

relative alla Natura che abita Laneghè, soprattutto gli animali. Così

fantasiosi, colorati, di ogni forma e grandezza, capaci di tanta

dolcezza e dell’aggressività più feroce. Una galleria di animali che

sembrano rappresentare, ciascuno a suo modo, vizi e virtù, pregi e

difetti dell’essere umano. Come non ricordare il Dentocrinì, l’Oamicì,

il Checoà, il Nanaval, il Torang, il terribile Oimarò?

 

A tal proposito scrive David Bellatalla nella sua nota Tre livelli

di lettura che introduce la vicenda narrata:

 

"Sotto le parvenze di un breve racconto fantastico, l’Isola di

Laneghè, ci offre una rinnovata metafisica dell’avventura della vita.

Ma allo stesso tempo diviene anche un itinerario esistenziale minuzioso

(…). L’isola, invece, non è né simbolo né metafora, è pura armonia

fatta di letizia e silenzio, di luce e di vento, di fatiche e di

ricompense, di storie e di racconti, che ci rimandano al percorso di

liberazione dalle tensioni e dalle paure dell’essere umano, sempre alla

ricerca di una pace interiore, che mai si compiace. Ed ecco che nelle

descrizioni e nei racconti, prende forma questo Paradiso, che nasce

dalla conoscenza e dalla consapevolezza di sé, del rapporto con gli

altri e col mondo."


Tutto questo è racchiuso in questa storia fantastica spingendosi ben

oltre la “sola” esperienza di lettura. Attraverso Laneghè. Isola del

Mar tenebroso, infatti, al Lettore di qualsiasi età e quindi più o

meno consapevolmente viene offerta una meravigliosa possibilità: quella

di incontrare, scoprire e conoscere un vero e proprio Paradiso

terrestre. Che importa se reale o fantastico? È stato studiato,

approfondito, creato, pensato, disegnato, illustrato… quindi anche

“solo” con l’idea e il pensiero possibile. E già il fatto di riuscire a

immaginarlo, di entrarne a far parte e persino di perdere la bussola

della realtà tra una pagina e l’altra, tra un disegno e l’altro e un

immenso regalo che l’Autore ci fa. Inestimabile quanto il valore del

manoscritto di *Angiolo  del Golfo di Venere* del 1200 e ritrovato circa

settecento anni dopo. Questa è la Fantasia… e non c’è mare più calmo,

più periglioso, più appassionante, più sconvolgente di questo. E che il

viaggio e la scoperta abbiano inizio…

 

Dopotutto è stato proprio *Cristoforo Colombo* ad affermare che

 

"Non si può mai attraversare l’oceano se non si ha il coraggio di

perdere di vista la riva."

 

 

Incontro con l’Autore

 

Come è avvenuto il suo incontro con la scrittura?

 

Tardi, ho sempre disegnato e dipinto ma – benché fossi fin da bambino

un lettore vorace – non avevo mai scritto, neanche le classiche poesie

adolescenziali. Poi, verso i trent’anni, ho provato a scrivere la mia

prima fiaba (ne avevo già disegnate alcune per altri autori). Volevo

vedere se ne ero capace. Ebbe fortuna e a quella ne seguirono una

ventina, tutte illustrate da me. Poi seguirono vari racconti e infine un

paio di romanzi.

 

Come è nato il progetto editoriale di*/*Laneghè. Isola del Mar

Tenebroso?

 

In quel periodo, quello nel quale scrivevo fiabe, nacque mio figlio e

insieme ci divertivamo a inventare animali fantastici. Quando furono

molti pensai a dove avrebbero potuto aver vissuto, unica soluzione era

un’isola misteriosa. Ma poi nacquero le domande: come avevano fatto quei

disegni ad arrivare a noi, chi li aveva fatti, quando, perché? Da lì

prese forma Laneghè, e per renderla credibile mi documentai a lungo

per far sì che tutto potesse apparire verosimile. A lavoro finito lo

proposi alle case editrici con le quali collaboravo all’epoca, i

direttori artistici si entusiasmavano ma quelli editoriali non sapevano

a quale pubblico indirizzarlo; così è rimasto fermo fino all’altr’anno,

quando ho deciso di rimetterci mano e riproporlo, e questa volta si vede

che i tempi erano pronti* per accoglierlo.

 

Una domanda che certamente si porranno tutti i suoi lettori compresa la

sottoscritta: il misterioso anziano che le ha consegnato quelle carte…

esiste davvero?

 

Infatti, lo chiedono in molti (ride). Ma, no, non è mai esistito. È un

artificio letterario che ho creato, e aggiunto alla versione originale

di 25 anni fa, per dare ulteriore veridicità alla storia.

 

La società che ha descritto nel suo libro è paradisiaca: un mondo

equilibrato, senza sprechi, rispettoso di ogni essere vivente e di ogni

diversità. Cosa o chi le ha dato tale ispirazione?

 

È venuto spontaneo immaginare una civiltà così, un ideale, un sogno.

Una speranza forse.

 

Questo mondo così ben strutturato ha una matrice matriarcale in cui le

donne assumono ruoli e compiti molto importanti. A cosa è dovuta questa

sua scelta?

 

Io letteralmente adoro l’eterno femminino, e sono convinto che una

società migliore, se non perfetta, *ha bisogno di una guida

matriarcale, come del resto era agli inizi dell’evoluzione umana. La

donna genera e accudisce la vita, è logico che ne abbia maggior

rispetto, in qualsiasi forma la vita stessa si presenti. L’Età dell’oro

mediterranea, tempo mitico di prosperità e abbondanza, fu quello in cui

le donne avevano il potere, prima quello spirituale e conseguentemente

gli altri. Poi il maschio pretese quello religioso, quello politico, e

da lì iniziarono i problemi per l’umanità, con conseguente

“demonizzazione” della Donna, da Lilith, ad Eva, a Medusa, le

Amazzoni, le streghe e così via, fino ad oggi.

 

Quegli animali fantastici riportati, descritti e disegnati nel libro

come sono nati? E qual è il suo preferito?

 

Per gioco, guardando documentari e libri naturalistici col mio bambino.

Il mio preferito è decisamente il Muccodonte, il primo nato, il più

stravagante, nelle sue quattro specie.

 

Quale vuole essere la morale o il messaggio che vorrebbe trasmettere

attraverso il suo racconto?

 

Laneghè non è nato con l’intento di trasmettere morali ma, come anche

nelle mie fiabe, il messaggio c’è, e come sempre lo hanno trovato i

lettori; e, magari in *un mix di malinconia, gioia, speranza*, è quello

che l’aspettativa, il desiderio, la voglia di una società perfetta, o

almeno migliore, esiste, DEVE esistere.

 

Ha mai pensato alla possibilità di trasformare Laneghè. Isola del Mar

tenebroso in un cartone animato per bambini (e non solo)?

 

Non ci ho mai pensato – mentre invece l’idea di trasformare la mia

fiaba più nota Il polpo campanaro in film mi è venuta più volte –,

ma in effetti può essere una buona idea, magari inizio ad elaborare

una bozza di sceneggiatura…

 

Nella stesura di questo libro per ragazzi – ma anche per adulti – qual

è stato il rapporto di complicità e di libertà che ha stretto con il

mondo della "sua" Fantasia?

 

Ha detto bene, non è un libro solo per ragazzi, non è un libro solo per

adulti. Credo sia per tutti coloro che hanno ancora voglia di

stupirsi, di sognare, di immaginare la propria Isola che non c’è. Il

rapporto con la mia fantasia e questo libro, sia nel testo che nei

disegni, è totale. Inventando questa storia, e calandola all’interno

di fatti realmente accaduti e accuratamente documentati, non ho fatto

altro che mettere automaticamente in pratica il mio modo di raccontare,

mescolando cioè in maniera quasi inscindibile realtà e fantasia,

provocando così uno scarto nel livello di incredulità del lettore.

 

Oggi, con la tecnologia che tocca ogni campo della comunicazione,

quanto è importante preservare e alimentare la Fantasia?

 

Moltissimo! Per fortuna è ancora una meravigliosa magia vedere i bambini piccoli giocare con lo stesso impegno con i più moderni apparati tecnologici ma anche con la sabbia, matite colorate e un foglio, una scatola di catone. Il problema si pone dopo, quando iniziano a crescere. A quel punto è fondamentale la presenza di genitori attenti e

della scuola, che benché devastata in questi ultimi decenni, possiede

ancora degli straordinari insegnanti , di nuovo quasi totalmente donne!

 

Lei è regista, illustratore, scrittore anche di libri per ragazzi,

attore, direttore editoriale, pittore, fondatore di associazioni

culturali, organizzatore di eventi, mostre… In quale “ruolo” si trova

più a suo agio? E perché?

 

Onestamente mi trovo a mio agio in ognuno di questi ambiti. Purché un

lavoro, una mansione, abbia a che fare con la creatività e con la

cultura do tutto me stesso e, anzi, più sono eterogenei più sono felice.

 

Questo suo essere “operatore culturale” quanto ispira e influenza la

sua scrittura?

 

Non so; penso che tutto ciò che facciamo, che abbiamo fatto, che

comunque in qualche modo ci coinvolge, lasci qualcosa in noi e poi,

anche inconsapevolmente, viene fuori quando ci cimentiamo in un evento

creativo, sia esso un libro, un dipinto, una performance teatrale…

 

Nel 1994 il dott. Farina, allora Presidente dell’UNICEF, le consegna il

diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia “Per

l’impegno dimostrato per garantire il diritto all’avvenire delle giovani

generazioni”. Ecco: nella sua carriera quanto è stato ed è importante il

suo rapporto e il suo legame con i più piccoli? E cosa ha significato

per lei ottenere un riconoscimento così prestigioso?

 

Ho avuto la fortuna di lavorare per 24 anni con i bambini realizzando

laboratori di linguaggi creativi, c’erano volte in cui incontravo anche

500 bambini alla settimana, ed ogni volta era una gioia, e sempre

imparavo qualcosa. Ancora oggi amo lavorare con i piccoli, soprattutto

il primo ciclo delle "elementari”, per fortuna non è raro che mi

chiamino in qualche classe o nelle biblioteche a raccontare le mie

favole. Il dottor Farina mi consegnò quel diploma al termine di un

concorso teatrale nel quale, per la terza volta consecutiva, vincemmo

il primo premio con un allestimento scritto insieme ai bambini e da

loro recitato. Ne fui davvero felice anche perché arrivò del tutto

inaspettato.

 

Quali sono gli Autori e le opere che hanno formato il suo “essere

lettore” ed “essere scrittore”?

 

Da bambino, alle elementari nel mio paese, San Terenzo, al centro del

Golfo dei Poeti, ebbi la fortuna di avere un ottimo maestro, Nino

Rolla si chiamava. Ci faceva leggere in classe libri importanti e ci

invitava, chi ne aveva voglia, a rifornirsi nella sua vasta biblioteca.

Lì conobbi Hemingway, Steinbeck, London… Ecco direi quelli hanno

formato il mio essere lettore. Poi Melville, García Márquez, per

citare due autori che venero, ma tutto quello che omnivoramente ho letto

e leggo credo abbia formato il mio essere scrittore.

 

Quali sono i suoi prossimi impegni e progetti professionali ed editoriali?

 

A breve spero si possa rimettere in scena il recital "Orfeo e Euridice", allestito con magnifici collaboratori e musicato da splendidi musicisti. Per la parte editoriale, sempre con il gruppo *Oltre edizioni*, sto curando la pubblicazione di alcuni libri illustrati, per adulti, per ragazzi e per bambini; per uno di questi ultimi, un bellissimo racconto scritto da una giovane mamma per il suo bambino speciale realizzerò, con immenso piacere, le illustrazioni.



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