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La coinvolgente e toccante poesia di Florbela Espanca
Libri e parole di marted 6 giugno 2023
Vi sono volti che, in un istante, si mettono a nudo. Sguardi indifesi che si spogliano. Mostrano, volenti o nolenti, il velluto doloroso della loro anima sdrucita...

di Giorgio Podest

Vi sono volti che, in un istante, si mettono a nudo. Sguardi indifesi che si spogliano. Mostrano, volenti o nolenti, il velluto doloroso della loro anima sdrucita. Di quel loro cuore assediato da un dolore antico. Dilaniato da una sofferenza che la vita rinnova e mai disfa. Le fotografie di Florbela Espanca (1894-1930) in nessun modo riescono a fuggire dalla verità tragica e furtiva dell’obiettivo.

Contenuti

La poetica di Florbela Espanca

Disancorata, senza scampo, la pupilla del poeta annega in un mare oscuro che quotidianamente sale da profondità insondabili, minacciando di travolgere anche l’ultimo, tremante istante di luce. Di chiudere, con un terribile schianto, la porta ancora aperta sulla vita. Sulla brughiera ostinatamente in fiore.

Io

Io sono quella che se ne va smarrita per il mondo,
quella che nella vita non ha stella,
del sogno sono la sorella, e per destino
la crocifissa… la dolente…

Ombra di nebbia lieve e spenta,
e che la sorte amara, triste e forte,
spinge crudelmente incontro a morte!
Anima in pena mai compresa!…

Sono quella che passa e nessuno vede…
e chiamano triste e non lo sa…
quella che piange e non sa il perché…

La visione forse sono di qualcuno che ha sognato,
qualcuno venuto al mondo per vedermi
e che mai nella vita mi ha incontrato!

I versi di Florbela Espanca

L’opera dell’Espanca ci appare allora (e come potrebbe essere altrimenti) come un lungo grido lacerante. Un canto d’amore appassionato e dolente. Il bacio tragico di una bocca viva eppure luttuosa. Ovunque lampeggia, dalla raccolta Livro de Mágoas a Livro de Sóror Saudade, passando per Charneca em Flor, uscito solo dopo il suo suicidio nel dicembre del 1930, lo sguardo triste e bruciante di un’innamorata che il destino illude e smarrisce.

Accoglie e respinge in un saliscendi spietato che, ogni volta, con una puntualità assordante, prosciuga e uccide. Risucchia in un vortice di luce e abbandona in cave fonde d’oscurità da cui diventa sempre più difficile risalire. Vedere, anche solo da lontano e per un fugace momento, lo splendore abbagliante del sole. Il volo leggero delle nuvole.

Le mie illusioni

Ora sacra di un crepuscolo
d’autunno, in riva al mare, color zaffiro,
suona nell’aria nascosta una lira…
il sole è un malato che muore…

Protende l’onda le braccia per sostenerlo,
in un dolore di rivolta colmo d’ira,
il capo dorato che delira
nell’ultimo sospiro, mentre trema.

Il sole è morto… e veste a lutto il mare…
e vedo l’urna d’oro dondolare
in un lenzuolo di schiuma, tra le onde.

Anche le mie illusioni, dolce tesoro,
le ho viste prendere nell’urna d’oro,
così… una ad una… il mare della vita.

Le poesie scelte a cura di Danila Boggiano

Le poesie scelte, tradotte dal portoghese da Danila Boggiano e pubblicate da Oltre edizioni, ci rendono finalmente vicina questa figura di donna (e di artista) votata fin dal primo istante all’amore, ma ripetutamente ferita dall’esistenza.

Cinquanta sonetti che, candidamente (perché mostrare il dolore è sempre un atto di estrema purezza e coraggio), ci offrono, in un ritmo quasi danzante, la narrazione poetica di un cuore mai salvo dalla tempesta.

Questo libro…

Questo è il libro dei dolori. Infelici
che passate per il mondo, piangete mentre lo leggete!
Soltanto la vostra pena di torturati
può, forse, sentirlo… e comprenderlo.

Questo libro è per voi. Benedetti
quelli che potranno sentirlo, né buono né bello!
Bibbia di chi è triste… O sventurati,
che la vostra infinita pena si faccia lieve nel guardarlo!

Libro di dolori… sofferenze… ansietà!
Libro d’ombre… nuvole… e saudades!
Va per il mondo… (l’ho portato sul mio seno…)

Fratelli nella pena, gli occhi velati di pianto,
con me piangete il mio dolore immenso,
leggendo il mio libro solo di dolori pieno!…



leggi l'articolo integrale su Libri e parole
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Libri e parole - marted 6 giugno 2023
Vi sono volti che, in un istante, si mettono a nudo. Sguardi indifesi che si spogliano. Mostrano, volenti o nolenti, il velluto doloroso della loro anima sdrucita...

di Giorgio Podest

Vi sono volti che, in un istante, si mettono a nudo. Sguardi indifesi che si spogliano. Mostrano, volenti o nolenti, il velluto doloroso della loro anima sdrucita. Di quel loro cuore assediato da un dolore antico. Dilaniato da una sofferenza che la vita rinnova e mai disfa. Le fotografie di Florbela Espanca (1894-1930) in nessun modo riescono a fuggire dalla verità tragica e furtiva dell’obiettivo.

Contenuti

La poetica di Florbela Espanca

Disancorata, senza scampo, la pupilla del poeta annega in un mare oscuro che quotidianamente sale da profondità insondabili, minacciando di travolgere anche l’ultimo, tremante istante di luce. Di chiudere, con un terribile schianto, la porta ancora aperta sulla vita. Sulla brughiera ostinatamente in fiore.

Io

Io sono quella che se ne va smarrita per il mondo,
quella che nella vita non ha stella,
del sogno sono la sorella, e per destino
la crocifissa… la dolente…

Ombra di nebbia lieve e spenta,
e che la sorte amara, triste e forte,
spinge crudelmente incontro a morte!
Anima in pena mai compresa!…

Sono quella che passa e nessuno vede…
e chiamano triste e non lo sa…
quella che piange e non sa il perché…

La visione forse sono di qualcuno che ha sognato,
qualcuno venuto al mondo per vedermi
e che mai nella vita mi ha incontrato!

I versi di Florbela Espanca

L’opera dell’Espanca ci appare allora (e come potrebbe essere altrimenti) come un lungo grido lacerante. Un canto d’amore appassionato e dolente. Il bacio tragico di una bocca viva eppure luttuosa. Ovunque lampeggia, dalla raccolta Livro de Mágoas a Livro de Sóror Saudade, passando per Charneca em Flor, uscito solo dopo il suo suicidio nel dicembre del 1930, lo sguardo triste e bruciante di un’innamorata che il destino illude e smarrisce.

Accoglie e respinge in un saliscendi spietato che, ogni volta, con una puntualità assordante, prosciuga e uccide. Risucchia in un vortice di luce e abbandona in cave fonde d’oscurità da cui diventa sempre più difficile risalire. Vedere, anche solo da lontano e per un fugace momento, lo splendore abbagliante del sole. Il volo leggero delle nuvole.

Le mie illusioni

Ora sacra di un crepuscolo
d’autunno, in riva al mare, color zaffiro,
suona nell’aria nascosta una lira…
il sole è un malato che muore…

Protende l’onda le braccia per sostenerlo,
in un dolore di rivolta colmo d’ira,
il capo dorato che delira
nell’ultimo sospiro, mentre trema.

Il sole è morto… e veste a lutto il mare…
e vedo l’urna d’oro dondolare
in un lenzuolo di schiuma, tra le onde.

Anche le mie illusioni, dolce tesoro,
le ho viste prendere nell’urna d’oro,
così… una ad una… il mare della vita.

Le poesie scelte a cura di Danila Boggiano

Le poesie scelte, tradotte dal portoghese da Danila Boggiano e pubblicate da Oltre edizioni, ci rendono finalmente vicina questa figura di donna (e di artista) votata fin dal primo istante all’amore, ma ripetutamente ferita dall’esistenza.

Cinquanta sonetti che, candidamente (perché mostrare il dolore è sempre un atto di estrema purezza e coraggio), ci offrono, in un ritmo quasi danzante, la narrazione poetica di un cuore mai salvo dalla tempesta.

Questo libro…

Questo è il libro dei dolori. Infelici
che passate per il mondo, piangete mentre lo leggete!
Soltanto la vostra pena di torturati
può, forse, sentirlo… e comprenderlo.

Questo libro è per voi. Benedetti
quelli che potranno sentirlo, né buono né bello!
Bibbia di chi è triste… O sventurati,
che la vostra infinita pena si faccia lieve nel guardarlo!

Libro di dolori… sofferenze… ansietà!
Libro d’ombre… nuvole… e saudades!
Va per il mondo… (l’ho portato sul mio seno…)

Fratelli nella pena, gli occhi velati di pianto,
con me piangete il mio dolore immenso,
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