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sabato 19 novembre 2022  – ORE  12:00
Milano. Anteo Palazzo del Cinema Astra, Piazza Venticinque Aprile, 8


I Protagonisti: Massimo Emanuelli, Massimo De Luca, Mario Luzzato Fegiz, Paolo Bosisio

Dall'Araldo Radiofonico a RadioRai cent'anni di radio. Una storia della radio pubblica italiana dalle origini ad oggi non è mai stata scritta, eccezion fatta per la 'Garzantina della radio' uscita nel 2003, che però è una sorta di dizionario totalmente diverso dall'impostazione di quest'opera e non è aggiornata agli ultimi anni.
Nell'opera si ripercorre la quasi centenaria storia della radio italiana attraverso i suoi conduttori, i programmi che ne hanno fatto la storia, le canzoni lanciate dalla radio, i funzionari, gli effetti del media sulla politica e sul costume italiano.

Titolo del libro: L'avventurosa storia della Radio pubblica italiana – ISBN: 9791280649102
Massimo EMANUELLI, docente e speaker radiofonico, da oltre 30 anni conduce la trasmissione radiofonica L'angolo della scuola, da dieci anni conduce anche la trasmissione Stile italiano, la storia della canzone italiana raccontata dai suoi protagonisti. È l'organizzatore del Premio Gigi Vesigna (intitolato alla memoria dello storico direttore di Tv Sorrisi e Canzoni) che ogni anno premia un personaggio del mondo dello spettacolo.

Massimo DE LUCA: nato a Roma, inizia giovanissimo a scrivere su La Gazzetta dello sport, quindi passa a Il Giornale d'Italia. Nel 1976 passa in Rai assunto da Sergio Zavoli, allora direttore di Radiouno, entra nella redazione sportiva del Gr1 e dal 1977 conduce, per dieci anni, Carta bianca (poi Carta bianca stereo). Nel 1987 sostituisce Roberto Bortoluzzi nella conduzione, dallo studio centrale di Milano, di Tutto il calcio minuto per minuto. Inventa Tutto basket, Il campionato di pallavolo, Fuoricampo (poi Radio anch'io lo sport). Nel 1992, dopo sedici anni ininterrotti su Radio 1, passa in televisione, torna successivamente in radio conducendo, con Massimo Cervelli e Max Paiella, Circo Massimo.

Enrico BERUSCHI: Per 15 anni lavora come ragioniere presso la Galbusera, dove raggiunge la posizione di vice direttore commerciale. Durante l'esperienza lavorativa inizia a frequentare il corso serale di Economia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore senza però completare gli studi. Nel 1972 tenta la carriera artistica presso il Derby Club di Milano; dopo due anni lascia il suo lavoro diurno per dedicarsi allo spettacolo come cabarettista professionista, attività che, seppure sporadicamente, esercita tuttora[1]. Nel 1977 è il personaggio "Salvatore l'inventore" nel programma televisivo per ragazzi Qua la zampa ed è presente anche nel programma Non stop, insieme con i Gatti di Vicolo Miracoli, La Smorfia, Boris Makaresko, Marco Messeri e Nicola Arigliano. È presente anche in altri programmi Rai come La sberla, Luna Park e Tutto compreso.
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sabato 19 novembre 2022  – ORE  12:00
Milano. Anteo Palazzo del Cinema Astra, Piazza Venticinque Aprile, 8

BOOKCITY - DALL'ARALDO RADIOFONICO A RADIO RAI CENT'ANNI DI STORIA DELLA RADIO
Milano. Anteo Palazzo del Cinema Astra, Piazza Venticinque Aprile, 8


I Protagonisti: Massimo Emanuelli, Massimo De Luca, Mario Luzzato Fegiz, Paolo Bosisio

Dall'Araldo Radiofonico a RadioRai cent'anni di radio. Una storia della radio pubblica italiana dalle origini ad oggi non è mai stata scritta, eccezion fatta per la 'Garzantina della radio' uscita nel 2003, che però è una sorta di dizionario totalmente diverso dall'impostazione di quest'opera e non è aggiornata agli ultimi anni.
Nell'opera si ripercorre la quasi centenaria storia della radio italiana attraverso i suoi conduttori, i programmi che ne hanno fatto la storia, le canzoni lanciate dalla radio, i funzionari, gli effetti del media sulla politica e sul costume italiano.

Titolo del libro: L'avventurosa storia della Radio pubblica italiana – ISBN: 9791280649102
Massimo EMANUELLI, docente e speaker radiofonico, da oltre 30 anni conduce la trasmissione radiofonica L'angolo della scuola, da dieci anni conduce anche la trasmissione Stile italiano, la storia della canzone italiana raccontata dai suoi protagonisti. È l'organizzatore del Premio Gigi Vesigna (intitolato alla memoria dello storico direttore di Tv Sorrisi e Canzoni) che ogni anno premia un personaggio del mondo dello spettacolo.

Massimo DE LUCA: nato a Roma, inizia giovanissimo a scrivere su La Gazzetta dello sport, quindi passa a Il Giornale d'Italia. Nel 1976 passa in Rai assunto da Sergio Zavoli, allora direttore di Radiouno, entra nella redazione sportiva del Gr1 e dal 1977 conduce, per dieci anni, Carta bianca (poi Carta bianca stereo). Nel 1987 sostituisce Roberto Bortoluzzi nella conduzione, dallo studio centrale di Milano, di Tutto il calcio minuto per minuto. Inventa Tutto basket, Il campionato di pallavolo, Fuoricampo (poi Radio anch'io lo sport). Nel 1992, dopo sedici anni ininterrotti su Radio 1, passa in televisione, torna successivamente in radio conducendo, con Massimo Cervelli e Max Paiella, Circo Massimo.

Enrico BERUSCHI: Per 15 anni lavora come ragioniere presso la Galbusera, dove raggiunge la posizione di vice direttore commerciale. Durante l'esperienza lavorativa inizia a frequentare il corso serale di Economia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore senza però completare gli studi. Nel 1972 tenta la carriera artistica presso il Derby Club di Milano; dopo due anni lascia il suo lavoro diurno per dedicarsi allo spettacolo come cabarettista professionista, attività che, seppure sporadicamente, esercita tuttora[1]. Nel 1977 è il personaggio "Salvatore l'inventore" nel programma televisivo per ragazzi Qua la zampa ed è presente anche nel programma Non stop, insieme con i Gatti di Vicolo Miracoli, La Smorfia, Boris Makaresko, Marco Messeri e Nicola Arigliano. È presente anche in altri programmi Rai come La sberla, Luna Park e Tutto compreso.
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oggi
27/09/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Dal 24 settembre sarà in libreria "CRONACHE DEL DIANA - Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse" a cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo (Oltre edizioni). 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da "anonimo antropologo dilettante". Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa. L'autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po' un'autobiografia e un po' un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi. Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

 

I CURATORI

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell'approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all'Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l'infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall'UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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