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Giovanni Battista Belzoni  Giovanni Battista Belzoni
Il Narrative
Narrazione delle ricerche e recenti scoperte di piramidi, templi, tombe e scavi in Egitto e in Nubia e di un viaggio fino alla costa del Mar Rosso alla ricerca dell'antica Berenice nonch di una spedizione all'oasi del tempio di Giove Ammone

Traduzione e cura di Gianpietro Grecchi
Dopo quella edita da Sonzogno nel 1825, questa è la prima traduzione italiana (il testo originale fu infatti scritto in inglese) dei diari di viaggio del celebre Giovanni Battista Belzoni (Padova, 5 novembre 1778 - Gwato, 3 dicembre 1823), considerato l'iniziatore della moderna egittologia.
E' il racconto dettagliato dei suoi viaggi in Egitto e Nubia, durante i quali riuscì, tra le altre cose, in due imprese memorabili: entrò per primo nel tempio di Abu Simbel, scoperto pochi anni prima da Burckardt; e a Giza scoprì l'ingresso segreto della piramide di Chefren.
Questa che segue è la descrizione della scoperta, nella Valle dei Re, del sarcofago di Seti I, XIX dinastia, successore di Ramses I. Suo figlio diventerà il famosissimo Ramses II, che morirà a 90 anni.

"La descrizione di ciò che vedemmo, che finora ho rinviato, merita la più grande attenzione non avendo l'uguale al mondo e non avendo noi la più piccola avvisaglia di fare una simile scoperta: in mezzo a questa sala così ampia troneggiava un sarcofago del più magnifico alabastro orientale, lungo 3 metri e largo poco meno di un metro. Il suo spessore era soltanto di 2 centimetri ed era trasparente quando lo si illuminava con una luce. Era minutamente scolpito dentro e fuori con centinaia di figure alte circa 5 centimetri, che rappresentavano, io credo, l'intera processione funebre e le cerimonie per i defunti assieme a vari simboli. Mai nulla era stato portato dall'Egitto all'Europa che gli potesse essere paragonato. Il coperchio era stato spostato e rotto in molti pezzi che ritrovammo scavando davanti al primo ingresso. Il sarcofago era in cima a una scala nel centro del salone che comunicava attraverso un passaggio sotterraneo, che scendeva verso il basso, lungo 100 metri. Dare un'accurata descrizione delle varie rappresentazioni contenute in questa tomba sarebbe al di sopra delle mie capacità."

Il libro, impreziosito dai disegni originali di Alessandro Ricci, medico e disegnatore al seguito del nostro, è corredato da un breve testo scritto della moglie di Belzoni, Sarah: Il modesto racconto della signora Belzoni sulle donne egiziane, nubiane e turche.

La traduzione dall'inglese è opera di Gianpiero Grecchi, giornalista e studioso di egittologia.


GIOVANNI BATTISTA BELZONI

Non si sa di sicuro se sia nato nel 1782 o 1783. Quando si presenta nel giugno del 1815 alle autorit egiziane esibisce 2 documenti rilasciati l'uno, il passaporto, a Cadice e l'altro, il certificato sanitario a Roma. Nel primo nasce il 1782, nell'altro l'anno dopo. Il cognome padovano era in realt Bolzon che lui cambi in Belzoni perch riteneva, a ragione, che Bolzon fosse la forma dialettale di Belzoni. A quattordici anni abbandona Padova e va ad abitare da parenti a Roma. Dato il luogo ha una improvvisa vocazione religiosa e finisce in convento dove resta per poco tempo.
Tornato laico va prima in Francia (in epoca napoleonica) poi in Olanda e infine, quando ormai ha venticinque anni, in Inghilterra. Poco dopo sposa Sara, donna coraggiosissima che lo seguir nei suoi primi viaggi.
A Londra, dapprima si esibisce in teatro al Sadler's Wells sollevando in una volta sola ben otto uomini, poi approda al Covent Garden in un musical composto da Tommaso Dibdin intitolato "Valentino and Orson".
Viene il momento dei viaggi e l'"uomo forzuto" si esibisce in Portogallo in "Sansone e Dalila".
in questo momento della sua vita, quando Belzoni alla soglia dei 40 anni, che sente parlare della pompa idraulica e ha l'idea di portarne una in Egitto dove l'acqua del Nilo veniva ancora sollevata con le pertiche. Il brigantino "Benigno", comandato da Pietro Pace, trasporta lui e moglie nel luogo desiderato e l'approdo avviene il 9 giugno 1815, nove giorni prima di Waterloo. Tutto il resto, fino alla sua improvvisa morte avvenuta il 3 dicembre del 1823, narrato nel libro che lo stesso Belzoni ha scritto.

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Marchio editoriale
Oltre edizioni
Pubblicato il 03/11/2014
formato: eBook
dimensioni file: ePub: 8384 - mobi: 13125
collana: PASSATO REMOTO
genere: Storia - Protostoria - Archeologia
tag: Archeologia, storia
ISBN: 9788897264460

Prezzo di Copertina € 9.99
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Giovanni Battista Belzoni
Il Narrative
Narrazione delle ricerche e recenti scoperte di piramidi, templi, tombe e scavi in Egitto e in Nubia e di un viaggio fino alla costa del Mar Rosso alla ricerca dell'antica Berenice nonch di una spedizione all'oasi del tempio di Giove Ammone

Traduzione e cura di Gianpietro Grecchi


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Dopo quella edita da Sonzogno nel 1825, questa è la prima traduzione italiana (il testo originale fu infatti scritto in inglese) dei diari di viaggio del celebre Giovanni Battista Belzoni (Padova, 5 novembre 1778 - Gwato, 3 dicembre 1823), considerato l'iniziatore della moderna egittologia.
E' il racconto dettagliato dei suoi viaggi in Egitto e Nubia, durante i quali riuscì, tra le altre cose, in due imprese memorabili: entrò per primo nel tempio di Abu Simbel, scoperto pochi anni prima da Burckardt; e a Giza scoprì l'ingresso segreto della piramide di Chefren.
Questa che segue è la descrizione della scoperta, nella Valle dei Re, del sarcofago di Seti I, XIX dinastia, successore di Ramses I. Suo figlio diventerà il famosissimo Ramses II, che morirà a 90 anni.

"La descrizione di ciò che vedemmo, che finora ho rinviato, merita la più grande attenzione non avendo l'uguale al mondo e non avendo noi la più piccola avvisaglia di fare una simile scoperta: in mezzo a questa sala così ampia troneggiava un sarcofago del più magnifico alabastro orientale, lungo 3 metri e largo poco meno di un metro. Il suo spessore era soltanto di 2 centimetri ed era trasparente quando lo si illuminava con una luce. Era minutamente scolpito dentro e fuori con centinaia di figure alte circa 5 centimetri, che rappresentavano, io credo, l'intera processione funebre e le cerimonie per i defunti assieme a vari simboli. Mai nulla era stato portato dall'Egitto all'Europa che gli potesse essere paragonato. Il coperchio era stato spostato e rotto in molti pezzi che ritrovammo scavando davanti al primo ingresso. Il sarcofago era in cima a una scala nel centro del salone che comunicava attraverso un passaggio sotterraneo, che scendeva verso il basso, lungo 100 metri. Dare un'accurata descrizione delle varie rappresentazioni contenute in questa tomba sarebbe al di sopra delle mie capacità."

Il libro, impreziosito dai disegni originali di Alessandro Ricci, medico e disegnatore al seguito del nostro, è corredato da un breve testo scritto della moglie di Belzoni, Sarah: Il modesto racconto della signora Belzoni sulle donne egiziane, nubiane e turche.

La traduzione dall'inglese è opera di Gianpiero Grecchi, giornalista e studioso di egittologia.



IL CURATORE Gianpietro Grecchi
inizia la sua carriera giornalistica all'Avanti! diretto da Pietro Nenni. Poi si sposta a Roma e lavora a Rassegna sindacale allora diretta da Tat, futuro segretario di Berlinguer. assunto infine a il Il Giorno da Italo Pietra e lavora alla redazione esteri. Seguono altre promozioni parallele all'et e diventa capo redattore centrale. Ha occasione di fare frequenti viaggi all'estero e si appassiona in particolare alla storia egiziana. Una volta pensionato, studia egittologia a Bologna sotto la guida di Pernigotti.


L'AUTORE Giovanni Battista Belzoni
Non si sa se sia nato nel 1782 o nel 1783. Quando si presenta, nel giugno del 1815, alle autorità egiziane, esibisce due documenti, il passaporto rilasciato a Cadice e il certificato sanitario a Roma. Nel primo risulta nato nel 1782, nell’altro nel 1873. Il cognome padovano era Bolzon, che lui cambiò in Belzoni perché riteneva, a ragione, che Bolzon fosse una forma dialettale. A 14 anni lasciò Padova e andò a Roma presso parenti. Qui, forse per il luogo, ebbe un’improvvisa vocazione religiosa e finì in convento, dove rimase però per poco . Si recò prima in Francia, poi in Olanda e, infine, a 25 anni, in Inghilterra. Qui sposò Sarah, donna coraggiosissima che lo seguirà nei suoi primi viaggi. A Londra, dapprima si esibisce in teatro al Sadler’s Well, sollevando in una sola volta ben otto uomini, poi approda al Covent Garden in un musical composto da Tommaso Dibdin, Valentino and Orson. Viene così il momento dei viaggi e l’uomo forzuto si esibisce, in Portogallo, in Sansone e Dalila. È in questo momento della sua vita, alla soglia dei 40 anni, che sente parlare della pompa idraulica e ha l’idea di portarne una in Egitto, dove l’acqua del Nilo veniva ancora sollevata con le pertiche. Sbarca in Egitto il 9 giugno 1815. Tutto il resto, fino alla sua improvvisa morte, avvenuta il 3 dicembre 1823, è narrato in questo libro, che Belzoni stesso ha scritto.

GIOVANNI BATTISTA BELZONI

Non si sa di sicuro se sia nato nel 1782 o 1783. Quando si presenta nel giugno del 1815 alle autorit egiziane esibisce 2 documenti rilasciati l'uno, il passaporto, a Cadice e l'altro, il certificato sanitario a Roma. Nel primo nasce il 1782, nell'altro l'anno dopo. Il cognome padovano era in realt Bolzon che lui cambi in Belzoni perch riteneva, a ragione, che Bolzon fosse la forma dialettale di Belzoni. A quattordici anni abbandona Padova e va ad abitare da parenti a Roma. Dato il luogo ha una improvvisa vocazione religiosa e finisce in convento dove resta per poco tempo.
Tornato laico va prima in Francia (in epoca napoleonica) poi in Olanda e infine, quando ormai ha venticinque anni, in Inghilterra. Poco dopo sposa Sara, donna coraggiosissima che lo seguir nei suoi primi viaggi.
A Londra, dapprima si esibisce in teatro al Sadler's Wells sollevando in una volta sola ben otto uomini, poi approda al Covent Garden in un musical composto da Tommaso Dibdin intitolato "Valentino and Orson".
Viene il momento dei viaggi e l'"uomo forzuto" si esibisce in Portogallo in "Sansone e Dalila".
in questo momento della sua vita, quando Belzoni alla soglia dei 40 anni, che sente parlare della pompa idraulica e ha l'idea di portarne una in Egitto dove l'acqua del Nilo veniva ancora sollevata con le pertiche. Il brigantino "Benigno", comandato da Pietro Pace, trasporta lui e moglie nel luogo desiderato e l'approdo avviene il 9 giugno 1815, nove giorni prima di Waterloo. Tutto il resto, fino alla sua improvvisa morte avvenuta il 3 dicembre del 1823, narrato nel libro che lo stesso Belzoni ha scritto.

Oltre edizioni
Pubblicato il 03/11/2014
formato: eBook
dimensioni file: ePub: 8384 - mobi: 13125
collana: PASSATO REMOTO
genere: Storia - Protostoria - Archeologia
tag: Archeologia, storia
ISBN: 9788897264460

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